In questi ultimi anni vi è stata molta attenzione e sensibilità verso le attività e progetti di educazione ambientale che si svolgono nel Santaurio Pelagos sia per il valore di sostenibilità e tutela sia per la fruizione turistica sempre più consapevole ed esperienziale. Per questa ragione la Cooperativa Costa Balenae di Imperia sta mettendo in campo un progetto meritevole e particolarmente importante.
“Stiamo cercando partner/sponsor – spiega il Presidente della Cooperativa Barbara Nanio - che condividano con noi l’interesse a conoscere a proteggere il mare e il suo ecosistema, cercando nel contempo di veicolare e divulgare una maggiore attenzione all’ambiente”.
“Costa Balenae è una società cooperativa fondata da un gruppo di biologi e naturalisti con ventennale esperienza nei settori della ricerca scientifica, educazione ambientale, valorizzazione del territorio e turismo sostenibile. La passione per la natura, la sua conservazione e lo sviluppo di attività turistico commerciali che facciano della conoscenza, della consapevolezza e della sostenibilità un punto di forte imprinting imprenditoriale sono il motivo caratterizzante della cooperativa.
La missione del gruppo, costituito da un team con forte expertise di settore e nella gestione e sviluppo di aziende attinenti, è rendere accessibile a molte persone l’area marina protetta denominata Santuario Pelagos con azioni volte sì alla fruizione turistica e di sensibilizzazione ma che nel contempo creino il minor impatto sull’ambiente destinazione della meta turistica.
La cooperativa negli anni 2015-2017 ha avuto ampia visibilità per le attività di whale watching ed educazione alla sostenibilità sui social e media (testate locali e nazionali) programmi radiofonici e tv (Radio Capital, Linea Blu) e partecipando a eventi e convegni (Expo, Bitac, Run for Whales)”.
Per contatti: Cooperativa Costa Balenae Via Rambaldo 44, 18100 Imperia – tel + 39 0183 24 12 98 - FAx +39 0183 08 20 30 – e-mail: CostaBalenae@pec.confcooperative.it Info@CostaBalenae.it
Questo il progetto:
PROGETTO di ricerca “Delfini del Ponente”
Background
Il Tursiope
Il tursiope (Tursiops truncatus) è un grosso delfino, diffuso in tutti i mari del mondo, ad esclusione delle zone artiche ed antartiche. È presente regolarmente nel Mediterraneo, dove conduce il suo ciclo vitale principalmente nell’ambiente litorale costiero, in corrispondenza della cosiddetta “piattaforma continentale” (Bearzi et al. 2008). Ad oggi, è una delle specie di cetacei più comunemente avvistata nel mondo; tuttavia, la popolazione Mediterranea è considerata ‘vulnerabile’ nella Red List della IUCN delle specie minacciate (Bearzi et al. 2012) ed è inserita nell'Allegato I della Lista Rossa dei Vertebrati Italiani, come specie “quasi minacciata” (Rondinini et al. 2013). Il tursiope è protetto dalle Convenzioni di Berna, di Barcellona e di Washington, dalla Direttiva comunitaria Habitat e dalla legge italiana n. 157/’92. Nonostante sia una tra le specie con più alto livello di attenzione in termini di conservazione, abitando ambienti sottoposti ad un elevato grado di alterazione e deterioramento dovuti alla presenza umana, risulta ancora minacciata da molte attività umane. Tra queste, in particolare, il sovra sfruttamento delle risorse ittiche, l’utilizzo di attrezzature da pesca che possono provocarne la cattura accidentale, l’inquinamento biologico e chimico, il traffico marittimo e la degradazione dell’habitat
Il Santuario Pelagos
Il Santuario Pelagos è una riserva marina internazionale di oltre 87.500Km2, compresa tra la punta ovest della penisola di Giens (Francia), Capo Falcone, Capo Ferro (rispettivamente in Sardegna occidentale e orientale), e Fosso Chiarone (Toscana) e istituita ufficialmente dai governi italiano, francese e monegasco a seguito di un accordo del 1999, entrato in vigore il 21 Febbraio 2002. L'accordo si basava sulla proposta presentata, dieci anni prima, dall’Istituto Tethys per tutelare l’ambiente marino e la sua fauna con particolare riguardo ai mammiferi marini.
Il tratto di mare, che comprende in sostanza tutto il Mar Ligure, quasi tutto il Tirreno settentrionale, una piccola parte del Tirreno centrale e del Mare di Sardegna e tutto il Mare di Corsica, ha una straordinaria importanza faunistica e rappresenta una delle aree più ricche dell’intero bacino del Mediterraneo, dove da sempre è stata riscontrata la più alta concentrazione di cetacei dei mari italiani: stenella striata, grampo, zifio, capodoglio, globicefalo, tursiope, delfino comune, balenottera comune sono le 8 specie regolarmente presenti (Notarbartolo Di Sciara et al. 2008).
IL PROGETTO
INTRODUZIONE
In Mar Ligure, il tursiope viene studiato con progetti ad hoc dal 2001, unicamente nella zona del Levante, tra Genova e La Spezia (Progetto “Delfini Metropolitani”), che rappresenta, per una serie di caratteristiche del fondale, un habitat ideale per questa specie, lì considerata molto frequente.
Nel Ponente Ligure, al contrario, nessun ente di ricerca o fondazione scientifica ha finora condotto studi focalizzati sul tursiope, in quanto, a causa della morfologia del fondale, gli avvistamenti sono sempre stati più rari e sporadici rispetto al versante levantino (Gnone et al. 2011). La piattaforma continentale è, infatti, molto ridotta e a poca distanza dalla costa vengono raggiunte profondità elevate (intorno ai 2000 m), adatte
ad altre specie di cetacei ma non ai tursiopi, che tendono a permanere in acque con profondità non superiori ai 200 m (Gnone et al. 2011).
Nonostante queste conoscenze dell’areale della specie, è da notare un interessante cambiamento registrato negli ultimi anni a Ponente. Infatti, nell’area che va da Capo Noli a Capo Mortola, le segnalazioni di tursiopi da parte di diportisti e pescatori e gli avvistamenti delle imbarcazioni che svolgono attività di whale watching nella zona, sono quasi triplicati rispetto alle stagioni precedenti e spesso sono stati individuati anche un numero elevato di neonati e cuccioli tra i gruppi di delfini incontrati. È già stato evidenziato che in altre zone con caratteristiche simili alla nostra, quindi non ideali per tale specie, come per esempio la Corsica nordoccidentale, i tursiopi sono comunque regolarmente presenti (Gnone et al. 2011). Se la presenza di un maggior numero di tursiopi rispetto al passato fosse confermata, si renderebbe necessaria l’attuazione di misure di conservazione e protezione di tale specie anche nel Ponente.
Da qui nasce quindi l’idea del progetto-pilota Delfini del Ponente, primo progetto mirato al monitoraggio dei tursiopi nel Ponente Ligure su base annuale, in modo da ottenere dati non solo sulla distribuzione nel periodo estivo, ma anche dei cambiamenti nel corso delle diverse stagioni. Gli obiettivi principali di tale studio sono: 1) stima della popolazione locale; 2) caratterizzazione degli spostamenti al fine di capire se si tratta di una popolazione stanziale oppure se gli animali compiono movimenti e migrazioni, anche stagionali verso le zone limitrofe: Levante Ligure, Costa Azzurra, Corsica, Spagna; 3) individuazione di “hot spot” o aree a maggior distribuzione; 4) identificazione delle principali minacce in cui possono incorrere (catture accidentali in attrezzi da pesca) finalizzata alla creazione di piani di gestione e di conservazione per la loro protezione.
MATERIALI E METODI
Per questa prima fase del progetto le attività di ricerca sul campo inizieranno a marzo 2018 e saranno portate avanti per 12 mesi, con possibilità di estendere la ricerca ad un secondo anno. Per monitorare l’area di studio, che si estenderà da Capo Noli al confine di Stato, dalla costa alla batimetrica che segnala i 500m di profondità, saranno svolte 10-12 uscite al mese, della durata di 6-8 ore l’una, in condizioni meteomarine favorevoli (beaufort ≤3).
Le ricerche saranno effettuate a bordo di gommoni equipaggiati di GPS, facenti base nel porto di Imperia, con 4/5 persone di equipaggio: 2-3 ricercatori della Cooperativa Costa Balenae, più 2 volontari che aiuteranno nella raccolta dati. Le rotte percorse saranno memorizzate su supporto digitale e i dati relativi agli avvistamenti saranno raccolti su apposita scheda cartacea e successivamente trasferiti in un database informatico. Saranno valutate la sighting frequency (n. di avvistamenti/ore di monitoraggio) e l'encounter rate (n. di avvistamenti/km di monitoraggio). Il principale sforzo sarà dedicato alla raccolta di immagini fotografiche mediante fotocamera digitale, le quali saranno utilizzate per identificare gli animali avvistati, tramite la tecnica della foto-identificazione.
Questa tecnica, secondo il principio della “cattura-marcatura-ricattura” fotografica, permette di seguire i singoli individui nei loro spostamenti all’interno dell’area di studio, di studiarne la life history individuale, di indagare la struttura sociale e stimare l’abbondanza della popolazione. Sarà quindi creato un apposito database fotografico.
I dati di avvistamento e di foto-identificazione raccolti nel corso di questo progetto confluiranno nel progetto internazionale “Tursiomed”, che si propone di valutare lo stato di conservazione del tursiope in Mediterraneo.
Se le risorse economiche lo permetteranno verranno effettuati anche campionamenti di tessuti tramite “biopsie non invasive” che serviranno per indagini genetiche e ecotossicologiche.
I ricercatori della cooperativa sono tutti biologi o naturalisti qualificati con anni di esperienza, sia in Italia che all’estero, nello studio dei cetacei e nelle tecniche di ricerca. I volontari saranno reclutati a livello internazionale tra quelle persone molto motivate e appassionate all’argomento, che hanno intenzione di partecipare ad un’attività di ricerca sul campo e ad approfondire le proprie conoscenze nel campo dei cetacei.
Le persone che parteciperanno al progetto sono:
- Dott.ssa Barbara Nani: Presidente cooperativa Costa Balenae;
- Dott. Marco Ballardini: Vice-Presidente cooperativa Costa Balenae;
- Dott. Davide Ascheri: biologo
- Dott.ssa Elena Fontanesi: biologa marina
- Dott.ssa Federica Gelsomino: biologa marina
Infine, verrà ricercato il coinvolgimento attivo dei cittadini (diportisti, pescatori, altri professionisti del mare) su base volontaria, attraverso la cosiddetta “citizen science”. Sarà distribuita una scheda sintetica di avvistamento, da inviare alla cooperativa tramite e-mail. Gli avvistamenti saranno validati solo se corredati da fotografie, dalle quali sia possibile confermare l'identificazione di specie da parte dei ricercatori coinvolti nel progetto.
RISULTATI ATTESI
I risultati dello studio saranno utilizzati per la stesura di una tesi specialistica presso l’Università di Genova, la produzione di uno o più articoli scientifici destinati a riviste scientifiche di portata internazionale e la presentazione a convegni e conferenze scientifiche. Tali risultati, essendo i primi disponibili sulla presenza e distribuzione del tursiope in Ponente Ligure durante le quattro stagioni, saranno utilizzati per la produzione di raccomandazioni sull’adozione di misure mirate alla corretta gestione degli areali utilizzati dagli animali, al fine della salvaguardia di questa specie nelle nostre acque.
Comunicazione e divulgazione
Il progetto di ricerca “delfini del ponente” verrà presentato con una conferenza stampa ad inizio stagione e verrà dato ampio risalto sia sul sito della cooperativa sia sui social e anche attraverso i canali istituzionali (Regione, Provincia, enti di ricerca, università). Le attività svolte e i risultati ottenuti verranno costantemente comunicati attraverso il coinvolgimento della stampa.
Verrà poi organizzato un convegno finale per comunicare i risultati ottenuti
Il coinvolgimento di studenti volontari italiani e stranieri garantirà ampia visibilità anche all’estero.
Inoltre, considerando la mission principalmente “educativa” della cooperativa, durante l’anno verranno organizzati incontri presso le scuole, finalizzati a divulgare e sensibilizzare i giovani sul valore e la biodiversità del Santuario Pelagos. Si cercherà anche di coinvolgere i ragazzi dell’ultimo triennio delle scuole superiori con le attività previste dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIur) nell’alternanza scuola lavoro.
Bibliografia
Bearzi G, Fortuna CM, Reeves RR. 2008. Ecology and conservation of common bottlenose dolphins Tursiops truncatus in the Mediterranean Sea. Mammal Rev. 2008, Volume 39, No. 2, 92–123.
Bearzi G, Fortuna C, Reeves R. 2012. Tursiops truncatus (Mediterranean subpopulation). The IUCN Red List of Threatened Species 2012: e.T16369383A16369386. dx.doi.org/10.2305/IUCN.UK.2012-1.RLTS.T16369383A16369386.en. Downloaded on 29 September 2017
Gnone, G., Bellingeri, M., Dhermain, F., Dupraz, F., Nuti, S., Bedocchi, D., Moulins, A., Rosso, M., Alessi, J., McCrea, R. S., Azzellino, A., Airoldi, S., Portunato, N., Laran, S., David, L., Di Meglio, N., Bonelli, P., Montesi, G., Trucchi, R., Fossa, F. and Wurtz, M. (2011), Distribution, abundance, and movements of the bottlenose dolphin (Tursiops truncatus) in the Pelagos Sanctuary MPA (north-west Mediterranean Sea). Aquatic Conserv: Mar. Freshw. Ecosyst., 21: 372–388. doi:10.1002/aqc.1191 Notarbartolo di Sciara G., Agardy T., Hyrenbach D., Scovazzi T., Van Klaveren P. 2008. The Pelagos sanctuary for Mediterranean marine mammals. Aquatic Conservation: Marine and Freshwater Ecosystems 18:367-391. Rondinini C, Battistoni A, Peronace V, Teofili C. (compilatori). 2013. Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani. Comitato Italiano IUCN e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Roma.
www.iucn.it