Economia - 01 agosto 2018, 07:00

Casinò di Sanremo, la lunga storia della celebre casa da gioco

Nota in Italia e non solo come la “Città dei fiori”, Sanremo è anche la sede di uno dei quattro casinò ancora attivi nel nostro paese.

Nota in Italia e non solo come la “Città dei fiori”, Sanremo è anche la sede di uno dei quattro casinò ancora attivi nel nostro paese. La casa da gioco, che si trova in via Matteotti, vanta una lunga storia, che risale all’inizio del Novecento e si sviluppa per oltre un secolo di attività. Con il tempo, infatti, il casinò ha legato il proprio nome al Festival della Canzone ed altri eventi mondani (soprattutto musicali), adeguandosi progressivamente alle innovazioni del settore, incluso il boom del gioco online. Ad oggi infatti, il casinò è attivo (anche) in versione digitale, al pari delle numerose piattaforme di gioco autorizzate, le cui offerte di benvenuto e condizioni di accesso sono consultabili tramite portali specializzati come www.freespincasino.it.

L’apertura e i primi anni

Progettato in stile Liberty-Decò dall’ingegnere francese Eugène Ferret (di cui si sa ben poco), il Casinò di Sanremo viene inaugurato ufficialmente il 14 gennaio del 1905con una festa che ebbe ampia risonanza e si meritò l’Alto patrocinio del Prefetto della Provincia di Porto Maurizio, del Sottoprefetto di Sanremo e del Comune”, come si legge sul sito ufficiale.

Durante i primi anni di attività, sotto la gestione di Ferret, la casa da giochi rimaneva aperta solo da ottobre ad aprile, funzionando principalmente come circolo privato. All’inizio, ai tavoli da gioco lavoravano croupier provenienti dalla celebre scuola di Ostenda, in Belgio; successivamente, il casinò ha impiegato quasi esclusivamente professionisti sanremesi, considerati tra i migliori al mondo.

Tra le due guerre: la gestione De Santis

Nel 1927 il Governo, grazie all’intercessione del podestà Pietro Agosti, emana il Regio decreto che sancisce l’apertura annuale del Casinò di Sanremo (in deroga alle norme allora vigenti sul gioco d’azzardo). L’edificio originario viene ampliato e il 21 gennaio 1928 riapre i battenti; la gestione, nel frattempo, viene affidata per i successivi cinque anni alla S.A.C.M.S. (Società Anonima Casinò Municipale Sanremo), diretta dal napoletano Luigi De Santis. Nella Convenzione per la riapertura del Casinò, la società si impegna ad organizzare un ampio ventaglio di attività, tra cui “concerti diurni o serali, spettacoli di varietà, feste da ballo, rappresentazioni teatrali, spettacoli lirici durante il carnevale o la quaresima”. In aggiunta, si legge sul sito ufficiale dell’azienda, “doveva allestire ogni anno tre manifestazioni a favore della beneficenza”, oltre a promuovere feste di carnevale, concorsi di ippica, gare nautiche, regate e altri eventi. In quegli anni, Luigi Pirandello viene nominato consigliere artistico del Casinò.

Il Dopoguerra: la riapertura, il commissariamento e il Festival

Dopo la morte di De Santis, il casinò resta aperto fino all’entrata dell’Italia in guerra nel 1940. L‘attività riprende solo dopo la fine del conflitto: il 31 dicembre 1945, il Casinò di Sanremo riapre i battenti sotto la gestione della CIRT, società con azionisti Aldo Ajtano (in veste di presidente), Francesco Leoni e Alberto Soldaini. L’iter per riaprire la casa da giochi, però, era stato piuttosto burrascoso; ad aggiudicarsi la gara d’appalto era stato Pompeo Gandini ma, a causa della defezione dei suoi soci, era stato costretto a rinunciare, costringendo il primo cittadino a riunire la Giunta comunale la sera del 24 dicembre.

Il 24 febbraio del 1948, il Casinò di Sanremo viene commissariato e la gestione dell'attività passa nelle mani del prefetto Giacomo Omodeo Salè, in qualità di Commissario straordinario. Dopo un anno e mezzo di commissariamento, e una prima gara d’appalto annullata dalla Prefettura, la casa da gioco viene rilevata da Pier Busseti; questi, per far quadrare i conti rispetto ad un’offerta economica spropositata, propone inizialmente di ridurre il personale. Ma poiché l’appalto lo vietava, porta avanti il Casinò senza licenziare nessuno degli oltre 500 dipendenti cercando, al contempo, di rilanciare anche il turismo cittadino. Tra le iniziative più riuscite vi è certamente l’organizzazione del Festival della Canzone italiana: la prima edizione (1951), si svolge nel giardino d’inverno del casinò.

Dagli anni Sessanta ai giorni nostri

L’era del boom economico coincide con uno dei periodi più floridi della storia del Casinò di Sanremo: la casa da giochi registra, tra il 1960 e il 1962, incassi record, superiori a quelli di tutti i casinò della Costa Azzurra. La società che gestisce l’attività, però, fallisce nel giro di pochi anni e così, a partire dal 1969, il Casinò di Sanremo viene affidato alla gestione diretta da parte del comune.

Gli anni Ottanta sono caratterizzati dall’arrivo delle slot machine, in concomitanza con il rinnovamento dei locali interni dell’edificio; dal punto di vista amministrativo, la gestione è affidata ai commissari prefettizi dal 1983 al 1989; la fase commissariale prosegue fino all’alba del Nuovo Millennio; tre anni dopo il centenario, nel Casinò viene introdotto il gioco del poker, attraverso l’organizzazione di diversi tornei internazionali. Successivamente, assecondando un trend diffuso a livello globale, il casinò si apre all’attività online.