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Politica | 09 giugno 2017, 07:14

Fusione Montalto-Carpasio: domenica i due paesi andranno al voto, le ragioni del Sì e del No

La fusione passerà soltanto se vincerà il 'Sì' in entrambi i comuni. Ultimo appello da parte dei sostenitori e dei contrari alla fusione.

Da sinistra, Claudio Seravalli e Mariano Bianchi

Da sinistra, Claudio Seravalli e Mariano Bianchi

Dopo il referendum dell'11 giugno la Valle Argentina potrebbe cambiare, lo sanno bene a Montalto e Carpasio dove si guarda alle votazioni di domenica. Gli abitanti dei due paesini si esprimeranno sul referendum che potrebbe sancire la fusione dei due borghi, dando vita al nuovo comune Montalto Carpasio.

La scelta del nome forse non sarà la più originale ma sicuramente contribuirà psicologicamente a salvaguardare, anche in questi aspetti più semplici, le due identità storiche dei paesini. Nel voto di domenica c’è in ballo il destino delle 539 anime di entrambe le località. A tutti gli aventi diritto al voto verrà chiesta una cosa semplice se si vuole che i due comuni si fondano nel nome di Montalto Carpasio.

Dalla parte del ‘Sì’ alla fusione c’è il sindaco di Carpasio, Claudio Seravalli, che ha ricordato: “Continuiamo a pensare che possa essere un bene per il paese e che possa portare tanti benefici economici, un miglioramento dei servizi e magari qualche assunzione perché gli spazi allargheranno. Quindi dei benefit per la popolazione. A chi ne fa una questione di campanilismi ci tengo a dire che i campanili senza soldi non stanno su da soli e senza aiuti non si va avanti”.

“Montalto e Carpasio sono paesi con problematiche ed esigenze simili, pertanto si tratterebbe di una fusione del tutto naturale. - ha sottolineato Seravalli - Qui nessuno vuole cancellare la storia dei due paesi, anzi è nostro obiettivo mantenere le loro identità. E’ una realtà che allo stato attuale sia difficile proseguire ed andare avanti. Non abbiamo imposto questa decisione ma abbiamo chiesto alla popolazione un parere. Se non avessimo avuto un riscontro positivo già nella fase di indagine non saremmo certo arrivati a questo punto. Non avremmo sprecato risorse, tempo ed energie. Ora aspettiamo domenica ma confidiamo in un risultato positivo”.

Dello stesso parere anche l’altro sindaco coinvolto, Mariano Bianchi:Voglio ribadire la grande opportunità che i due comuni avranno con le prossime votazioni dell’11 giugno. Non facciamoci confondere da chi cerca di insinuare un seme di divisione. Come ha detto in un’altra occasione un carissimo e stimato amico, abbiamo la fortuna di poter prendere un treno che ci potrà portare in un futuro positivo, ma al tempo stesso abbiamo la sicurezza che sarà anche l’ultimo”.

Certo, non tutti sono d’accordo con questa decisione. Sebbene non siano nati dei comitati per le ragioni del ‘Sì’ e del ’No’, come avviene spesso nei paesi, i contrari si sono manifestati tra i ‘ciapeti’ nei carruggi, ma non solo. Nelle scorse settimane una lettera era stata distribuita nei due paesini coinvolti dal referendum ed in quelli limitrofi.  Nello scritto si parlava dell’assenza di radici storiche che leghino i due borghi che vorrebbero fondersi. L'autore spiega come Carpasio sia storicamente più vicino ai borghi dell’alta valle Impero che non a Montalto.
 
Negativo sulla fusione anche un consigliere di maggioranza di Carpasio: “Quelli di Montalto forse hanno più interesse di noi verso questa fusione. Penso che i soldi non siano poi così importanti ed anche che tutti questi finanziamenti che dovrebbero arrivare alla fine sono solo un’illusione. Siamo due paesi poveri e se ci fondessimo ne nascerebbe un comune comunque povero. Forse sarebbe meglio andare sotto Taggia mantenendo le nostre rappresentanze. La burocrazia sta mangiando tutti i piccoli borghi e questa è soltanto un’agonia. Si sta rimandando soltanto l’inevitabile”. La stessa persona critica anche l’operato dell’attuale amministrazione di Carpasio, sostenendo che “…in questi anni si sarebbe almeno potuto cercare di arrivare a chiedere dei finanziamenti ma non è stato fatto nulla”. 

“Il nostro declino sarà inevitabile se non passerà la fusione. - replica il primo cittadino di Montalto - Senza attività produttive, senza famiglie di giovani, senza bambini e con tante divisioni tra i pochi paesani, le Amministrazioni comunali possono solamente provare a sopravvivere senza la possibilità di creare situazioni incentivanti al ripopolamento dei nostri territori. Con la fusione, potranno arrivare molte energie economiche e a quel punto si che potremo lamentarci se la nuova Amministrazione che verrà non farà le cose ben fatte! Ora è il momento di unirci e prendere in mano il nostro futuro. Il Sindaco di Carpasio ed io rinunciamo ad un anno e mezzo del nostro mandato perché il bene comune va al di sopra dei personali egoismi. Il compito degli Amministratori è quello di creare e dare opportunità, questo lo abbiamo fatto, ora sta alla popolazione saperle cogliere”.

Qualche informazione tecnica. I seggi di entrambi i paesi saranno aperti alle 7 e fino alle 23 accoglieranno i votanti. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede. Considerando che si tratta di poche centinaia di votanti, il verdetto arriverà a stretto giro. La fusione passerà soltanto con la maggioranza dei ’Sì’ in ciascuno dei due comuni. Se a Montalto o a Carpasio, trionfasse il ’No’ allora la fusione non passerebbe.

Nel caso in entrambi i comuni si arrivi ad un parere positivo, il giorno seguente, il 12 giugno, inizierebbero le pratiche. L’iter prevede che la comunicazione venga inoltrata alla Regione. La giunta genovese a quel punto dovrebbe rendere pubblica la decisione per 60 giorni. Se non ci saranno ricorsi, i due sindaci dovrebbero decadere ed al loro posto subentrerà un commissario prefettizio che dovrebbe 'traghettare' il nuovo comune verso la data più vicina per le elezioni di una nuova amministrazione. In questo periodo il comune non starà con le mani in mano. Ci sarà molto lavoro da sbrigare a livello burocratico e non solo. 

Stefano Michero

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