Attualità - 04 luglio 2018, 15:26

Ventimiglia: Bilancio Sociale 2017 per la Caritas Intemelia, più di 700 le persone residenti che hanno usufruito dei servizi offerti (Video)

Il dato più rilevante è che è, a fronte di un numero elevato di migranti in transito che hanno usufruito dei servizi offerti da Caritas, vi è un altrettanto elevato numero di persone residenti e italiane che si sono rivolte alla onlus che da anni opera sul territorio.

“E’ stato un anno intenso, le problematiche che affrontiamo sono quelle dei migranti, ma anche dei residenti che vengono seguito in merito ad ogni singola problematica.” A dirlo è Maurizio Marmo, Direttore della Caritas Diocesana, nel giorno in cui quest’ultima ha presentato il proprio Bilancio Sociale per il 2017. 

Il dato più rilevante è che è, a fronte di un numero elevato di migranti in transito che hanno usufruito dei servizi offerti da Caritas, vi è un altrettanto elevato numero di persone residenti e italiane che si sono rivolte alla onlus che da anni opera sul territorio. 

“Più di 23 mila migranti sono passate nell’arco dell’anno - spiega Christian Papini, Caritas Ventimiglia - sono persone che cercano di proseguire il loro viaggio, ma usufruiscono dei nostri servizi in media per 2,4 volte, questo infatti il numero medio di passaggi. Dall’altra parte ci sono state circa 708 persone residenti italiane per cui abbiamo registrato, invece, una media di 11,5 passaggi.” 

Le interviste

Il dato è rilevante ed è sintomo di un’emergenza sociale che sta vivendo il territorio: “Gli italiani - continua Papini - fanno sempre più difficolta ad andare avanti, chiedono aiuto le persone che rientrano nella cosiddetta ‘fascia debole’, in un’età compresa fra il 35 e i 55 anni, con una bassa professionalità. In Italia c’è stato uno smantellamento dei servizi alla persona, questo ha comportato un problema per il quale le persone che non hanno reti e nemmeno risorse economiche, restano praticamente in una condizione da cui è difficile venir fuori da soli."

I servizi offerti da Caritas possono essere suddivisi in due macroaree di primo e secondo livello. Nel primo caso si tratta di tutte quelle attività che permettono di entrare in contatto con le persone, di fornire consulenza e una prima assistenza materiale anche agli individue in transito, sia stranieri che italiani, nonché di elaborare un primo progetto per le persone residenti.

Fra questi rientrano i servizi di prima assistenza, infermeria e ambulatorio, accoglienza notturna nei dormitori maschili e femminili che hanno registrato circa 2 mila presenze. Di questi fa ovviamente parte il servizio di prima assistenza ai migranti in transito. 

Tra i servizi di secondo livello, ovvero quelli che permettono di costruire percorsi per la socializzazione e il reinserimento, che consistono nel prendersi cura delle persone che necessitano di un progetto individualizzato, rientrano il CAS (centro di accoglienza straordinaria), i corridoi umanitari, l’educativa territoriale e lo sportello migranti. 

Files:
 BILANCIO SOCIALE 2017 (567 kB)

Simona Della Croce