L’assemblea del personale dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo ha votato favorevolmente al piano presentato dal Cda della Fondazione il 31 maggio scorso.
Assemblea spaccata in due ma, alla fine, la maggioranza ha accettato i 5 anni di tempo per tornare agli stipendi attuali, tagli per 150mila euro e l’aumento del contributo del comune già richiesto. La strategia del Cda vede un piano ‘spalmato’ su 4 anni che, al quinto dovrebbe dare tutti i suoi frutti. Sono previsti tagli per 150mila euro, in particolare per consulenze, cachet ai solisti, musicisti aggiunti e costi vari. Verrà chiesto anche un sacrificio sugli stipendi dei dipendenti, tra il 10 ed il 20% nel corso dei 4 anni. Ma gli stessi rientreranno (secondo il piano) ai loro livelli salariali, entro i 4 anni previsti.
Il Cda ha confermato di voler operare i tagli preservando però la qualità artistica ed anche in base all’aumento del contributo comunale, che passerà da 800mila a un milione di euro. Il piano prevede in particolare il ripianamento della perdita da 500mila euro, patita nel 2016. Ora il piano passerà all’esame della politica e, con la relativa approvazione, si aprirà una nuova stagione per l’Orchestra Sinfonica di Sanremo.