La ‘Lumaca d’Oro’ di Molini di Triora è andata in trasferta per una sera a Trinità, un borgo di poco più di 2mila anime, nella provincia di Cuneo. Oriana De Marchi è la vincitrice dell’ambito titolo che viene dato al termine della ‘Sagra della Lumaca’, evento clou del paesino della valle Argentina. Quest’anno le ‘sue’ erano le lumache più buone secondo l’attento esame di una giuria di esperti.
Lei ha la ristorazione nel sangue ed oggi gestisce l’Osteria di Andagna, nell’omonima frazione molinese. Oriana De Marchi è stata invitata a cucinare le lumache alla ligure per i 90 invitati della prestigiosa cena allestita nel salone delle scuderie del Castello Conti Costa di Trinità. Un’occasione unica se si considera che l’evento di sabato scorso rientrava all’interno della 13a ‘Fera dij pocio e dij bigat’. Si tratta di 15 giorni di festeggiamenti per omaggiare l’economia antica di questo territorio piemontese, basata su i “Pocio", i più poveri tra i frutti della campagna trinitese ed i "bigat", i bachi da seta.
Una serata molto attesa nel panorama locale che quest’anno ha avuto per protagonista una cuoca di Molini di Triora. “Tutto è nato quando un amico allevatore, Silvio Cio Calandri, della Lumacheria Le Basse, che abitualmente mi rifornisce di lumache, mi ha chiesto di rivelargli la ricetta delle mie lumache alla ligure. Ovviamente ho rifiutato ma gli ho proposto di andare a cucinare da loro. Da questo scambio di battute ci siamo messi d’accordo. Lui è stato l’organizzatore della cena e per me è stato un piacere ed un onore poter portare la mia ricetta sulle loro tavole”.
A rappresentare Molini in terra piemontese sono intervenuti anche il sindaco Marcello Moraldo, il vicesindaco Manuela Sasso e l’assessore Luciano Capponi. “Per noi è stato un momento di grande orgoglio. Abbiamo portato uno dei nostri prodotti culinari per eccellenza. Ci teniamo a fare i nostri complimenti a Oriana De Marchi è stata senza ombra di dubbio un’ottima ambasciatrice della nostra tradizione” - sottolineano gli amministratori comunali.
Il menù della cena era una commistione tra le due cucine. “Oltre alla mia ricetta delle lumache alla ligure c’era un altro piatto a me molto caro: le tagliatelle fatte a mano con ragù di lumaca. - sottolinea Oriana De Marchi - Entrambi i piatti me li ha insegnati mia madre”
Qual è il segreto dietro la ricetta che per la seconda volta in tre anni, le ha fatto vincere il riconoscimento della ‘lumaca d’oro’? “Non c’è nessun mistero. La ricetta nasce da Francesco Faraldi, lo storico e famoso ristoratore che per anni ha gestito ‘Da Giovanna’ a Molini di Triora. Mia madre lavorava lì e lui le ha insegnato la ricetta che poi ha tramandato a me. Era un grande uomo ha lasciato un vuoto nella comunità ed in tutta la vallata quando è mancato ad ottobre”.
Come hanno reagito gli invitati alla cena di fronte alle lumache alla ligure cucinate a Trinità? “Erano tutti contenti. Sono piaciute tantissimo. Dopo la cena molte persone sono venute a chiedermi quali ingredienti avessi utilizzato. Forse l’unico segreto dietro questa ricetta è che le lumache sono davvero buone”
Questo ‘gemellaggio culinario’ si ripeterà. Infatti l’esperienza positiva verrà riproposta nell’estate 2018 ma ad Andagna. Una delegazione di una ventina di abitanti e rappresentanti di Trinità verrà in valle Argentina per far visita ad Oriana De Marchi presso la sua osteria e per familiarizzare con questo splendido angolo dell’entroterra della Riviera dei Fiori.
In Breve
venerdì 27 dicembre