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Politica | 29 marzo 2018, 22:38

Sanremo: lungo dibattito in consiglio comunale sulla “defascistizzazione” del Comune

Un numeroso pubblico ha seguito la discussione, conclusa con l'approvazione di tre ordini del giorno. “E' già un sconfitta trasformare questa serata in una rivisitazione di Peppone e Don Camillo” ha detto Gianni Berrino di Fratelli d'Italia.

Sanremo: lungo dibattito in consiglio comunale sulla “defascistizzazione” del Comune

E' durata due ore la discussione in consiglio comunale a Sanremo su quella che è stata ribattezzata la “defascistizzazione” del Comune. Un dibattito che, a fronte di opinioni sostanziali molto distanti, si è manifestato con un confronto rimasto pacato e senza eccessi nella forma.

La questione era relativa alla concessione di spazi e patrocini secondo alcune condizioni, tra il riconoscersi nei valori della Costituzione Italiana ede il dichiararsi antifascista. A Palazzo Bellevue era presente un numeroso pubblico, tra cui esponenti dell'Associazione Et Ventis Adversis che ha consegnato alcuni volantini in cui era riportato l'aticolo 21 della Costituzione sulla libertà di manifestare il proprio pensiero (vedi foto a fondo articolo).

Sulla questione sono stati discussi tre documenti presentati rispettivamente da Sanremo Attiva, Fratelli d'Italia e Sanremo al Centro.

“E' un'iniziativa lanciata a livello nazionale dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia – ha detto Robert Von Hackwitz di Sanremo Attiva – Nel documento si richiamano i valori antifascisti, antirazzisti ed omofobi. Nel nostro Paese è in vigore una Costituzione, con il divieto di ricostituzione del partito fascista, e due Leggi che ne normano i reati di violazione. Propongo che non vengano concessi spazi o patrocini a gruppi o singoli che non garantiscano di rispettare i princìpi della Costituzione o che professino valori fascisti, nazisti o discriminatori”.

“E' già un sconfitta trasformare questa serata in una rivisitazione di Peppone e Don Camillo – ha detto Gianni Berrino di Fratelli d'Italia - Siamo nel 2018 e credo sia ora di farla finita ! In nessun articolo della Costituzione si cita il termine 'antifascista'. In quella Costituzione si voleva ricercare la pacificazione dell'Italia, cosa che non si fa con questa mozione, che non è libertaria ma liberticida. Neanche i Padri Costituenti avevano negato la possibilità che ci potesse essere un pensiero fascista. E' vietato, nelle norme transitorie, la ricostituzione di un partito fascista ma non il pensiero fascista. In Italia ogni singolo cittadino ha il diritto di avere un pensiero fascista, antifascista o afascista, così come comunista, anticomunista o acomunista. Non lo può negare un consiglio comunale come questo. Voglio ricordare l'articolo 21, che viene riportato anche nel volantino distribuito questa sera dall'Associazione Et Ventis Adversis: 'Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, con lo scritto e ogni altro messo di diffusione'. Se ci fosse una proposta dove si chiedesse di dichiararsi anticomunista per avere una sala pubblica, io la boccerei ugualmente, anche perchè la libertà deve essere di tutti non solo di una parte. Le sale comunali, in assenza di reati concreti, devono essere concesse a tutti, altrimenti vorrebbe dire perseguire i reati di opinione”.

“Nell'ordine del giorno bisognerebbe parlare di tutti gli estremisti che recano danno alla democrazia, come alcune frange dei partigiani o estremisti di sinistra – è intervenuto il consigliere Antonio Fera – Non si può negare la concessione di suolo pubblico a persone che, se non sono state bandite dalla Legge, lo richiedano. In consiglio comunale dovremmo poi utilizzare il tempo per discutere di problemi reali per la città, dal casinò alla viabilità, e non di tematiche di questo tipo”.

Elisa Balestra di Forza Italia ha annunciato di non votare l'ordine del giorno: “Credo sia solo una strumentalizzazione”.

“Siamo spesso testimoni di manifestazioni nostalgiche nelle piazze italiane – ha detto Fabio Ormea di Sanremo Insieme – Non sarà il caso di Sanremo, dove il confronto è sempre democratico, ma lo si rileva a livello nazionale. Certe situazioni vanno valutate bene. Io sono pacifista e per questo preciso che non giustifico neanche comportamenti di certi centri sociali che fanno male alla mia stessa parte politica, sono atti violenti che non vanno giustificati in nessuna maniera”.

“Concordo nel discorso di non fomentare odio – è intervenuto Mario Robaldo del Partito Democratico – Bisogna tenere conto di tutti gli estremismi e delle violenze. In Italia c'è stata violenza di una forza politica che un tempo non ha mai dato la libertà che oggi viene chiesta. Mio padre e mio zio mi hanno raccontato cose che non posso dimenticare. In qugli anni sono state fatte cose importanti per la nazione, ma queste non avevano lo stesso valore della vita di una sola persona. Io sono sempre contrario alle prevaricazioni dei più deboli. Ritengo quindi di votare questo ordine del giorno il cui obiettivo è che certe cose non accadano più”.

“E' un argomento molto spinoso – ha detto il capogruppo di Sanremo al Centro Alessandro Sindoni – Intanto, come ha anche detto il collega Fera, preferirei concentrarmi sull'aspetto amministrativo della città. Ritengo che qui siamo tutti contro gli estremismi, siano di destra o di sinistra, e contro chi è antidemocratico. Non siamo comunque noi a dover intervenire su episodi che vadano a scontrarsi con la Carta Costituzionale, ma eventualmente gli organi preposti. Personalmente voterò entrambi i documenti, di Sanremo Attiva e di Fratelli d'Italia, perchè vi ritrovo valori condivisibili”.

Luca Lombardi ha poi presentato a sua volta l'ordine del giorno di Fratelli d'Italia. “Nel nostro documento - ha detto - chiediamo di far attivare l'Ufficio competente al fine di far aggiungere al modulo di richiesta per la concessione del suolo pubblico, di sale Comunali, di patrocini e contributi, la dicitura: 'Dichiaro di rispettare la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana e Leggi che alla stessa si conformino'”.

“Non stiamo discutendo sul pensiero che possono avere le persone – ha specificato Alessandro Lanteri del Partito Democratico – ma stiamo dibattendo su quanto e come vengano concessi gli spazi comunali. Un discorso che in parte abbiamo già affrontato tempo fa quando ci siamo confrontati sulla concessione del patrocinio del Comune di Sanremo”.

“Nei due ordini del giorno vedo punti comuni – è intervenuto Franco Solerio di Forza Italia – Il documento di Sanremo Attiva sarebbe accettabile quando evitare che accedano ad edifici pubblici persone che fanno della violenza il loro modo di essere, ma non è accettabile il riferimento al fascismo, perchè tali comportamenti possono essere commessi da chiunque. Siamo invece favorevoli a quello di Fratelli d'Italia che fa riferimento ai principi costituzionali”.

Alessandro Marenco ha sottolineato il valore della democrazia, testimoniata anche dalla possibilità di persone con idee opposte a partecipare come pubblico alla seduta esprimendo anche il proprio pensiero con gli applausi (comunque limitati per il regolamento n.d.a.). Alessandro Sindoni ha poi presentato il terzo ordine del giorno in cui si chiede di “valutare di concedere spazi, patrocini, contributi di qualunque natura, e autorizzare manifestazioni, a gruppi o singoli che garantiscano il rispetto dei principi fondamentali della convivenza civile e della legalità”.

Adriano Battistotti ha invece definito la discussione una strumentalizzazione “Accetto sempre ogni discussione che riguarda le materie amministrative locali – ha detto – L'ordine del giorno di Sanremo Attiva, alla cui votazione non parteciperò a differenza degli altri due, ci ha fatto riflettere sulla nostra identità, ma lo considero un atto addirittura antitetico alle premesse del documento stesso perchè fuori dalle competenze di questa assise”.

In sostanza, pur avendo una traccia comune, i tre ordini del giorno si distinguevano nella forma per i seguenti motivi:

- Sanremo Attiva conteneva il termine “antifascismo”

- Fratelli d'Italia sottolineava il rispetto della Costituzione

- Sanremo al Centro si richiamava a principi “di convivenza civile e legalità”.

Al termine del lungo dibattito i tre ordini del giorno sono stati tutti approvati. Rimarrà da capire come sintetizzarli e farli coesistere nel regolamento di concessione di spazi e patrocini.

Federico Marchi

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