Entro fine anno la pratica del Palazzetto dello Sport di Pian di Poma approderà in Consiglio comunale. Lo ha confermato il Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, a margine della festa del Santo Patrono di venerdì scorso, facendo un bilancio del lavoro svolto fino ad oggi, ma pensando anche al futuro della città e dei giovani.
“Penso che le opere di Pietro Agosti abbiano lasciato un segno importante – ha detto – perché si tratta di strutture che ancora oggi consentono posti di lavoro, fondamentali per l’economia della città. E le strutture sono importanti, in chiave turistica per una Sanremo che fa del turismo la sua base fondamentale. Ma, senza pensare agli anni ‘ruggenti’ del 1930, noi vogliamo pensare a quelli ‘ruggenti’ che arriveranno. Penso, ad esempio, al 2020 e voglio farlo proprio ragionando sulle strutture”.
Del Palazzetto dello Sport a Sanremo si parla da oltre 40 anni, da quando Pian di Poma era descritta in un plastico (era stato chiamato Sanremo ’80) che ha visto si in parte la luce, ma solo nel campo di atletica. Quelli di calcio c’erano già e sono stati solo lievemente migliorati, ma del palazzetto dello sport e della piscina, nemmeno l’ombra. Qualche anno fa sembrava in dirittura d’arrivo al Solaro ma, forse, in questo caso è stato meglio così, visto che ci si sarebbe ritrovati una struttura senza la possibilità del pubblico ed in una zona difficile da raggiungere.
Da tempo l’Amministrazione Biancheri pensa al ‘Palazzetto’ a Pian di Poma, con la formula del project financing e, come sottolineato dal Sindaco, sembra che la pratica sia ormai vicina all’ok definitivo. Ora serviranno i classici passaggi burocratici, ma Biancheri conta di portarla all’approvazione definitiva in Consiglio, per fine anno. Ci vorranno tra 8 e 10 milioni di euro, ma potrebbero essere soldi ‘benedetti’, sia per lo sport matuziano che per il turismo e l’economica.
“Una grossa spesa – ha detto Biancheri - ma fondamentale per creare indotto e nuovi posti di lavoro”. Per il Sindaco, infatti, oltre a creare un luogo di sport per i giovani, c’è anche l’idea di far fruttare economicamente la futura struttura, che potrebbe anche garantire nuova occupazione.