Entro la fine dell'anno, Regione Liguria intende avviare la sperimentazione di due nuovi Centri diurni Alzheimer rispettivamente da 20 posti nelle Asl3 Genovese (Distretto 9 Genova Medio Ponente) e nella Asl1 Imperiese (Distretto 3) per complessivi 30 posti.
La misura è frutto del via libera della Giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessore regionale alla Sanità Sonia Viale, al documento predisposto da Alisa sui “fabbisogni aggiuntivi prioritari di residenzialità extraospedaliera per persone anziane. Piano di adeguamento della rete d’offerta socio sanitaria” con la previsione, in particolare, di alcune azioni innovative tra cui la sperimentazione del modello di “Residenza aperta” nelle valli dell’Antola e nel Tigullio e l’apertura entro la fine dell’anno di due “Centri Diurni Alzheimer”, per i quali la Giunta dà mandato ad Alisa di procedere alla pubblicazione dell’avviso di manifestazione di interesse.
“La Liguria – spiega la vicepresidente Viale - costituisce un laboratorio di sviluppo delle politiche rivolte agli anziani: il 28,35% dei liguri è over 65 anni (in Italia è il 22,3%) e abbiamo un indice di vecchiaia di 249,8 (indice nazionale 165,3). Occorre quindi rimodulare l’offerta rivolta alle persone anziane fragili o non autosufficienti, garantendo loro da un lato l’appropriatezza degli interventi e, dall’altro, la possibilità di vivere in ambienti più vicini al contesto di vita, anche perché la permanenza in ospedale oltre il tempo necessario al completamento dei percorsi di cura e riabilitazione espone al rischio di decadimento psico-organico e cognitivo".
L’individuazione dei fabbisogni da parte di Alisa è frutto di un confronto serrato con le Asl da cui è emersa la necessità di attuare anche azioni innovative. Complessivamente, l’analisi del fabbisogno per i prossimi anni individua, su tutto il territorio, la necessità di ulteriori 176 posti letto tra Rsa (74 posti), nuovi Centri Diurni Alzheimer (30 posti), centri diurni di II livello (11 posti), residenzialità dedicate specificamente a pazienti affetti da Alzheimer (cosiddette 'Ambiente Protesico per Alzheimer' per 58 posti) e residenzialità per soggetti in stato vegetativo e minima coscienza (8 posti).
Durante l’analisi dei fabbisogni è emersa la necessità di utilizzare una quota di posti letto accreditati come Ambiente Protesico per Alzheimer per ricoveri brevi di massimo 10 giorni, per la stabilizzazione del paziente a seguito di grave crisi comportamentale, al fine di evitare il ricovero ospedaliero o il suo prolungamento. Nell’ambito dei fabbisogni, ulteriori futuri obiettivi potranno essere la sperimentazione di “Alloggi protetti” per persone anziane non autosufficienti e l’assistenza residenziale extraospedaliera intensiva ad elevato impegno sanitario, rivolta ad anziani e disabili (ex art. 29 Dpcm del 12 gennaio 2017 in materia di Lea).