Attualità - 14 aprile 2018, 16:40

Imperia: tavola rotonda sul progetto Switch finalizzato al riuso. L'annuncio del dirigente comunale Giuseppe Enrico "Il magazzino ex Salso non è più deposito franco doganale"

Il magazzino ex Salso non è più deposito franco doganale, nei giorni scorsi sono state consegnate le chiavi al Comune. Lo ha annunciato il dirigente comunale al demanio Giuseppe Enrico nel corso della tavola rotonda che si è tenuta questa mattina all’Auditorium della Camera di Commercio, sul progetto “Switch”, nato su input dell’Ordine degli Architetti, finalizzato al riuso degli oggetti e al recupero degli spazi

Il magazzino ex Salso non è più deposito franco doganale, nei giorni scorsi sono state consegnate le chiavi al Comune. Lo ha annunciato il dirigente comunale al demanio Giuseppe Enrico nel corso della tavola rotonda che si è tenuta questa mattina all’Auditorium della Camera di Commercio, sul progetto “Switch”, nato su input dell’Ordine degli Architetti, finalizzato al riuso degli oggetti e al recupero degli spazi.

Per lo stesso principio, l’ex Salso, nel corso del progetto ha più volte ospitato mostre, eventi e RiparaLab, l’iniziativa organizzato dal comitato M’Importa finalizzato a riparare riutilizzare gli oggetti non funzionanti. Alla tavola rotonda hanno preso parte diversi tra i protagonisti di Switch e non solo, a cominciare dal presidente dell’Ordine degli Architetti Giuseppe Panebianco, il Sindaco Carlo Capacci, che ha portato i saluti della cittadinanza, il presidente della Provincia Fabio Natta, il segretario generale del Comune Rosa Puglia e i dirigenti a Cultura e Demanio Maria Teresa Anfossi e Giuseppe Enrico, l’imprenditore Matteo Alberti, il direttore di Confindustria Imperia Paolo Della Pietra, che ha sollevato il tema del deposito di Oneglia che sarà, con molta probabilità ceduto al Ministero delle Finanze, e che diventerà foresteria della Gdf, il direttore dell’Agenzia delle Dogane di Imperia Maurizio Gallucci, il presidente di Confesercenti Liguria Marco Benedetti, il vice presidente CCIAA Riviere di Liguria Enrico Lupi  Paola Capriotti, dell’associazione Aree Urbane Dismesse, Nicoletta Bracco, dell’associazione culturale “Aquilone”, l’attore e regista Simone Gandolfo, il fotografo Settimio Benedusi, l’Assessore Regionale all’Urbanistica Marco Scajola, che nel suo intervento ha parlato dei progetti in capo al suo assessorato, auspicando una semplificazione della normativa.

Per realizzare qualcosa serve una semplificazione normativa che permetta ai territori di lavorare. – ha detto - Non passa norma che noi facciamo, che non mi debba sempre confrontare con ministri diversi che mi scrivono di specificare meglio quanto scritto, ed è un’ulteriore perdita di tempo, perché c’è sempre questo borderline tra la competenza territoriale e quella nazionale. Noi crediamo alle norme che stiamo portando avanti. Stiamo lavorando a un nuovo disegno di legge che va a superare una vecchia norma fatta nel 2002 per il recupero dei borghi, e che è un disegno di legge che va sulla rigenerazione urbana, il recupero urbano e dei terreni agricoli, perché nel ponente soprattutto, ci sono terreni agricoli che sono stati abbandonati, e che diventano bosco, pericoloso, a rischio incendi. Noi vogliamo favorire i comuni che in quella zona potranno fare investimenti straordinari, si potranno adottare norme straordinarie, fare una defiscalizzazione importante, il comune potrà collaborare con i privati per fare progetti di riqualificazione, tutto concentrato sull’esistente”.



Presente anche il candidato Sindaco per il centro destra Luca Lanteri, che, raggiunto da Imperia News, ha commentato: “Mattinata interessantissima, dalla quale ho tratto spunti interessantissimi. Bravo il collega Panebianco, e tutti i colleghi che hanno collaborato in questi anni. Lo spunto è ‘si può fare’, la determinazione mia invece è ‘si deve fare’. Imperia ha tantissime aree, tantissimi edifici dismessi e degradati, che rappresentavano una parte commerciale e industriale della città che è venuta meno e bisogna assolutamente trovare altre soluzioni, altre funzioni, e, una cosa che abbiamo imparato oggi è che bisogna trovare un approccio diverso rispetto a quello che avevamo nei tempi passati, un approccio condiviso, partecipato, dove tutta la città possa contribuire da una parte alla risoluzione dei problemi e poi avere delle risposte”.

A proposito di riuso, l’ex Ministro Claudio Scajola ha riproposto l’idea dell’autobus di cristallo sul vecchio sedime ferroviario, lei invece auspica la realizzazione della pista ciclabile.

Assolutamente sì, più che altro la proposta di Scajola condannerebbe la città di Imperia a perdere 18 milioni di euro, che sono stati ottenuti con un buon lavoro fatto dalla vecchia amministrazione, in sinergia con la Regione Liguria e con l’Assessore Marco Scajola. Quindi bisogna non perdere un giorno, non perdere un attimo e continuare a lavorare, definire il progetto esecutivo e riuscire a cantierare i lavori. Certo è che la pista ciclabile darà anche delle grosse opportunità in termini di rigenerazione dei flussi di traffico, in particolar modo nella zona di Oneglia, e anche ulteriori prospettive, miglioramenti dei trasporti pubblici, anche con mezzi ecologici e leggeri, però sulla vecchia ferrovia ci deve assolutamente passare la ciclabile. Poi, in un futuro si potrà anche ragionare di fare delle parti secondarie, magari che vadano anche a passare sul mare, però diamo continuità sulle proposte serie, credibili e intelligenti, più che altro non perdiamo i finanziamenti”.

Alla tavola rotonda anche Deborah Bellotti, del comitato M’Importa.

Il progetto, - ha dichiarato al termine dei lavori - come ho anche condiviso nella tavola rotonda che abbiamo appena fatto, mi ha lasciato soprattutto la possibilità di condividere un intento profondo, che è quello del riuso in senso specifico dello spazio, riuso degli oggetti, riuso delle risorse, e dare vita a un processo, a delle cose, degli spazi, a delle connessioni e esperienze condivise. Sono nate tante relazioni e la consapevolezza che ci sono tante persone che hanno voglia di mettersi in gioco e di fare qualcosa per questa città”.

Francesco Li Noce