Il secondo trimestre 2017 si chiude con segnali positivi (e per lo più migliori rispetto al 2016) per le imprese giovanili, femminili e straniere, rispettivamente con saldi pari a +464, +185 e +263 unità.
Nel panorama nazionale, rispetto ad un anno fa la Liguria resta salda al 2° posto per tasso di imprenditorialità straniera, guadagnando mezzo punto percentuale (da 12,0% a 12,4%, quasi 3 punti percentuali sopra la media italiana), subito dopo la Toscana; mantiene il 15° posto per quanto riguarda le imprese “rosa”(22,1%, di poco superiore al valore nazionale) e sale dal 15° al 14° per le imprese giovanili (8,1% contro il 9,3% registrato in Italia).
*Sono considerate imprese giovanili l’insieme delle imprese in cui la partecipazione delle persone “under 35” risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite; imprese femminili l’insieme delle imprese la cui partecipazione di genere risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite; imprese straniere l’insieme delle imprese in cui la partecipazione di persone non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite.
Commercio, costruzioni e turismo rappresentano la principale scelta per i giovani imprenditori: tutti e tre i settori risultano avere un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni e insieme rappresentano oltre il 60% del totale delle imprese “under 35”. Subito dopo l’agricoltura, in particolare la coltivazione di ortaggi e di fiori, che incide per quasi il 6% e chiude il trimestre con un saldo positivo di 38 imprese.
Anche l’imprenditoria femminile si concentra principalmente nelle attività commerciali (il 30,7% del totale), in lieve flessione rispetto ad un anno fa, seguita dai servizi di alloggio e ristorazione e dalle altre attività di servizi (rispettivamente in crescita dell’1,8% e dello 0,8%).
Sono le costruzioni, infine, il settore prevalentemente scelto dagli stranieri per avviare un’attività (+1,5% rispetto al 2016), e che rappresentano quasi il 40% del totale delle imprese straniere, seguite dal commercio (+3,3%) e dalle attività di ristorazione (+7,5%). Tra le persone registrate la nazionalità più numerosa resta quella albanese (il 14,2% degli stranieri), seguita da quella marocchina (12,9%).
Gli addetti delle imprese giovanili, riferiti al trimestre precedente, ammontano a 19.980 unità e rappresentano il 4,6% del totale degli addetti. In aumento gli addetti delle imprese femminili, pari all’1,6%: ammontano a 73.550 unità e rappresentano il 17,0% del totale degli addetti. Le imprese straniere hanno visto sempre crescere in maniera costante il numero di addetti: nell’ultimo anno sono cresciuti del 3,3% raggiungendo quota 28.370 (il 6,5% del totale degli addetti).