Economia - 07 aprile 2018, 10:25

Come trattare orti, frutteti e tappeti erbosi ad Aprile: i consigli di Enrico Leva, collaboratore della ditta Benza

Ogni mese l'agronomo, collaboratore della ditta, fornisce utili consigli per il trattamento delle zone verdi.

Gli aggiornamenti mensili dell'agronomo Enrico Leva, collaboratore eminente esterno della ditta Benza di Sanremo, si spostano dal blog del sito dell'azienda www.benzashop.it al sito di Sanremonews. Ogni mese l'agronomo invierà consigli sulla cura del tappeto erboso, dell'orto, del frutteto e del giardino in generale. 

Nel dettaglio, ecco quello che consiglia Enrico Leva per il mese di Aprile. 

ORTO

Durante il mese di aprile si è soliti mettere a dimora le specie estive (pomodori, melanzane, ecc.). E’ bene evitare densità eccessive che causano l’arrotolamento delle foglie basali dovuto all’impossibilità della pianta di disperdere calore per l’eccessiva densità. Inoltre piante ben spaziate non consentono la formazione di un microclima caldo umido, sfavorendo le malattie.

Si suggerisce la stesura di telo pacciamante di colore nero che contiene la crescita delle erbacce e provvede a riscaldare il terreno, favorendo la crescita delle giovani piantine messe a dimora.

Si ricorda infine l’importanza delle rotazioni delle colture ossia non far seguire la stessa specie a se stessa.


FRUTTETO

Al termine delle operazioni di potatura degli olivi, nel caso in cui siano stati praticati tagli di grande dimensione, è bene disinfettarli con rame (es. verderame).

Come già ricordato, non appena la linfa comincia a scorrere nei vasi linfatici, si può cominciare a curvare/piegare i rami al fine di stimolare la comparsa delle formazioni fruttifere. Tale operazione può essere effettuata mediante cordini e legacci fissati ad altri rami o parti della pianta oppure con picchetti sul terreno; si possono altresì appendere sassi ai rami. Occorre però evitare curvature eccessive che stimolerebbero invece riscoppi vegetativi invece che favorire la messa a frutto.

Infine si ricorda l’importanza del diradamento dei frutti. Per le drupacee (pesco, susino, albicocco, ciliegio, mandorlo) si deve intervenire entro un mese dalla piena fioritura. Si devono eliminare i frutticini in ombra, deformi, doppi, con evidenti sintomi di malattie e/o attacchi di insetti. Come regola generale (da verificare caso per caso) si può considerare una riduzione del 50% ossia se un ramo presenta 10 frutticini, se ne devono eliminare 5. Spesso si pensa che ciò riduca la resa del 50%. E’ falso! La pianta produce la medesima quantità di frutta ma con frutti di maggior dimensione e di migliore gusto. Inoltre si evita l’alternanza di produzione cioè quel fenomeno per cui dopo un’annata di fortissima produzione, ne segue un’altra con rese molto scarse. L’albicocco in particolare si giova particolarmente di tale pratica e si evita la rottura delle branche dovuta al peso eccessivo di tanti (troppi) frutti.


TAPPETO ERBOSO

Terminate le operazioni di arieggiatura e concimazione, si ricorda che l’irrigazione deve essere molto contenuta; se possibile è bene non irrigare affatto. Ciò può sembrare un controsenso (le piante hanno bisogno di acqua!) ma sottoponendo il tappeto ad una sorta di stress idrico controllato, questo sarà più resistente alla siccità estiva. In tale stagione è bene bagnare con grandi quantità di acqua ma distanziate anche di parecchi giorni; se avrà un apparato radicale ben sviluppato potrà più agevolmente ricevere tale tipo di irrigazione. Diversamente avrà radici molto superficiali che richiederanno costanti adacquamenti e si avrà un maggior ischio di malattie fungine.

Si ricorda, infine, che l’altezza di taglio deve essere pari a 3,5 cm circa.

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