Politica - 13 aprile 2018, 17:21

Triora: rinviata a mercoledì prossimo la decisione del Tar sulle elezioni Amministrative del 10 giugno

Nei giorni scorsi, lo ricordiamo, il personale degli uffici e gli amministratori si sono trovati di fronte ad un’amara sorpresa: Triora non era stata inserita nel provvedimento statale che indica i comuni prossimi al voto.

Doveva pronunciarsi oggi ed invece ha rinviato a mercoledì prossimo, il Tar della nostra regione, sulla decisione relativa alle elezioni di Triora, per il prossimo 10 giugno.

Nei giorni scorsi, lo ricordiamo, il personale degli uffici e gli amministratori si sono trovati di fronte ad un’amara sorpresa: Triora non era stata inserita nel provvedimento statale che indica i comuni prossimi al voto nel turno del 10 giugno 2018. Uno scenario che nessuno in Comune si aspettava dal momento che l’intero iter burocratico era stato rispettato nei tempi. Una prassi necessaria e di routine di fronte ad un evento straordinario come la morte del primo cittadino.

Perchè Triora non è stata ammessa in questo turno elettorale? Il responsabile del servizio amministrativo di Triora, il funzionario Valter Pastorelli, si è subito interessato, insieme al vicesindaco Cristian Alberti, prendendo contatti con la Prefettura, organo di rappresentanza locale dello Stato. L’errore che ha generato questa paradossale situazione è da ricercarsi tra le date delle comunicazioni intercorse tra il piccolo Comune della valle Argentina e gli uffici imperiesi ed il Ministero a Roma. Pastorelli, il 12 gennaio, ha inviato una mail con posta elettronica certificata, per comunicare alla Prefettura, l’intenzione del vicesindaco, Alberti, di voler procedere ad amministrare il borgo fino alla prima data utile per andare al voto, raccogliendo così l’eredità amministrativa lasciata dal sindaco. La lettera che indicava Triora come comune pronto per le future elezioni è arrivata negli uffici del Ministero oltre la data del 24 febbraio, termine ultimo per presentarsi per l’imminente tornata elettorale.

Se i giudici non dovessero accogliere l’eventuale ricorso, rimangono due possibili strade da percorrere. L’attuale amministrazione comunale dovrà decidere se rimanere in carica o dimettersi. Di fronte a quest’ultima eventualità subentrerà un commissario prefettizio. L’unica costante in entrambi gli scenari è che il paese non potrà andare al voto prima dell’estate del 2019. Gli abitanti nutrono grandi speranze sulla possibilità che i magistrati del TAR comprendano quanto successo e diano giustizia a questo borgo, riconoscendo quel diritto di voto ad oggi negato.

Carlo Alessi