Attualità - 11 maggio 2018, 12:24

Imperia: la Questura sensibilizza i giovani con la campagna "Una vita da social"

Il Commissario Giuseppe Valentino: "Sono iniziative che abbiamo potuto fare grazie anche alla collaborazione con il direttore artistico del VideoFestival Fiorenzo Runco. Questa è infatti la sua cornice nella quale ci ha dato la possibilità di fare due incontri: quello sulla sicurezza stradale l’altro giorno, e oggi sulla sicurezza del web e il cyberbullismo"

La Questura di Imperia sensibilizza i giovani sull'uso corretto della tecnologia, attraverso la campagna "Una vita da social", che ha visto protagonista il Questore Cesare Capocasa questa mattina in un incontro con i ragazzi delle scuole all'Auditorium della Camera di Commercio, dove è in corso il VideoFestival e in seguito a bordo del pullman in piazza Dante, dove la Polizia spiega quelli che sono i principali rischi sul web.

"E’ un’iniziativa fortemente voluta dal Questore Cesare Capocasa - spiega il Commissario Giuseppe Valentino a Imperia News - per una sensibilizzazione e prevenzione di quelli che sono i rischi nei quali i giovani possono incappare nella rete. Non è la prima che facciamo in provincia, ma è la prima a Imperia. Abbiamo chiesto l’ausilio alla Polizia Postale di un’aula multimediale che permette di incontrare i giovani in un ambiente più smart, e vicino al loro modo di essere, così da imparare divertendosi.



Sono iniziative che abbiamo potuto fare grazie anche alla collaborazione con il direttore artistico del VideoFestival Fiorenzo Runco. Questa è infatti la sua cornice nella quale ci ha dato la possibilità di fare due incontri: quello sulla sicurezza stradale l’altro giorno, e oggi sulla sicurezza del web e il cyberbullismo. Sono tutte iniziative volte a sensibilizzare i giovani e per formarli insieme per renderli consapevoli al corretto uso sui rischi in cui possono incappare”.

Quali sono i principali rischi? Il non corretto uso del social network, nel senso che accettando una richiesta d’amicizia da persona che non si conosce, oppure postando fotografie che li ritraggono in atteggiamenti più o meno intimi o promiscui e divulgando le stesse fotografie su WhatsApp o su altri canali di comunicazione, inconsapevolmente commettono quelli che possono essere reati, che possono essere portati all’attenzione dell’autorità giudiziaria: pedo pornografia online, diffusione di materiale pedopornografico, minacce, molestie, tutti atteggiamenti che i giovani tendono ad avere perché non sono stati formati correttamente. Noi con questi incontri cerchiamo di farlo”.

Francesco Li Noce