Attualità - 18 luglio 2018, 20:19

Riva Ligure: verso la conclusione della campagna di scavo archeologico nell'area di capo Don

Lo scavo ha alternato operazioni pratiche sul campo a lezioni specialistiche, curate dai professionisti responsabili dello scavo e da dottorandi e post dottorandi

Gli scavi archeologici di Riva Ligure

Si avvia alla conclusione la campagna di scavo archeologico 2018 nell’area di capo Don A Riva Ligure, sotto la direzione scientifica di Philippe Pergola, Decano e Professore ordinario di Topografia cristiana dell’Orbis christianus antiquus presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana a Roma e Directeur de Recherche au C.N.R.S. presso l’Université d’Aix-Marseille (Laboratoire d’Archéologie Médiévale e Moderne en Méditerranée - Maison Méditerranéenne des Sciences de l’Homme).
La direzione tecnica è stata affidata ad Alessandro Garrisi, dottorando presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e l’Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi.

Lo scavo ha alternato operazioni pratiche sul campo a lezioni specialistiche, curate dai professionisti responsabili dello scavo e da dottorandi e post dottorandi oltre a lavoro di documentazione e catalogazione dei reperti rinvenuti e del materiale documentario.
Le lezioni, nello spirito didattico che anima da sempre lo scavo di Capo Don, hanno riguardato non solo aspetti tecnici della materia archeologica (studio dei materiali e loro documentazione) ma anche l'analisi di esempi di siti tardoantichi e medievali utili alla comprensione delle particolarità emerse anche a Capo Don e l’approccio all’utilizzo delle ultime tecnologie nel campo della ricerca sui beni culturali.

I 30 allievi che hanno partecipato allo scavo sono arrivati dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, e da diverse università italiane, francesi e spagnole. Come tradizione dello scavo di Capo Don, hanno preso parte ai lavori anche alcuni volontari locali e due ragazze del Liceo “Cassini” di Sanremo nel quadro della attività di “Alternanza Scuola Lavoro”.

La campagna 2018 ci ha pienamente soddisfatto anche dal punto di vista del risultato scientifico - dichiara il Direttore Alessandro Garrisi - grazie all’intervento dei mezzi meccanici abbiamo potuto rimuovere le terre accumulate negli anni e allargare i limiti dell’indagine al massimo consentito dall’area di cantiere. In questo modo abbiamo recuperato le tracce dell’acciottolato stradale già emerse nel 2009 (una via acciottolata che correva in direzione Est-Ovest e che probabilmente collegava l’area dell’adiacente villa romana ad una viabilità principale che forse correva più a monte- Si è potuta inoltre raffinare l’interpretazione di dati già parzialmente ottenuti dagli scavi precedenti, con l’indagine di alcune sepolture pienamente altomedievali (VII- VIII secolo come datazione preliminare) ricavate all’esterno della basilica. La pulizia superficiale delle stratigrafie dell’ambiente Nord del nartece della basilica (l’avancorpo contenente il battistero) ha inoltre consentito l’individuazione degli ultimi strati individuati nel corso degli scavi Pergola degli anni ’80, ai quali ci siamo agganciati per poter scavare una tomba in tegole del tipo “a cappuccina” contenente le spoglie di una sepoltura infantile”.

Lo scavo del 2018 assume particolare importanza per la pianificazione delle prossime indagini sull’area di Capo Don - dichiara Philippe Pergola, Direttore Scientifico dello scavo - la metodologia di scavo adottata “in open area” ha ormai raggiunto quasi tutta l’estensione del cantiere, e ci restituisce già ora la potenzialità stratigrafica del sedimento archeologico. Dalla prossima campagna di scavo saremo quindi in grado di procedere avendo in mente un percorso scientifico che in capo ad un lasso di tempo ragionevole consegni alla comunità un sito di Costa Balenae indagato, scavato, studiato e pronto per una definitiva valorizzazione al pubblico. E proprio nell’ottica della valorizzazione dei beni culturali di Riva Ligure ci rallegriamo dell’ormai compiuto percorso per la realizzazione dello Spazio Espositivo Multimediale (SEM), al quale il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, l’Université di Aix- Marseille e la Fondazione Nino Lamboglia hanno contribuito con la produzione dei contenuti scientifici e divulgativi. Un ringraziamento quindi al Sindaco Giuffra e alla sua attivissima giunta e alla Soprintendenza di Genova che, grazie all’attenzione e alla sensibilità del dott. Luigi Gambaro prima e del dott. Stefano Costa, entrambi sotto la guida del Soprintendente dott. Tinè, hanno coordinato le operazioni per la realizzazione del SEM”.

Dicono ancora i responsabili: “Per la campagna 2018 è doveroso ringraziare tutti gli sponsor e i singoli che in un modo o nell’altro ci hanno sostenuto “materialmente”: oltre al già ricordato Comune di Riva Ligure, doveroso nominare per il secondo anno consecutivo la Diocesi di Ventimiglia – Sanremo, con il particolare interessamento del Vescovo Mons. Suetta; Mons. Carlo Dell’Osso, Segretario e Professore al Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana; la Confraternita di San Giovanni Battista di Riva Ligure; l’Azienda Agricola “Sant’Anna” di Cairo Montenotte. Con l’augurio che altri sponsor possano farsi avanti in futuro per sostenere l’importante ricerca sul sito di Capo Don”.

Come ogni anno, il sito di Capo Don sarà aperto al pubblico per raccontare alla comunità dei residenti e degli appassionati in generale, le novità della campagna 2018.
Il prossimo giovedì 19 luglio alle 17 l’appuntamento per chi vorrà visitare lo scavo è direttamente sul cantiere (via Aurelia, km. 663). Alle 21 invece appuntamento a Riva Ligure in piazza Matteotti per la presentazione degli scavi 2018 con proiezione di immagini e video.

C.S.