“Non c’erano le condizioni per governare con il Pd”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Imperia Carlo Capacci alla conferenza stampa odierna, nel corso della quale ha confermato quanto trapelava da settimane, ovvero la sua decisione di non ricandidarsi alla carica di primo cittadino, dopo l’amministrazione che lo ha visto alla guida della città dal 2013.
Diversi i temi affrontati dal Sindaco che, dopo aver elencato i risultati ottenuti dalla sua amministrazione, si è soffermato sul travagliato rapporto con gli ex alleati del Partito Democratico, i quali, come era emerso, hanno provato a riavvicinare Capacci, chiedendogli di candidarsi nuovamente.
Lo stesso Capacci ha poi rivelato di aver sconsigliato la candidatura al suo vice, Guido Abbo, il cui nome è associato a una coalizione che vedrebbe il Pd alleato con i socialisti di Imperia di Tutti Imperia per Tutti e una lista civica.
"Il Pd – ha detto il Sindaco - ha capito che di fronte a una candidatura del centro destra avrebbe sicuramente perso le elezioni, quindi come i bambini hanno tirato indietro la manina, perché ha detto: ‘ci togliamo dall’amministrazione con la scusa di Rivieracqua, così arriviamo alle elezioni che siamo belli verginelli, poi pazienza se vince il centro destra’, tanto sta nelle cose, perché a Imperia ci sono i cicli, con vent’anni di centro destra e cinque di centro sinistra. Quando è venuto fuori che il centro destra si presentava spaccato, il Pd ha cambiato idea e mi ha riproposto di fare il candidato Sindaco della coalizione e io ho rifiutato. Con il Pd ci siamo visti diverse volte, ma non ci sono state proprio le condizioni”.
Sul vice Sindaco Guido Abbo, per molti il candidato del centro sinistra.
“Abbo lo stimo dal punto di vista umano, lo conosco da quando avevamo dieci anni. È il mio commercialista, lo sanno tutti. È una sua valutazione, fa quello che vuole, non è un problema. Se vince ha vinto lui, io non c’entro niente, e se perde ha perso lui, questo deve essere chiaro. Io non appoggio nessuno”.
Avete parlato della sua eventuale candidatura?
“Ne abbiamo parlato parecchie volte. Gli ho consigliato di non farlo, però se vuole farlo lo faccia. Gli ho consigliato di non farlo per la mia esperienza negativa”.
Quindi la sua esperienza da Sindaco è negativa?
“No, io sono onorato di avere fatto il Sindaco di Imperia. Mi ha dato tantissimo dal punto di vista umano e professionale. È una cosa che dovrebbero fare molte persone. Io ho avuto un accrescimento incredibile. Nel 2013, io penso che in pubblico più di 30-35 secondi non sapevo parlare. L’ultima volta che ho parlato in pubblico ho parlato quattordici minuti e mezzo senza avere niente di pronto. Giudico non buona l’esperienza di governo che c’è stata, perché abbiamo fatto una coalizione che doveva essere basata su un programma, e il programma era chiaro. Avremmo dovuto fare quelle cose scritte lì sopra. C’erano delle divisioni ideologiche, ma l’elemento comune doveva essere il programma, la colla di questa amministrazione doveva essere il programma. Dopo un po’ di mesi qua dentro si è cominciato a fare politica partitica, non politica per la città. Questo è stato il problema di questa amministrazione. Qualcuno è stato coerente: Paolo Strescino ha detto ‘me ne vado’. All’inizio pensavo avesse sbagliato, ma ritengo che, con il senno di poi, ha fatto bene”.