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Attualità | 14 maggio 2018, 22:40

Sanremo: la crisi di Rivieracqua in Consiglio Comunale, Mangiante “Ad oggi il conferimento di Amaie avrebbe un impatto negativo”

Il presidente del Cda chiamato a relazionare in assise. Lunga discussione anche sul calendario manifestazioni 2018

Il Cda di Ricieracqua in Consiglio Comunale

Il Cda di Ricieracqua in Consiglio Comunale

La seduta in programma questa sera, attesa per la discussione su Rivieracqua, ha preso il via, come di consueto, con l’ora dedicata a interrogazioni, interpellanze e Ordini del Giorno.

Il clou del Consiglio riguardava l’intervento in assise del Cda di Rivieracqua, rappresentato dal presidente Gian Alberto Mangiante e da Sara Rodi. Come noto la società consortile chiamata alla gestione della distribuzione dell’acqua pubblica versa in condizioni economiche precarie e, per questo motivo, la minoranza ha chiesto la discussione in Consiglio.

La discussione è stata aperta dal Sindaco Alberto Biancheri che, in apertura, ha ricordato la storia di Rivieracqua e dell’affidamento del servizio, dalla nascita della società alla richiesta di fallimento da parte di Amat passando per le note inchieste giudiziarie. “Credo che sia una situazione nella quale serve maggiore coordinamento, ma quello che abbiamo fatto bene come Comune di Sanremo sia quello di tutelare la nostra partecipata Amaie, per molti ora è semplice entrare in Rivieracqua ma noi dobbiamo tutelare i lavoratori di Amaie e la nostra società. Non vuol dire che non vogliamo entrare in Rivieracqua, ma non possiamo noi conferire una partecipata senza avere un minimo di garanzia per quello che sarà il futuro – ha concluso il Sindaco Biancheri – per la manutenzione dei nostri impianti siamo intervenuti con lavori per oltre 730 mila euro e un impegno di spesa di 850 mila euro di altri lavori. Appena siamo venuti a conoscenza delle difficoltà di Rivieracqua siamo intervenuti con una delibera di Giunta per i pagamenti alle aziende e per realizzare i lavori”.

Parola poi al presidente Gian Alberto Mangiante che ha esordito leggendo stralci di una relazione del 2016 dalla quale emergono le situazioni di criticità già allora esistenti. “Sono parole di straordinaria attualità – ha commentato Mangiante – siamo stati nominati nel dicembre 2017 e abbiamo subito notato l’assenza di una società, l’azienda ora sopravvive per il distacco di personale e non ha una sua struttura portante. La società non ha un patrimonio tale che sia presentabile sul settore bancario. Per certi versi manca anche una presenza fisica della società, sapete anche che gran parte della documentazione era sequestrata. Non c’era una società alla quale viene richiesto tanto, gestire un intero ambito vuol dire essere dotati di strutture dalle quali oggi siamo lontani. Ci siamo anche stupiti di una sorta di disallineamento economico, con risultati in utile, e una situazione debitoria pesante. E infatti siamo sotto effetto di atti giudiziari che complicano la gestione della società stessa. Il primo nostro atto era quello di cercare di ricostruire la partita dei crediti e dei debiti esistenti con i Comuni, atto basilare per presentare un bilancio 2017 che per noi costituisce la base di sviluppo. La società ha un patrimonio di circa 200 mila euro. La perdita che noi stiamo ricostruendo è di qualche milione di euro e che andrà ad azzerare il patrimonio netto della società. Quindi, o la società viene posta in liquidazione, o i soci provvedono alla ricapitalizzazione del patrimonio, ma qui c’è il problema della “Legge Madia” che impedisce ai soci pubblici di ripianare perdite di società partecipate. Un’altra indicazione sulla quale ci siamo mantenuti è quella di gestire la società come fosse una attività pre-liquidatoria. Quale soluzione si potrebbe preventivare? Quella di ricorrere a una procedura concorsuale con continuità aziendale che consente di raggiungere una serie di obiettivi. Il primo è quello di evitare che la società sia oggetto di aggressioni giudiziarie. Il secondo aspetto è che, con la richiesta di una procedura di questo genere, si viene a congelare il fatto che le perdite debbano essere immediatamente coperte “senza indugio”. Vuol dire congelarle e lo strumento che abbiamo pensato potrebbe essere il conferimento in via tranquillizzante delle aziende Secom ed Amaie, con il conferimento si verrebbe a coprire la perdita che è maturata. Questo vorrebbe dire che questa operazione avviene finanziariamente senza esborso di danaro da parte dei Comuni. Il Comune di Sanremo, con il conferimento di Amaie, salirebbe ad una quota più che di maggioranza nel futuro capitale sociale della società. Abbiamo poi richiesto ai nostri uffici una relazione sulle manutenzioni specie per la stagione estiva. Gli impianti sono stati conferiti a Rivieracqua senza che avvenisse un contraddittorio o un inventario sugli stessi, quale funzionalità avessero al momento del conferimento. Oggi Rivieracqua si trova a fare manutenzioni che dovevano essere approfondite al momento della partenza del conferimento degli impianti”.

Dai banchi della maggioranza ha preso la parola Mario Robaldo (PD): “Vorrei che questa sera ci rendessimo conto che questo problema, causato dalla politica, venga risolto dalla politica. Amaie negli anni ha sempre investito, è sempre andata oltre cercando di capire che cosa si poteva fare per gli anni successivi. Non mi risulta che in tutti questi anni si siano fatti lavori per andare a trovare acqua anche da altre parti. I lavori che Rivieracqua ha fatto con il famoso "tubone" è stato fatto con il contributo di Sanremo e il Comune di Sanremo è uno dei pochi che sta facendo il proprio dovere. Conosciamo la situazione in cui versavano certi paesi e non avevano la possibilità di sistemare i propri impianti, nel momento in cui arriva Rivieracqua l'hanno ben accolta. Ora mi sento dire che sono stati dati gratuitamente a Rivieracqua. Quello che non mi sta bene è chi dice “non daremo più un euro per salvare Rivieracqua”, mi chiedo con quale coraggio si riescano a dire certe cose, come di far fallire questa società perché trascinerebbe Amaie, perché ci sono dei dipendenti che non sanno che fine faranno, perché ci sono delle imprese che hanno lavorato e non sono state pagate. E poi c'è la questione dell'acqua pubblica, è un bene pubblico, prodotto dal cielo. Per fare fallire queste cose bisogna essere degli animali. Perché invece del conferimento di Amaie non diamo a Rivieracqua la concessione di approvvigionamento dal Roja? Sono circa 50 milioni all'anno. La politica deve fare uno sforzo, io non penso che Sanremo e la sua azienda non meriti quanto sta subendo”.

Dai banchi dell'opposizione ha preso la parola Simone Baggioli (FI): “Nessuno di noi vuole il fallimento di Rivieracqua. Non possiamo pensare di mettere a repentaglio la vita di Amaie per giocare in una situazione spinosa e critica che si è solamente dilatata tra il 2015 e oggi. Una totale assenza di controllo, si è parlato di pignoramenti e accantonamenti. Noi, con questa richiesta di Consiglio Comunale, vogliamo evidenziare la totale assenza di controllo e vogliamo capire come mai vi scappa di mano una situazione debitoria come quella di Rivieracqua. La preoccupazione è elevata e vogliamo sapere come mai c'è stata questa mancanza di controllo”.

Parola ancora all'opposizione con Gianni Berrino (FdI): “Il primo invito che faccio al Sindaco è di farsi sentire in provincia nell'interesse del Comune ma anche nell'interesse generale. Sanremo è la città più conosciuta ed è quella che avrebbe il ritorno maggiore in caso di una crisi idrica. Sono rimasto sconcertato da quello che il presidente ha detto. Fare Rivieracqua è stata una scelta di tutto il Consiglio perché all'epoca non potevamo sapere tutto quel piano di come sarebbero stati pianificati gli investimenti. Però c'era stato qualche campanello d'allarme. Come mai il Comune di Sanremo non ha vigilato? Il Sindaco e gli uffici si sarebbero dovuto preoccupare. In che modo il Comune di Sanremo ha chiesto ad Amaie di esercitare il controllo su Rivieracqua? Questo è quello che ci manca. Chiedo che si faccia luce sul disinteresse”.

Ancora interventi dall'opposizione con Robert Von Hacwitz (Sanremo Attiva): “Il presidente ci ha dato un quadro realistico, ci sono state date le opzioni e ci è stata data anche una speranza, ci sono state indicate le possibilità per evitare il fallimento della società. Non si può arrivare a queste situazioni nel momento in cui persone che hanno le competenze fanno solo della polemica politica. Ci sono persone che fanno show, ma quando si arriva al punto pratico c'è poca sostanza. Che i comuni incomincino a versare quello che devono. Perché Rivieracqua non fa dei decreti ingiuntivi per i Comuni che non versano il dovuto?”.

Rivieracqua è un consorzio pubblico che deve gestire un bene pubblico - ha esordito Paola Arrigoni (M5S) - leggendo sul sito della società si legge che ha la responsabilità di mantenere le infrastrutture anche in superficie, che preserva il bene pubblico ed opera in regime di trasparenza. Tutte queste sono rimaste solo belle parole, la realtà è che siamo vicini al tracollo con il rischio che l'acqua pubblica possa passare in mano a i privati. Di chi è la colpa? Noi abbiamo fatto diversi interventi per richiedere al Comune di esercitare il controllo. Chi lo doveva fare perché non l'ha fatto? Dopo lo scandalo per il concorso truccato il Comune doveva intervenire. Sul sito di Rivieracqua mancano ancora dei dati. Il Comune deve fare la propria parte, non si può sempre delegare all'esterno”.
Presente in assise, questa sera, anche il rappresentante regionale del MoVimento 5 Stelle Fabio Tosi.

 

Parola alla maggioranza con Alessandro Sindoni (Sanremo al Centro): “La Provincia, nel momento in cui Rivieracqua deve presentare la proposta di concordato, non ha ancora sciolto la riserva sulla concessione. Nel momento in cui c’è il “prestito ponte”, ci sono ancora dei Comuni del Dianese che vogliono farla fallire. La Provincia, invece che fare da collante, fa finta di non conoscere atti a cui lei stessa ha preso parte. È un atteggiamento a dir poco vergognoso. Da domani bisogna andare in Pronvincia. Se c’è ancora una speranza per Rivieracqua è grazie al concordato e ai Comuni”.

Al termine dei primi interventi ha preso la parola nuovamente il Cda di Rivieracqua con Sara Rodi: “Ci siamo trovati di fronte a una situazione contabile complessa dove non è stato nemmeno certificato il bilancio dell'anno precedente oltre alle difficoltà per il sequestro della documentazione. Ad oggi non possiamo dire a quanto ammonta la perdita. Sull'affitto di azienda penso che in questo momento non sia possibile, l'unica possibilità è la procedura concorsuale. Sulle convenzioni, sono state stipulate dal 2012 in avanti a mano a mano che sono stati conferiti gli impianti. Perché non facciamo decreti ingiuntivi? Anche questo fa parte del problema della ricostruzione dei dati che stiamo portando avanti, senza dati non possiamo fare dei decreti ingiuntivi. Quando avremo i dati non ci spaventeremo”.

Avevo detto e oggi lo riconfermo che, se oggi avvenisse il conferimento di Amaie, si verificherebbe un impatto così violento sui conti di Rivieracqua non in equilibrio che, anziché essere un fattore positivo, sarebbe un fattore negativo - ha proseguito Mangiante - questo non si verifica nel momento in cui i conti di Rivieracqua fossero allineati e, quindi, potrebbe ricevere Amaie. E' stato posto un discorso di fare un conferimento con la possibilità di approvvigionamento di acqua, è un tema molto importante e lo terrei nel caso di un finanziamento per allineare attività e passività. Oggi è un rischio anche un conferimento parziale. E' stata richiesta la salvaguardia dei dipendenti di Amaie e delle società che operano con Rivieracqua, la cosa avviene con il salvataggio di Rivieracqua. Venendo meno la società vengono meno le maestranze della società e delle imprese collegate. I controlli. Per il controllo analogo serve la costituzione di un comitato tecnico”.

 

Prima della discussione su Rivieracqua il Consiglio Comunale ha affrontato il delicato dibattito sul calendario manifestazioni e la sua approvazione.

Il documento è stato esposto dall’Assessore al Turismo Marco Sarlo il quale ha nuovamente sottolineato il ritardo dovuto all’approvazione del bilancio. Attenzione anche alle somme disponibili per il calendario 2018. Le cifre snocciolate dall’Assessore Sarlo sono le stesse da noi anticipate durante la riunione di Terza Commissione. L’Assessore ha anche proposto le riflessioni sulla promozione del “prodotto Sanremo” e il possibile apporto dato da The Mall.

All’intervento dell’Assessore Sarlo ha risposto per primo il Consigliere Simone Baggioli (FI): “Presentiamo un calendario manifestazioni, la città di Sanremo vive di turismo e il sito internet anche stasera non è funzionante. Realtà che sono meno famose di Sanremo hanno migliaia di presenze rispetto alla popolazione residente. Noi qui promuoviamo un elenco manifestazioni a un mese e mezzo dall’inizio della stagione estiva senza pensare agli addetti ai lavori, come gli albergatori, che non riescono ad organizzarsi perché non hanno ancora le date degli eventi. Io vedo la promozione del turismo in una maniera differente, penso che si debba ascoltare chi tocca con mano le manifestazioni turistiche a Sanremo. State promuovendo il Festival di Sanremo che c’è da decenni, altre realtà con minori fondi fanno un lavoro migliore”.

La discussione è proseguita con l’intervento di Luca Lombardi (FdI): “Ho chiesto all’Assessore di prendere in considerazione la pubblicazione anticipata del calendario con la possibilità di aggiornarlo con il tempo, almeno per le manifestazioni fisse o di carattere sportivo. È un calendario senza brividi, ci aspettavamo qualcosa di più essendo l’ultimo anno di mandato. Si vede poca congressistica e mi aspettavo di più. Mi appassiona poco il discorso di The Mall, ma mi appassiona di più il discorso legato alle categorie e ai congressi. Se dobbiamo patrocinare eventi dobbiamo anche verificare che la città ne abbia godimento. Ad oggi non sappiamo ancora chi saranno gli ospiti dell’estate, in altre località hanno già i “totem” in mezzo alla città con la programmazione e la possibilità di acquistare i biglietti”. Nel proprio intervento Lombardi ha anche ripreso (approvando, in parte) quanto sollevato oggi da “Sanremo On” riguardo The Mall.

È poi intervenuta, sempre dai banchi dell’opposizione, Paola Arrigoni (M5S): “Sono quattro anni che diciamo le stesse cose. Si sono alternati gli Assessori ma le cosa non sono cambiate. Non si può continuare ad avere una visione provinciale del calendario che deve essere pubblicizzato sul web almeno un anno prima per far sì che i turisti possano organizzarci. Alla nostra città serve una promozione più innovativa e coinvolgente. Serve un portale del turismo multilingue aggiornato in tempo reale, non quello che c’è adesso che spesso non funziona o propone manifestazioni vecchie. Serve una app per i turisti con la quale si possano anche pubblicizzare le zone di interesse. Anche il Palafiori potrebbe essere sfruttato per manifestazioni e congressi, siete “cintura nera” nel non utilizzare gli spazi del Comune. Noi abbiamo sempre osteggiato The Mall, secondo l’Assessore si genereranno milioni di visitatori e migliaia di notti in albergo, ma secondo noi bisognava incentivare i negozi e le attività locali, ma con The Mall si dà loro una mazzata”. Il Consigliere pentastellato ha poi lungamente sottolineato quanto sia necessaria la promozione online sui canali più utilizzati dai turisti di tutto il mondo.

Il primo intervento dai banchi della maggioranza è stato di Mario Robaldo (PD): “Dagli interventi che abbiamo sentito sembra di essere nel mondo del “bengodi”, ma abbiamo a che fare con un bilancio che non ci dà molte possibilità. Siamo d’accordo sull’investire sul turismo, ma se non sappiamo quanti soldi abbiamo non possiamo. Prima ci è stato detto che, essendo l’ultima anno, rischiamo di non fare bella figura, ma se avessimo adottato questo criterio avremmo dovuto fare tutte le cose nell’ultimo anno. vogliamo fare le cose non per prendere voti. Su The Mall anche noi ci siamo posti il problema e il Sindaco ha contrattato aspetti che possano avere dei ritorni anche per noi, come la pubblicità di negozi all’interno della struttura e la promozione turistica della città. Sul fatto che valle Armea possa diventare una seconda città non penso possa essere così, ma penso che possa essere un polo attrattivo con molte possibilità di lavoro”.

Parola ancora all’opposizione con Robert Von Hackwitz (Sanremo Attiva): “A distanza di un anno abbiamo ancora la dimostrazione che “silurare” l’Assessore Cassini è stata una questione politica e non di valore. È chiaro che sia molto preparato dal punto di vista del marketing e della comunicazione, conosce il mondo, e mi aspettavo che questo calendario manifestazioni fosse una esplosione di novità rispetto a quello che veniva redatto dall’ex Assessore Cassini. Invece vedo delle variazioni, trovo delle manifestazioni sportive e questo va riconosciuto, ma il fatto che sia stato fatto il lavoro d’ufficio per delle manifestazioni che l’Assessore ci ha ricordato essere organizzati da enti che già le facevano in altri anni, mi dà il segnale che cambia l’Assessore ma la scelta della Giunta rimane la stessa. Abbiamo discusso tanto del rimasto di Giunta ma oggi si ha la dimostrazione che l’allontanamento dell’ex Assessore Cassini era di tipo politico. Su The Mall osservo come funziona l’altro The Mall a Firenze e faccio fatica a pensare al milione e mezzo di persone che portano migliaia di notti in albergo in città. Vedo che a Firenze i pullman prendono i turisti all’aeroporto, li portano a The Mall, e li fanno ripartire. Da cittadino medio ho il timore che si verifichi anche qui”.

Il mio voto è favorevole, volevo dire che abbiamo approvato un calendario manifestazioni con due investimenti importanti come Sanremo Young, cinque serate in più su Rai1, e insieme abbiamo deciso di dare 300 mila euro in più alla Sinfonica senza toccare il calendario manifestazioni” ha così chiuso la discussione il Sindaco Alberto Biancheri.

Il Consiglio Comunale si è chiuso con la votazione della pratica per la vendita delle quote dell'autostrada Albenga-Garessio-Ceva che frutterà alle casse del Comune circa 60 mila euro.
La pratica è stata approvata con i voti favorevoli della maggioranza. Quattro i voti contrari, un astenuto.

Pietro Zampedroni

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