Da un matrimonio un po’ speciale la nuova amministrazione di Montalto Carpasio è arrivata a stilare un elenco di sedi dove sarà possibile sposarsi secondo il rito civile. Così, è stato razionalizzato ed ufficializzata la 'mappa' dei luoghi comunali e pubblici dove poter convolare a nozze. La giunta comunale ha recentemente indicato alla Prefettura, tre luoghi che oltre alle due sedi municipali, potranno essere utilizzati per chi si vorrà sposare in uno dei due paesini della valle Argentina.
A Montalto, non poteva mancare la Loggia degli Sposi, location romantica e suggestiva. A questo luogo se ne aggiungerà un altro, piazza San Giovanni Battista, uno spazio grande ed aperto, con lo splendido loggiato, e la cornice con alcuni edifici storici di questo borgo, dinnanzi all’omonima chiesa con uno dei campanili più alti della riviera di ponente. Infine, la terza sede comunale sarà a Carpasio, nella sala del ‘dopo lavoro’ di piazza Cavour, luogo già utilizzato in passato anche per questa funzione.
L’esigenza di arrivare a stilare l’elenco è nata però da una richiesta per un matrimonio, con rito civile, che si terrà in agosto. Il prossimo mese tornerà a Montalto un suo illustre figlio che in questi anni ha fatto carriera all’estero negli uffici dell’ambasciata a Baku, capitale dell’Azerbaijan. Questo funzionario ha seguito le orme del padre ed oggi è ancora molto legato alle origini della sua famiglia in questa vallata del ponente ligure.
E' stata proprio la richiesta per uno di questi tre luoghi, presentata da questo giovane, a far comprendere all'amministrazione guidata dal sindaco Mariano Bianchi che i tempi erano maturi per definire le sedi per questa tipologia di eventi. Negli anni, sono aumentate le coppie che hanno bussato alle porte dei due comuni chiedendo di potersi sposare in alcuni dei luoghi più caratteristici di questi paesini. Il numero di matrimoni ed unioni civili a Montalto Carpasio sono in crescita e quindi chissà che la lista delle sedi comunali non si possa arricchire di altri spazi nei prossimi anni.
Stefano Michero