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Politica | 08 giugno 2018, 08:46

Taggia: gestione delle emergenze, l'amministrazione punta a portare C.O.M., C.O.C. e Protezione Civile presso la sede comunale

La questione è stata discussa grazie ad un'interrogazione presentata dal consigliere comunale di minoranza Luca Napoli (Il Passo Giusto)

L'amministrazione comunale di Taggia vuole utilizzare la sede comunale per ospitare il 
Centro Operativo Misto (C.O.M.) ed il Centro Operativo Comunale (C.O.C.), grazie al maxi finanziamento da 850mila euro per l'adeguamento antisismico dell'edificio. La questione è emersa nel corso del consiglio comunale svoltosi ieri sera. 

Il consigliere comunale di minoranza, Luca Napoli, della lista 'Il Passo Giusto', aveva presentato un'interrogazione (LINK)nei confronti del sindaco Mario Conio. 

Il C.O.M. ha trovato sede in un locale da 260 mq presso la stazione ferroviaria,
inaugurato il 23 aprile del 2017 (LINK). All'epoca Napoli era l'assessore con delega alla Protezione Civile mentre Conio era consigliere di minoranza e candidato sindaco in campagna elettorale. 



"Durante i 5 anni della scorsa amministrazione mi sono occupato personalmente della problematica.
- commenta Napoli dopo aver letto il testo del documento presentato - Vi era stata una lunga battaglia per farsi dare a costo zero degli spazi allora inutilizzati nella stazione ferroviaria. Ci siamo fatti dare 260mq che siamo riusciti ad allestire solo e purtroppo ad aprile 2017, mese dell'apertura. Voglio capire se l'amministrazione vuole utilizzare questa struttura e quali sono i motivi per cui nell'inverno scorso, durante queste allerte, ho visto il C.O.C. presso le Caserme Revelli. Noi abbiamo un piano di protezione civile, approvato all'unanimità nella passata amministrazione. Quel piano prevede provvisoriamente, la sede all'interno dello stabile. La prefettura per diverso tempo ha insistito perchè eravamo uno dei pochi comuni a non avere il C.O.M.”. 


Il Centro Operativo Misto, viene attivato dalla Prefettura e permette una gestione unitaria dell'emergenza di ben 11 comuni. Infatti, Taggia, comune capofila, ospita in questi casi anche Badalucco, Montalto Carpasio, Castellaro, Molini di Triora, Pompeiana, Riva Ligure, Santo Stefano al Mare, Terzorio Triora. Un luogo solo, a disposizione di tutti gli enti di protezione civile, per coordinare al meglio sul territorio le varie forze di intervento nei singoli comuni. La sede presso la Stazione era stata pensata per la sua posizione strategica e per gli spazi utili ad ospitare agilmente mezzi e personale di soccorso.

Il sindaco Mario Conio, salito in carica pochi mesi dopo l'inaugurazione dei locali, aveva un'altra idea riguardo agli spazi da utilizzare per la gestione delle emergenze: “Attualmente il piano di protezione civile alloca il C.O.C. all'interno del palazzo Comunale. Quello che desiderava la passata amministrazione non corrisponde a quello dell'attuale. Riguardo al C.O.M. da parte nostra c'è la volontà di mantenerne l'utilizzo, avete fatto buon lavoro per poter utilizzare quello spazio. Nei nostri programmi, quando il Comune diventerà adeguato dal punto di vista sismico, manterremo anche il C.O.M. nella sede comunale”.

Poi, rispondendo ad una delle domande poste da Napoli, il primo cittadino ha spiegato: “Nei mesi scorsi il C.O.M. non si è mai convocato perchè la Prefettura non ha mai ritenuto necessario farlo. Per il C.O.C. l'abbiamo sempre convocato in Comune. Sulla sede protezione civile, - prosegue Conio - siamo a conoscenza che lo stabile delle caserme non è adeguato, così come la stazione. Siamo nella stessa situazione. La normativa sismica è in evoluzione ed ha messo fuori norma moltissimi edifici pubblici. Una volta che sarà adeguata la sede comunale sposteremo anche la protezione civile”.

Una risposta che genera una replica da Napoli: “Sottolineo a mio avviso le criticità del futuro mantenimento e quindi spostamento del Centro Operativo Misto. La normativa prevede una struttura antisismica però la difficoltà principale, oltre a questo aspetto e avevamo ottenuto una deroga, riguarda la superficie della struttura, 500 metri quadrati, sono di difficile realizzazione. Avevamo scelto di sfruttare la deroga per farci andare bene quei 260 mq (presso la stazione ferroviaria ndr). Questo sarà il problema principale. Lo spostamento presso la sede comunale lo vedo di difficile attuazione e per questo avevamo cercato qualcosa al di fuori”.

Poi Napoli analizza: “Per la sede della protezione civile legata alle caserme, abbiamo i problemi legati al Demanio e poi di struttura. Quella sede è inidonea. Il mio vuole essere un invito a progettare qualcosa di diverso o sfruttare quella sede che c'è costata tanta fatica a noi ed ai volontari che hanno fatto l'impossibile per allestirla”. 



Infine, il sindaco ha concluso sulla questione spiegando: “Quando la Caserme saranno nostre avremo un periodo di tre anni per valorizzarle. Gioco forza una valutazione verrà fatta. La variabile da 850mila euro permetterà di fare lavori importanti nella struttura comunale. Abbiamo fatto verifiche e c'è stata data conferma che i 500 mq sono indicativi. Faremo questa valutazione e vedremo”.

Stefano Michero

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