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Festival di Sanremo | 07 febbraio 2018, 18:32

Mario Biondi, soul romantico dal Brasile a #Sanremo2018

Con la canzone "Rivederti", ha voluto richiamare il cantautorato italiano degli anni '60 e la bossanova. "Un brano difficile, ma è un po' come l'amore"

Mario Biondi, soul romantico dal Brasile a #Sanremo2018

Apre bocca per parlare, ed è subito soul. Mario Biondi racconta con intensità le emozioni a caldo dopo il suo debutto sul palco dell’Ariston con il brano “Rivederti”. Una presenza che spicca, tra i Big in gara, per la preziosità e raffinatezza di uno stile che sfugge a ogni definizione, un po’ come quelle atmosfere lontane che nell’immaginazione la sua musica crea.

“Le persone che mi sostengono hanno spinto perché questa canzone finisse a Sanremo”, spiega, consapevole di aver dato una drastica svolta al suo tipico approccio live, molto più intimistico, a tu per tu con il pubblico. “Ho pensato che fosse un azzardo presentare questo brano, perché anacronistico, fuori dal tempo”, aggiunge, “ma a me le sfide sono sempre piaciute tantissimo”.

Una ballad molto sofisticata, che può apparire difficile al primo ascolto e a chi non ha l’orecchio avvezzo. Infatti, la giuria demoscopica non ha espresso voti brillanti, nei confronti di Biondi, che tuttavia non si demoralizza: “Apprezzare una canzone è un po’ come amare una donna, richiede attenzione, cura. Non per tutti può valere allo stesso modo”. E per il significato del brano, che dichiara essere stato ispirato da una profonda esperienza personale, spiega di aver voluto trasmettere l’idea dell’attaccamento fra due anime, che perdura anche quando arriva il momento di separarsi.

In conferenza stampa, Biondi ha poi parlato del duetto al Festival con Ana Carolina e Daniel Jobim, il prossimo venerdì, artisti che richiamano quelle terre esotiche cui l’intero suo album di prossima uscita, “Brasil”, ha voluto rendere omaggio. “Non sarebbe male, in futuro, cantare in portoghese”, dice, “ma è in progetto anche un disco di duetti con i grandi della musica italiana. Mi piacerebbe coinvolgerne tanti. Per citarne alcuni, Ligabue, Vasco, Francesco De Gregori, Renato Zero, Claudio Baglioni”.


Manuela Marascio

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