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Attualità | 10 gennaio 2018, 11:29

Imperia: sequestro della piscina, il commento di Marco Capanna, Giulia Emmolo e Giulia Gorlero, protagonisti dello scudetto 2014: "Nel nostro cuore il ricordo di una Cascione stracolma di pubblico"

Da anni, a causa del ridimensionamento societario, insieme ad altre stelle, come Francesca Pomeri e Silvia Motta, per citarne alcune, sono dovuti “migrare” altrove, per continuare a giocare a pallanuoto ad alti livelli

Imperia: sequestro della piscina, il commento di Marco Capanna, Giulia Emmolo e Giulia Gorlero, protagonisti dello scudetto 2014: "Nel nostro cuore il ricordo di una Cascione stracolma di pubblico"

Sono stati protagonisti di un ciclo forse irripetibile per la pallanuoto imperiese che ha visto la Rari Nantes conquistare nel giro di pochi anni uno scudetto e due coppe Len. Marco Capanna, tecnico tra i più stimati in Italia, Giulia Gorlero, per molti uno dei portieri più forti al mondo e Giulia Emmolo, anche lei considerata tra le migliori al mondo nel suo ruolo di attaccante.

Da anni, a causa del ridimensionamento societario, insieme ad altre stelle, come Francesca Pomeri e Silvia Motta, per citarne alcune, sono dovuti “migrare” altrove, per continuare a giocare a pallanuoto ad alti livelli.

Oggi Capanna e Gorlero vivono a Cosenza e Emmolo ad Atene. Lontano da Imperia hanno seguito le ultime vicende relative alla piscina Cascione, da ieri sotto sequestro su disposizione della Procura.

Sanremo News li ha contattati per un commento e un ricordo di quegli anni, quando la piscina si riempiva di pubblico per le partite decisive per scudetto e coppe internazionali della Rari, e che più volte ha ospitato le nazionali maschile e femminile.  

Evito da tre anni (tempo che é passato dal mio passaggio a Cosenza) di commentare qualsiasi situazione riguardante Imperia. – spiega Capanna - Come credo di aver dato il mio contributo di passione e impegno per 26 anni da giocatore di cui 18 in prima squadra e 12 anni come allenatore. So di aver ricevuto tantissimo e non vorrò mai essere ingrato.

Il tempo fa diventare leggere le negatività e incide i colori vissuti negli anni fatti di gruppi uniti come pochi (maschi e femmine ) che lavoravano e lottavano come pochi per stupire tutti e arrivare in alto.

Più forti di tutto e tutti, capaci di coinvolgere il contorno, la città e ‘schiacciare’ chi , di quella mentalità, come dicono qui a Cosenza ‘non è C…. suo’.

Una piscina che voglio ricordare stracolma e non con i sigilli deserta nella mia mente e nel cuore”.

Il mio ricordo della Mediterranea? – aggiunge Giulia Gorlero mostrandoci una fotografia della piscina stracolma di pubblico - Questo è quello che mi ricordo ogni volta che penso a quella piscina. Quella partita ci saranno state non so, 1.500 persone? E vi assicuro che non è da tutti avere così tanto pubblico. Che figata ragazzi! 

Tutto questo è stato possibile in primis per il pubblico che ha iniziato ad affezionarsi a noi, ha cominciato ad amare la pallanuoto. 

Non dimentichiamoci i nostri sponsor, in prima linea la Mediterranea, fino ad arrivare a tutte le piccole imprese che hanno dato il loro contributo fondamentale per creare un'arena così.

Mi sento di ringraziare persone come Marco, mia mamma, Maurino Siri e altri genitori che davano il loro contributo, ognuno a modo suo. 

Adesso cosa penso? Vorrei solo che venisse fuori la verità e che Imperia potesse finalmente avere una signora piscina, perché se lo meriterebbe”.

La fotografia era stata scattata da Claudio Valente.

Commosso anche il ricordo di Giulia Emmolo, oggi all'Olympiakos, in Grecia.

"Ciò che voglio esprimere è il mio più grande dispiacere per il momento che tante persone, dipendenti, istruttori, allenatori, ma soprattutto atleti, stanno passando ora. Io posso dire che alla Cascione ci sono cresciuta, ho passato più ore della mia adolescenza in piscina che a casa. Porto dentro ricordi indelebili, dalla mia prima gara di nuoto quando avevo 7 anni, alla vittoria dello scudetto e della mia seconda coppa Len. Tante gioie e anche tante lacrime, che forse proprio quelle mi hanno fatto arrivare dove sono ora.

Mi piange il cuore sapere che tante ragazzine e ragazzini non avranno la possibilità, quel famoso 1% di chance, per inseguire i propri sogni, lavorare sodo, ma soprattutto divertirsi. Io non so come andrà a finire, spero un giorno di svegliarmi e leggere che qualcuno ha deciso di sistemare le cose, e non semplicemente spostare la polvere sotto il tappeto o dare una mano di colore in più ai muri, ma sfruttare la miniera d’oro che è la piscina di Imperia. Io ne ho girate tante, e il potenziale che ha questo complesso l’ho visto proprio in poche.

Dare la possibilità a bambini di imparare a nuotare, conoscere nuovi amici, divertirsi, creare quello che si chiama Squadra. Un ritrovo per i genitori, per scambiarsi quattro parole al bar mentre i figli si allenano.

Per non parlare dei posti di lavoro.

Non sempre polemiche, e quasi qualcuno che ‘gode’ di questa situazione, ma trovare una soluzione e dare ad Imperia la possibilità di riscattarsi e non continuare ad essere sempre la solita piccola città di provincia dove si parla tanto e si fa poco. 

Il mio pensiero ora va agli atleti che spero avranno ancora la possibilità di tornare in piscina con le farfalle nello stomaco, la voglia di allenarsi e divertirsi con gli occhi che brillano".

Francesco Li Noce

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