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Attualità | 04 ottobre 2017, 07:35

Ricerche del gruppo ArcheoNervia sul versante francese del Grammondo portano alla scoperta di 2 'menhir' e un 'castellaro'

Andrea Eremita, Bruno Calatroni, Stefano Albertieri, Paolo Ciarma e Aldo Ummarino segnalano nuove scoperte archeologiche in territorio francese.

Ricerche del gruppo ArcheoNervia sul versante francese del Grammondo portano alla scoperta di 2 'menhir' e un 'castellaro'

Nell'intento di completare le indagini archeologiche di superficie sul monte  Grammondo, rilievo di 1378  metri di altezza che segna il confine tra l'Italia e la Francia nel comprensorio di Ventimiglia, recentemente il gruppo è tornato sul versante della montagna affacciato sul mare e lungo un sentiero tortuoso di cresta che lo ha portato a raggiungere un pianoro in territorio francese che domina la baia di Mentone caratterizzato dalla presenza di un poggio dove, contornato da 2 anelli di cinte murarie ben conservate  è stata notata la struttura tipica di un castellaro delle  antiche popolazioni Liguri.

Alcuni frammenti di ceramica da mensa di età romana trovati sul luogo confermano una frequentazione del  castellaro nel II secolo d. C. Proseguendo oltre, raggiunto Pian du Lion, ricavato da un blocco di roccia emergente in parte sbozzato rivolto a cogliere i primi  raggi del sole nascente, è stato scoperto un menhir di cm. 178 di altezza con una coppella al centro. Scendendo sempre più a valle, cogliendo a piene mani squarci di paesaggi sulla costa francese mozza fiato, nei pressi dei ruderi del castello di Castiglione, il gruppo si è scontrato con la presenza di un altro menhir da 174 cm, crollato al suolo, di altezza dalla forma  allungata di cono rovesciato non certo naturale. LA scoperta dei due menhir testimonia l'antichità di tale percorso che nel periodo Neolitico univa la costa con i pascoli d'altura dell'entroterra.

Ruderi colonizzati dalla vegetazione del castello di Castiglione, eretto dai conti di Ventimiglia nel XI secolo, per controllare e riscuotere i pedaggi lungo il percorso della via del sale che univa Mentone con Sospel, direttrice principale sulla quale si innestavano i percorsi provenienti dalla Val Roya.

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