Eventi - 24 aprile 2018, 15:49

Diano Marina: sabato prossimo in Biblioteca la presentazione del libro "Mi chiamo Edda"

Il libro, oltre al diario della bambina Edda scritto per i bambini della scuola primaria e anche per la media inferiore, raccoglie alcuni saggi sull’infanzia del ventennio fascista che completano l’opera e forniscono preziose informazioni ai docenti che desiderano utilizzare il libro per svolgere un lavoro di studio e ricerca sull’argomento.

Sabato prossimo alle 17, presso la sala conferenze della Biblioteca Civica di Diano Marina, si terrà la presentazione del libro "Mi chiamo Edda - Memorie di una bambina negli anni del fascismo" a cura della prof.ssa Alessandra Avanzini. Interverranno la prof.ssa Luciana Bellatalla (Università di Ferrara), il Prof.Piergiovanni Genovesi (Università di Parma), il Prof.Giovanni Genovesi (Università di Ferrara), la curatrice della collana Tracce d’infanzia: Prof.ssa Alessandra Avanzini, i dirigenti scolastici dell'Istituto Comprensivo di Diano Marina prof. Giovanni Allegro e Dott.ssa Annina Elena, la prof.ssa Sibilla Alfonsina dell’Anpi di Diano Marina, la prof.ssa Franca Natta e i protagonisti del progetto: gli alunni, la maestre della classe terza e la maestra Edda.

Il libro, oltre al diario della bambina Edda scritto per i bambini della scuola primaria e anche per la media inferiore, raccoglie alcuni saggi sull’infanzia del ventennio fascista che completano l’opera e forniscono preziose informazioni ai docenti che desiderano utilizzare il libro per svolgere un lavoro di studio e ricerca sull’argomento. E' un libro completo e versatile indirizzato sia ai docenti sia agli studenti, nato da un'esperienza scolastica. “La memoria è un dovere”, fu da questa frase di Primo Levi che nacque l’idea di porgere agli alunni della classe 3a A, tramite i ricordi della zia Edda, una visione del periodo della guerra e della resistenza, attraverso gli occhi di una testimone bambina, poiché all’epoca la zia aveva la loro stessa età.

Lo stupore, la meraviglia, la curiosità, atteggiamenti naturali dei bimbi mentre apprendono, si allearono con la paziente e sapiente narrazione della zia Edda e ne scaturì un’esperienza significativa, con la quale la classe partecipò al concorso, indetto dell’ANPI, in occasione del 70° anniversario della liberazione. La lettura vicariale dei suoi ricordi fu accolta con entusiasmo dai bambini, il titolo scelto “Perché Edda?” è la testimonianza dell’interesse suscitato, infatti i loro “perché” furono insaziabili e l’interpretazione della narrazione, attraverso i disegni, originali e ingenui, dimostra che anche il più complesso e tragico degli argomenti può essere compreso dai bambini, se spiegato con semplicità e naturalezza.

Si legge nella prefazione della Prof.ssa Avanzini, curatrice del libro: "Quasi un anno fa, per la prima volta, la maestra Anna Cardelli, insegnante di entrambe le mie figlie, ha iniziato a parlarmi della zia Edda e delle sue memorie di scuola. Incuriosita da come mia figlia più grande, Eleonora, fosse stata coinvolta dalle lezioni fatte in classe dalla maestra Anna a partire da queste memorie, che le avevano suscitato domande e volontà di capire meglio, ho accolto la proposta di farle rientrare in una pubblicazione che si propone un duplice scopo. Da un lato, restando su un versante più contenutistico, ho considerato l’idea di lavorare su questo materiale come un’efficace occasione per approfondire il tema della quotidianità dell’infanzia, negli anni del regime fascista, vista attraverso gli occhi di una bambina, seppur mediati dalla memoria. Se, infatti, la questione della fascistizzazione dell’infanzia, con l’analisi dei relativi aspetti normativi e delle azioni intraprese, costituisce un argomento oggetto di molteplici studi, meno frequentata appare la prospettiva che si avvicina a questi aspetti (e anche a quelli meno riconducibili al momento scolastico) a partire dagli occhi di coloro che, bambini, vissero quegli anni. Dall’altro – ma in stretta correlazione con il primo punto – su un versante più strutturale, ho ritenuto che questo lavoro bene si prestasse a stimolare il gioco educativo della storia; gioco alla maniera di Marc Bloch, gioco vero, impegnativo, costruttivo, dunque anche coinvolgente e, per questo, divertente".

Gli organizzatori ringraziano coloro che hanno dato il loro contributo alla realizzazione dell'evento e del libro, in particolare l'istituto comprensivo di Diano Marina, l'Anpi Golfo Dianese, Editoriale Anicia, gli alunni, le maestre della classe terza e la maestra Edda.