“Ad una settimana dal dibattito in Consiglio comunale, ritengo sia utile riproporre anche qui - su social network - la questione della differenziata, facendo il punto della situazione ad oggi, dai risultati raggiunti alle criticità che permangono, dai correttivi già adottati a quelli che verranno intrapresi, sia a breve che a lungo termine, cercando di fare chiarezza (punto per punto) su un tema molto dibattuto sui social”.
Interviene in questo modo il Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, sul problema differenziata e che snocciola la situazione. “La differenziata non è un’invenzione di questa Amministrazione o del sottoscritto. Non mi sono svegliato una mattina pensando ‘qui va tutto troppo bene… cosa mi invento per rompere le palle ai sanremesi?’ La differenziata è un obbligo di legge introdotta da normativa europea nel 2008, recepita nel 2010 in Italia, che individuava già per l’anno 2012 l’obbligo del 65%. Obbligo recentemente confermato da normativa Regione Liguria che ha ribadito anche le sanzioni per i Comuni che non ottemperano all’obbligo di legge. Per quanto riguarda invece il metodo di raccolta, va chiarito che tutte le pratiche messe già in atto in materia di differenziata indicano nel sistema ‘porta a porta’ l’unico in grado di raggiungere le percentuali obbligatorie per legge. Il modello di raccolta dei rifiuti di Sanremo prima dell’avvio del porta a porta era molto semplice: 2700 cassonetti stradali, rifiuti buttati a tutte le ore del giorno e della notte, degrado nei pressi delle isole ecologiche, tutto mischiato in tutti cassonetti senza distinzione alcuna. L’indifferenziato? Si sventra una collina e si riempie. Una volta che è piena se ne sventra un’altra e avanti così. Raccolta differenziata con percentuali drammatiche: 30%. Questo è il modello che abbiamo ricevuto in eredità da chi oggi su Facebook fa l’esperto di differenziata ma negli anni precedenti non ha mosso un dito, ben sapendo che la differenziata – comunque e dovunque la si applichi – porta malcontento e grandi difficoltà gestionali all’inizio”.
“Il ritardo accumulato in passato – prosegue - è una colpa grave che ci ha infatti costretto ad una corsa contro il tempo. Sarebbe stato tutto più bello avere più tempo per tutto: per comunicare il cambiamento, per attutirne l’impatto, per cadenzare molto di più le tempistiche tra un quartiere e l’altro. Sarebbe stato bello, ma di tempo non ne abbiamo. Al ritardo ereditato dal passato si sono aggiunte altre colpe imputabili ad Amaie Energia, che ho già più volte sottolineato pubblicamente e che riguardano la fase di avvio del porta a porta: scarsa ed inefficace comunicazione, tempi di risposta troppo lunghi a fronte delle segnalazioni ricevute e contromisure tardive ed inefficaci su problemi conclamati. Tutti problemi riassumibili nel più grosso errore finora commesso: non essersi dotati di un organigramma specificamente strutturato per la sfida che si ha davanti. La recente creazione di una squadra di lavoro a supporto dell’azienda ha prodotto una serie correttivi immediati per l’estate. Altre iniziative anche molto sostanziali, attualmente in fase di studio, sono prevedibili per il periodo autunnale. Tra i correttivi già intrapresi o in fase di avvio: Potenziamento raccolta abbandono (incremento passaggi, 5 nuovi mezzi dedicati e incremento lavaggio bidoncini); Apertura di un nuovo ecopunto via Nino Bixio; sistematizzazione pulizia ciclabile (la cui manutenzione è nel frattempo passata da Area24 al Comune) e ciclo straordinario di pulizia marciapiedi; potenziamento comunicazione offline e online (social network) e presidio informativo su strada; servizio spiagge (con passaggio serale già a fine servizio)”.
“Basta fare un giro per la città la sera, dopo l’orario di esposizione, per rendersi conto che ci sono zone dove il tutto funziona davvero bene ed altre che continuano a presentare forti criticità. Accorgimenti da individuare per il medio-lungo periodo sono attualmente al vaglio di tecnici specializzati. A chi invoca il ritorno alla comodità dei 2700 cassonetti stradali rispondo subito che sarebbe un passo indietro imperdonabile: con o senza telecamere, con o senza tessera magnetica, si tornerebbe al rifiuto buttato tutto assieme. Diversamente, soluzioni ad hoc per alcune zone più problematiche sono auspicabili. Così come sono auspicabili alcune migliorie anche sul “differenziato bene” (in termini di decoro urbano) e alcuni cambiamenti organizzativi nelle zone più densamente popolate (riempire una via di bidoncini non mi sembra la miglior soluzione). Nonostante tutte le difficoltà fin qui evidenziate, a sette mesi dall’introduzione del porta a porta in tutto il centro cittadino e nelle zone più popolose, i risultati conseguiti in termini di differenziati sono davvero importanti: la media del primo semestre 2017 fa segnare il 47% (a confronto col primo semestre 2016 che era al 29.8%). 3770 tonnellate di rifiuti in meno in discarica, con un risparmio complessivo di circa 700 mila euro. Notevole il dato del mese di giugno: 53,5% e il trend segnala una crescita progressiva. Il che evidenzia due aspetti: a) la grande maggioranza della città sta seguendo le normative del porta a porta, producendo risultati importanti e tracciando una via di sviluppo da perseguire con costanza, b) una minoranza che per vari motivi si ostina a non fare la differenziata sta pregiudicando in termini di impatto visivo (e di costi aggiuntivi sul servizio) il lavoro e il sacrificio della restante parte di città”.
“La lotta all’abbandono dei rifiuti va irrigidita. Oltre ai controlli già da tempo organizzati, stiamo per istituire un monitoraggio video delle zone più sensibili. Siamo anche pronti a rivedere il relativo regolamento: con riferimento alle contravvenzioni la mia volontà è quella di ridurre la sanzione per chi conferisce nel giorno sbagliato (perché - pur creando un grosso disagio ambientale e di decoro - non si riesce a distinguere tra la signora anziana che sbaglia giorno una volta e chi, invece, conferisce a caso tutti giorni) e incrementare però quelle per l’abbandono indiscriminato: lì dovremmo concentrare le nostre energie nel controllo. Voglio ringraziare di cuore tutti i sanremesi e i turisti che col sacrificio di una netta modifica nelle abitudini consolidate nei decenni si stanno impegnando per il cambiamento della nostra città. Non è facile, lo so, ma è la via giusta, oltreché obbligatoria. Mi ha colpito davvero molto il video diventato virale sugli organi d’informazione di quel cittadino residente in Sardegna che con grande orgoglio ha strigliato una turista che aveva fatto uno scempio su una spiaggia (QUI). Mi ha colpito per un motivo: qua da noi mai vista una presa di posizione così. Sono mesi che su facebook e gruppi cittadini si vedono tutti i giorni foto di sacchetti mal conferiti, abbandoni, ‘Sanremo fa schifo’, ‘vergogna’, ‘colpa del Sindaco’, ‘colpa di Amaie’, eccetera… ma mai una denuncia, mai una dura presa di posizione contro chi ogni giorno danneggia la città e i suoi residenti. Quel cittadino, nel suo piccolo, ha fatto un qualcosa di rivoluzionario: difendere con orgoglio la propria terra da chi la ferisce ogni giorno facendone scempio. Faccio un appello, in particolare rivolto agli abituali fruitori dei social network che ogni giorno parlano di differenziata: segnalate i disservizi di qualsiasi genere ad Amaie energia, segnalateli a me se preferite, io sono sempre a disposizione. Se dovete attaccare qualcuno, attaccate me. Ma smettetela di denigrare la città per colpa di qualche incivile. Sanremo è una città stupenda che ha problemi al pari di altre città. E’ una città che va difesa con forza soprattutto in questa fase di porta a porta in cui ancora qualcuno si rifiuta di uniformarsi. Lavoriamo assieme per migliorare il servizio, lavoriamo assieme per migliorare la città, lavoriamo assieme per isolare e denunciare chi la danneggia. Questa è una battaglia che si vince assieme, un passo alla volta, giorno dopo giorno”.
Il Sindaco matuziano chiude con una nota personale: “Ieri sera passavo in centro, una signora mi avvicina e mi dice: ‘Sindaco, in questi anni ha fatto molte cose belle per la città, ma con la spazzatura sta perdendo consensi’. Sorridendo le ho risposto quanto riprendo qui, pubblicamente. Se perderò consensi per una cosa che è giusta, obbligatoria e doverosa per chi verrà dopo di noi, lo accetterò con grandissima serenità. In questi tre anni non ho mai amministrato per il consenso, altrimenti non avrei preso determinate scelte che hanno scontentato alcuni ‘gruppi di persone’. Ho sempre amministrato e sempre amministrerò per ciò che è giusto, indipendentemente dal fatto che possa darmi un ritorno di immagine. Quello della differenziata è un percorso difficile in cui serve che tutte le istituzioni tengano barra dritta e lavorino sodo incrementando le forze. Vi assicuro che metterò ogni mia energia anche su questo fronte, parallelamente a tutti gli altri grandi e importanti obiettivi che abbiamo davanti. Ma mi serve il vostro supporto e aiuto. Lo dissi due anni fa quando del porta a porta se ne parlava appena, lo ribadisco oggi: questa sfida la si vince con l’aiuto di tutti. Avanti, insieme”.