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Politica | 11 gennaio 2018, 07:00

Buon allerta a tutti: belli e brutti.

Buon allerta a tutti: belli e brutti.

E’ stata una settimana meteo difficile e confusa.

Prima le previsioni di brutto tempo hanno convinto i pochi turisti presenti in zona a far velocemente  ritorno a casa senza aspettare i saldi della befana. Pazienza, ci siamo abituati.

Poi è iniziato il balletto dei colori e le contraddittorie previsioni dell’Arpal: giallo che diventa arancione, rosso che diventa giallo, arancione che non sa in quale colore trasformarsi e così via.

La colpa di tutto quello che è successo è stata sicuramente del colore arancione, che alcuni sindaci lo vedono rosso e altri giallo, con una sequenza quasi comica: sindaci che aprono e altri che chiudono le scuole, la fine del mondo viene annunciata per lunedì, successivamente spostata al martedì e infine rinviata a data da destinarsi.  Nostradamus aiutaci tu.

Ma il tema del tempo e delle sue previsioni è troppo affascinante ed i politici non riescono a resistere alla tentazione di intervenire.

C’è chi è al di sopra del problema

 

C’è chi sostiene che i colori usati siano pochi e propone l’adozione di una nuova gamma di colori per allerte e allarmi in grado di cogliere tutte le variazioni di intensità, traiettoria e/o durata.

pericolo bianco a pallini neri:

pericolo nero e blu 

  

pericolo bianco celeste 

pericolo arcobaleno

C’è comunque chi è contrario all’adozione di nuovi colori sostenendo che per avere previsioni attendibili basta mettere una sentinella che scruti l’orizzonte francese dalle Logge del Parasio. Un tempo si faceva così e non ci sono mai stati problemi. Questa proposta ha acquistato rapidamente consensi e il principe di Seborga ha dichiarato la disponibilità a mandare le sue milizie per questa importante attività di presidio del territorio.

Ma il sindaco di Imperia ha rifiutato la generosa offerta, preferendo usare come vedette i consiglieri comunali del PD, che parlano sempre di territorio e che così “potrebbero finalmente fare qualcosa di utile per la città”.

C’è chi contesta anche questa soluzione, un ritorno al passato, roba da nostalgici della Prima Repubblica

e propone di trasferire sotto le Logge del Parasio gli uffici dell’Arpal di Genova così che anche Genova possa avere finalmente previsioni attendibili.

Ma il capo dei Fratelli di Liguria si oppone al trasferimento a Imperia perché sarebbe un favore per il sindaco della città, allergico a tutti i tipi di acqua,  e propone di spostare l’Arpal a Bajardo, che più in alto non si può come diceva il mitico Mike. La sua collega leghista dissente e candida Albenga, che almeno può vantare una pianura non padana, ma ugualmente degna di nota.

Se a Imperia si litiga anche sui social, Sanremo pensa al Festival.

Così tocca ancora una volta al Casinò farsi carico dei problemi, avanzando la proposta di adottare un sistema in grado di mettere tutti d’accordo e senza polemiche:

se alla roulette esce il rosso, scuole chiuse, se esce il nero, scuole aperte e studenti in lutto.

Anche l'opposizione si fa sentire:

Il Prefetto nel frattempo ha chiesto a Roma un’emissione speciale di “gratta e chiudi la scuola” da utilizzare in caso di pioggia, recuperando i soldi necessari alla pulizia dei tombini.

I sindaci della zona di Ventimiglia continuano a seguire le previsioni della vicina Costa Azzurra perché si sa che le previsioni del vicino sono come l’erba, sempre migliori.

Il fronte dei conservatori,  unito e compatto, propone di farla finita con i colori e  ritornare al vecchio sistema, un bipolarismo perfetto: o allerta o allarme.

La maggioranza dei cittadini si consola pensando che un tempo quando il tempo era da Lupi per andare a scuola si usavano ancora stivaletti, ombrelli, mantelline e.... non c’era Google. 

Tiziano Riverso e Claudio Porchia

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