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Politica | 30 giugno 2017, 12:11

Valle Arroscia: dopo l'alluvione di novembre le amministrazioni comunali non hanno ancora visto un soldo

Una proposta la lancia il Sindaco di Pieve di Teco, Alessandro Alessandri: “La Regione potrebbe approntare un ‘fondo rotativo’ (una sorta di prestito dallo Stato) per avere una quota di questi finanziamenti".

La frana di Lavina a Rezzo

La frana di Lavina a Rezzo

A 7 mesi dall’evento alluvionale di novembre, la Valle Arroscia non ha ancora visto un solo euro degli 11 milioni stanziati dal Governo ed ora, le Amministrazioni comunali e le aziende che hanno svolto i lavori di ‘somma urgenza’, sono in affanno, sul piano finanziario.

Si tratta di un caso che, purtroppo, si ripete sistematicamente in occasione di gravi danni come quelli avvenuti nella nostra provincia, a seguito delle forti piogge che hanno provocato frane e smottamenti. Il grido d’allarme è unanime da parte dei Sindaci della valle che, nonostante i problemi sono riusciti a sistemare le incombenze, ma ora devono pagare le ditte che hanno lavorato.

Tecnicamente i soldi, stanziati per le province di Imperia e Savona, sono stati già finanziati ma non è arrivato nulla. E le fatture da pagare sono molte, oltre i 2 milioni di euro per i vari comuni della zona, solo per le somme urgenze che sono scadute. I Comuni sono alla ‘canna del gas’ perché con bilanci da fame, non possono certo pagare le fatture: un esempio su tutti quello di Pieve di Teco che, con un bilancio da 1,5 milioni di euro, deve tirarne fuori circa 600mila. Un terzo del bilancio.

E poi ci sono Comuni con bilanci ancora più limitati come Rezzo, Montegrosso e Pornassio, che sono in situazioni ancora peggiori. Al momento la Regione, con avanzi vari di bilancio, ha già finanziato alcuni lavori, ma i soldi non sono ancora arrivati. Tecnicamente le procedure vanno avanti ma non arrivano soldi e non si riesce a pagare le ditte. Una situazione che, secondo fonti ben informate, riguarda anche il basso Piemonte, dove a novembre si sono registrati gravi danni.

Una proposta la lancia il Sindaco di Pieve di Teco, Alessandro Alessandri: “La Regione potrebbe approntare un ‘fondo rotativo’ (una sorta di prestito dallo Stato) per avere una quota di questi finanziamenti. Servirebbero 3 milioni di euro per poter pagare le fatture alle ditte che, dobbiamo riconoscerlo, si sono dimostrate pazienti e professionali, attendendo soldi che devono andare a coprire i lavori ma anche i materiali che loro hanno anticipato”.

Intanto, per passare dalle brutte alle buone notizie, almeno le strade della valle sono tutte percorribili e, almeno per la stagione estiva si prospetta un buon afflusso turistico, anche se i comuni della Arroscia attendono gli importanti finanziamenti dopo i danni subiti a novembre. L’unico timore è quello relativo agli incendi. Paradossalmente, dopo le forti piogge di fine 2016, l’inverno è stato secco ed il terreno è purtroppo ‘fertile’ per gli incendi.

Carlo Alessi

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