Riceviamo e pubblichiamo la mail di una nostra lettrice in merito alla manifestazione in programma sabato a Ventimiglia e alla coincidenza con l'anniversario dell'attentato di Nizza.
Sull'opportunità di autorizzare una manifestazione in Ventimiglia, a favore dei migranti, il 14 luglio tanti hanno parlato.
Una data simbolica, che richiama libertà, eguaglianza, fraternità come valori universali, di pace, di armonia. Si è temuto un rischio per il commercio, per l'ordine pubblico.
C'è qualcosa però che sembra che a nessuno sia venuto in mente: il 14 luglio la Francia ricorda un evento terribile, dove persero la vita 85 persone.
10 di queste erano bambini. Più di 100 i feriti.
La prima vittima fu Fatima Charrihi, 60 anni, madre di 7 figli; il destino ha abbattuto le differenze e ci ha resi uguali, fratelli, uniti nel dolore che non ha colori e non ha confini.
Pare che l' attentatore fosse transitato per Ventimiglia, partecipando ad una manifestazione "no border".
Un silenzio strano, imbarazzante, col rischio che diventi assordante.