In Australia è un marchio di riferimento, a Sanremo è praticamente sconosciuta. La pasta “San Remo” (scritto staccato) dall’altra parte del mondo è tra le più conosciute anche per la sua vocazione salutista e vanta una pagina Facebook da oltre 160 mila “like”. Ha testimonial d’eccezione, dagli atleti ai concorrenti dell’edizione australiana di Masterchef. Ed è nata, ovviamente, da un immigrato italiano, Luigi Crotti, che l’ha portata sull’isola nel lontano 1936.
Poco, o nulla, si trova sulla genesi del nome. È scritto staccato, come a voler indicare la dedica a un Santo, ma, come i matuziani sanno bene, Remo non è santo, motivo per il quale il nome della nostra città è scritto attaccato, a differenza di San Romolo. Sul simbolo dell’azienda, inoltre, si vedono due frati intenti ad assaggiare la pasta, ulteriore indizio della pista sacra. Ma ciò poco toglie al valore della dedica. E, soprattutto, al contributo che la pasta “San Remo” dà alla diffusione del nome della nostra città nel mondo.
Ricordiamo che proprio in questi mesi il Comune di Sanremo è al lavoro per la tutela del nome della città, spesso accostato a prodotti della più varia natura. In particolare l’intento dell’Amministrazione è quello di proteggere la Città dei Fiori da accostamenti poco onorevoli come, per esempio, il nome “Sanremo” dato a uno scopino per i water. Discorso ben diverso per la pasta australiana.