Si è tenuto nella mattinata di oggi, all'indomani della Conferenza Intergovernativa di Nizza, il primo incontro del nuovo Comitato per le grandi infrastrutture della provincia di Cuneo.
Presente in massa il mondo politico cuneese (Federico Borgna, presidente del Comitato stesso, ma anche Ugo Sturlese e Mauro Mantelli, così come i sindaci Germana Avena e Angelo Fruttero), regionale (Paolo Milanesio, in rappresentanza di Francesco Balocco, Alberto Valmaggia, Marco Perosino e Mauro Campo) e nazionale (Fabiana Dadone, Chiara Gribaudo, Flavio Gastaldi, Giorgio Begesio e Mino Taricco). Con loro, anche rappresentanti sindacali, di fondazioni e associazioni e della Prefettura.
"In questo Comitato abbiamo riunito tutte le realtà e gli attori interessati - ha sottolineato Borgna - per portare al tavolo istituzionale una posizione organica e unita. In questo Comitato ho ritenuto di non invitare ANAS, già parte di quello istituzionale: il confronto di oggi è stato voluto e cercato dai nostri parlamentari". Il Comitato, per stessa ammissione del presidente Borgna, si propone di realizzare un confronto sui principali scenari di crisi delle grandi infrastrutture ma nei fatti la discussione ha riguardato principalmente la situazione del tunnel di Tenda e del passaggio dei mezzi pesanti lungo la Val Roya.
I punti fermi stabiliti all'interno della CIG rispetto al traforo del tunnel sono stati delineati in prima battuta da Paolo Milanesio. "ANAS ha risposto puntualmente a tutte le istanze, indicando le varie inadempienze della Fincosit. Vera notizia importante è che l'iter per la definizione dello stato di consistenza del tunnel è molto avanzato e che sono già in atto le trattative con il gruppo Edilmaco. E' in atto uno studio di variante, che verrà probabilmente approvato, reso necessario da alcune modifiche relative agli scavi e alla gestione della viabilità locale e ciò significa un cambiamento nei costi del progetto, che ANAS ha però assicurato non cresceranno con il passaggio di consegne. Si è poi parlato della rimozione degli anidriti (per ora non pericolosi) e dei lavori sul muretto a lato francese: ANAS non ha rilevato nuovi spostamenti pericolosi ma l'opzione potrebbe essere quella di abbatterlo". In sostanza i francesi hanno anche insistito sulle ultime problematiche relative al maltempo, ma ANAS ha minimizzato la gravità della situazione" ha concluso Milanesio.
Anche i sindaci della valle Germana Avena e Angelo Fruttero hanno parlato della CIG, nella quale hanno rappresentato i 73 comuni coinvolti nelle sorti del trasporto transfrontaliero. "Ci è stato dato diritto di parola sono a conclusione dell'incontro - ha sottolineato Avena - , e nel tempo concessoci abbiamo cercato di dar voce alla preoccupazione del territorio e all'esasperazione degli esercenti. La pazienza cuneese sta finendo: basta accettare chiusure della Cuneo-Nizza". Angelo Fruttero: "Dobbiamo recuperare in credibilità; i francesi non hanno più fiducia di noi."
I primi commenti arrivano dai rappresentanti sindacali Massimiliano Campana (CISL) e Vinenzo Battaglia (CGIL). "Questo tavolo va nella direzione giusta, è la risposta politica del territorio ai suoi stessi problemi - ha detto il primo- . Ovviamente la situazione dei lavoratori è per noi di primaria importanza: sono incolpevoli di tutta la situazione, vittime degli eventi. Bisogna ascoltarli e pensare per loro un percorso. Chiediamo la definizione di un tavolo specifico legato al tema occupazionale, bisogna garantire il reintregro occupazionale dei lavoratori.". Di idee simili anche Battaglia, che ha sottolineato come non sia certo Striscia La Notizia (salita al Tenda il 10 maggio per un servizio) l'interlocutore adatto a dare risposte reali.
Valerio D'Alessandro, Confindustria, duro nei confronti del tavolo stesso: "La parola "tavolo" la sentiamo da mesi e anni e il risultato è quella perdita di credibilità evidenziata dalle parole del sindaco di Limone e dall'arrivo di Striscia. Da italiano e da cuneese me ne vergogno un po'. Con l'avvio del nuovo Governo vorrei si agisse in modo serio per risolvere queste crisi; basta dilazioni e comportamenti vergognosi."
"L'8 maggio scorso ho presentato, assieme a tutti i parlamentari, la richiesta dell'istituzione di una riunione dedicata alla situazione dei lavoratori - ha detto Chiara Gribaudo - . Credo poi che vista l'ampiezza e il numero dei disagi l'ANAS debba essere presente a questa riunione, da farsi prima del 30 maggio. In attesa di conoscere l'identità del Ministro con cui dovremmo andare a confrontarci, bisogna chiarire gli oiettivi."
"Ho interpellato direttamente ANAS in vista di questa riunione - ha aggiunto Marco Perosino - , i cui vertici mi sono sembrati ben consci della situazione e decisi a porvi rimedio, non stanno con le mani in mano. Entro i primi di settembre, al netto di possibili slittamenti, dovrebbe partire il contratto con Edilmaco; ANAS dovrebbe aver già preso la decisione, formale, di reintegrarli con il passaggio di consegne."
Mino Taricco: "La riunione di oggi è stata chiarificatrice su molti aspetti: per affrontare le varie tematiche non dobbiamo dividerci, ma cercare l'unitarietà. A questo punto bisogna davvero rientrare dalla perdita di credibilità con la Francia, e per farlo serve un Governo che affronti la questione con decisione; su ANAS, poi, va chiesta un'audizione proprio una volta insediato il nuovo Governo, perché non si può continuare a ragionare sui "sentito dire"."
"L'argomento di oggi è più tecnico che politico - ha aggiunto Giorgio Bergesio - , e penso sia giusto che per ognuna tematica venga realizzata una scheda tecnica dedicata; la chiarezza è necessaria, già oggi sono state evidenziate posizioni di gran lunga differenza. Vero che i cittadini hanno bisogno di risposte - ha concluso - , ma anche una volta insediato il Governo non c'è Ministro con la bacchetta magica."
Mauro Campo: "Senza dubbio il nuovo Governo cercherà di approcciare le questioni con occhio nuovo. Sul tunnel il percorso è vincolato, a livello burocratico, e non c'è dubbio che i costi lieviteranno; è una questa difficile che sicuro non si risolverà a breve. Com'è possibile che il presidente della CIG non sia mai venuto sul territorio? E perché non uniamo i due tavoli in uno solo?"
A Federico Borgna la conclusione vera e propria: "Chiarire i punti di partenza per definire una posizione solida e monolitica da portare alle istituzione era lo scopo di questo primo incontro: è chiaro che ad oggi, sui due temi, le voci siano ancora troppe e troppo contrastanti. I problemi infrastrutturali della Granda devono essere affrontati nel complesso, non slegati l'uno dall'altra."