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Attualità | 04 luglio 2018, 08:50

In 49 comuni della provincia di Imperia scatta la Fase 3 di Poste Italiane. Ritiro e consegna della posta a giorni alterni

Una lunga lista quella dei comuni interessati dal provvedimento. A 'farne le spese' sarà principalmente l'entroterra. Per Poste Italiane si tratta di un metodo per garantire la sostenibilità del servizio.

In 49 comuni della provincia di Imperia scatta la Fase 3 di Poste Italiane. Ritiro e consegna della posta a giorni alterni

L’entroterra della provincia di Imperia è entrato nella fase 3 di Poste Italiane. Che cosa significa? In soldoni, consegna a giorni alterni della corrispondenza e dei plichi. L’amara scoperta è stata fatta a Badalucco, da chi ha ricevuto la lettera del servizio postale che annunciava la modifica. In realtà i comuni della riviera dei fiori coinvolti da questa modifica sono ben 49 (su un totale di 67):

Airole
Apricale
Aquila d'Arroscia
Armo
Aurigo
Badalucco
Borghetto d'Arroscia
Borgomaro
Camporosso
Caravonica
Castel Vittorio
Castellaro
Cesio
Chiusanico
Chiusavecchia
Cipressa
Civezza
Cosio di Arroscia
Costarainera
Diano Arentino
Diano Castello
Diano San Pietro
Dolceacqua
Dolcedo
Isolabona
Lucinasco
Mendatica
Molini di Triora
Montegrosso Pian Latte
Olivetta San Michele
Perinaldo
Pietrabruna
Pieve di Teco
Pigna
Pompeiana
Pontedassio
Pornassio
Prelà
Ranzo
Rezzo
Rocchetta Nervina
San Bartolomeo al Mare
San Biagio della Cima
Soldano
Terzorio
Triora
Vasia
Vessalico
Villa Faraldi

Scorrendo la lista è evidente come Poste abbia deciso di cambiare il servizio prevalentemente nei piccoli borghi dell’entroterra, fatta eccezione per due realtà come San Bartolomeo al Mare e Camporosso.

Tutto ha avuto inizio da ottobre 2015 (Fase I) e da aprile 2016 (Fase II), quando è stato dato il via a livello nazionale a quella che viene definita come una modifica in un’ottica di ottimizzazione dei processi di lavorazione della corrispondenza. Alla fine si è arrivati alla terza fase, quella odierna, di luglio 2018 che, in tutta la Liguria, interesserà la provincia imperiese e quella di La Spezia. Questo perchè sulle zone di Genova e Savona, erano già intervenuti negli anni scorsi. 

In che cosa consiste questa Fase 3? Nei paesi sopraelencati, lettere, bollette, raccomandate, pacchetti e via dicendo, saranno consegnate ai destinatari a giorni lavorativi alterni: dal lunedì al venerdì, su base settimanale. Ovvero, il lunedì, mercoledì e venerdì della prima settimana e soltanto al martedì e giovedì della settimana successiva.

Per Poste Italiane si tratta di un metodo per garantire la sostenibilità e quindi la fornitura del servizio in realtà piccole ma non per questo meno popolate anzi. Per le tutte le persone che vivono in uno dei 49 comuni sopraindicati si tratta dell’ennesima riduzione di servizi. Tutto questo si tradurrà quindi in tempi di consegna diversi. Nella missiva, l’azienda cerca di tranquillizzare le famiglie, spiegando: “Le modalità non avranno, comunque, impatti sugli obiettivi di consegna dei prodotti universali ad eccezione della posta prioritaria. Per quest’ultima gli obiettivi di velocità per l’interno varieranno da 1 a 3 giorni lavorativi oltre a quello d’accettazione, a seconda della zona di raccolta o destinazione”.

Chi si è trovato la lettera tra le mani non ha gradito la comunicazione. Per le famiglie che vivono in questi paesi sarà sicuramente un problema in più da affrontare. In alcuni casi, come quello di Badalucco, dove c’è persino un ufficio postale di riferimento, è l’ennesima batosta legata a Poste Italiane, dopo la riduzione progressiva del personale e dei giorni d’apertura del punto. Fattori che non hanno fatto altro che peggiorare il servizio creando ovviamente code durante gli orari d’apertura. Un ridimensionamento quello voluto da Poste che si unisce ad esempio a quanto vissuto già con l’unico sportello bancario aperto, Banca Carige, una volta aperto tutti i giorni ed ora solo un paio, per settimana.

Da un lato va anche detto che oggi si tende sempre meno a scrivere lettere. Le comunicazioni cartacee di questo tipo sono state soppiantate da email, whatsapp, sms, in un flusso di comunicazione costante ed in tempo reale. Il ridimensionamento dell’orario interesserà tanto la consegna quanto il prelievo di posta dai punti di raccolti (non gli uffici postali) dislocati sul territorio. Parallelamente questo significa anche un bel taglio di posti di lavoro. Il postino è da sempre uno dei punti di riferimento nei borghi più piccoli.

In altre parole, sopravvivenza, certo ma a prezzo dell’utenza. E’ innegabile che si stia andando verso un peggioramento del servizio. Un ridimensionamento che interesserà tantissimi anziani ma anche molte famiglie, giovani e più generalmente i tanti che hanno scelto di vivere nell’entroterra, lontano dal caos cittadino. Se si arriva a toccare in modo così invasivo un servizio importante come quello postale c’è da chiedersi quale possa essere il futuro di queste tanti piccoli paesini che caratterizzano ed arricchiscono il ponente ligure.

Stefano Michero

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