È uscito il giorno 15 aprile 2018 il secondo libro di Davide Barella dal titolo “I Ventimiglia. Conti. Corsari. Eroi.”, pubblicato come il precedente presso Eretica edizioni (Salerno). Si tratta di uno studio che si propone di trovare corrispondenze storiche e geografiche reali nella finzione letteraria presente nel filone che ha interessato i celebri navigatori ventimigliesi alleati dei Savoia (dal Corsaro Nero in poi) e che comprende il Ciclo dei corsari delle Antille di Emilio Salgari, gli apocrifi salgariani (i libri scritti da autori fantasma e pubblicati col cognome “Salgari”) gli assimilabili salgariani e gli emuli.
Se nel primo saggio si andava a ricercare la reale identità del Corsaro Nero, in questo secondo trattato il discorso si estende a tutti gli altri componenti della famiglia; il Corsaro Verde, il Corsaro Rosso padre e il Corsaro Rosso figlio, nonché le contesse di Ventimiglia. Usi, accadimenti storici, confini geografici, costumi, abitazioni, cibo, vestiti, residenze, castelli: ogni particolare riferito a Ventimiglia riportato nei libri, scritti dal 1898 al 1959 e ambientati in un periodo compreso fra il 1672 e il 1740, è stato decontestualizzato e analizzato, quindi confrontato coi dati reali. Le scoperte riportate nel saggio sono diverse e interessanti. Due fra tutte sono quelle di notevole importanza: una corrispondenza fra i quattro moschettieri di Dumas (D’Artagnan e i tre moschettieri del Re) e i quattro fratelli Ventimiglia, e la vera identità del Corsaro Verde.
“Il conte di Ventimiglia” è stato un libro che, nel suo azzardare teorie suffragate da studi e argomenti non convenzionali, ha ricevuto un buon ritorno da parte della critica specializzata; la ricerca, condotta con strumenti abituali e altri non tradizionali (araldica, simbologia, numerologia, storia dell’arte, numismatica e filatelia) ha riscosso pareri favorevoli presso la comunità salgariana. “I Ventimiglia” si muove su binari di ricerca più tradizionali, fra archivi, storiografia, cartografia e bibliografia. A concludere l’opera vi sono tre appendici davvero speciali: la storia letteraria cronologica dei Ventimiglia, un breve trattato su un avvenimento marinaresco dovuto al ritrovamento di un vecchio documento contenuto in un libro salgariano del 1940, e il testo integrale di un’ode “dimenticata” del 1700 in lingua francese antica dedicata al Conte di Ventimiglia, moschettiere del Re.
Si tratta probabilmente della più completa retrospettiva mai dedicata ai Ventimiglia in letteratura, frutto di un anno di lavoro e di ricerche. Ventimiglia, una città che vanta una tradizione letteraria importantissima, viene riproposta in una chiave totalmente nuova. E i materiali raccolti sono così tanti che un terzo volume è già in lavorazione, e vedrà un ulteriore ampliamento degli argomenti.