Si è tenuto questa mattina il Convegno organizzato dalla Provincia di Imperia, in collaborazione con il CESPIM e il Centro Servizi per il Volontariato, sul Welfare Generativo, dal titolo: “Non posso aiutarti, senza di te”.
Il “welfare generativo” impone il superamento di un modello di welfare basato quasi esclusivamente su uno Stato che raccoglie e distribuisce risorse tramite il sistema fiscale e i trasferimenti monetari. Tramite un confronto tra le tre principali realtà imperiesi e la Regione Liguria, si arriverà alla conclusione che serve sempre più un welfare in grado di rigenerare le risorse già disponibili, responsabilizzand<wbr></wbr>o le persone che ricevono aiuto, al fine di aumentare il rendimento degli interventi delle politiche sociali a beneficio dell’intera collettività.
La “legge” delle 5 R del Welfare Generativo partono infatti dalla Raccolta per arrivare alla Redistribuzione – compito primario delle Istituzioni, ma con l’intenzione, poi,di dare dominanza alle Persone, che Responsabilizzate hanno il dovere di Rigenerare e ottenere in questo modo una Rendita.
Questo concetto dovrà portare ad un unico canale e ad un’unica modalità di risoluzione dei problemi delle persone in difficoltà, che dovranno sentirsi accolte e aiutate lungo un’unica via, così da non perdersi lungo la lentezza della burocrazia e tra le lungaggini amministrative, ed avere così un riferimento sentendosi in grado di realizzare un minimo profitto.
“Si va nella direzione giusta, - commenta l’Assessore Regionale alla Sanità Sonia Viale - di pensare al coinvolgimento del cittadino che comunque è titolare di diritti e di restituzioni dal punto di vista del welfare. Una partecipazione attiva, un esempio concreto quando parliamo di invecchiamento attivo abbiamo gli anziani che sono protagonisti nell’assistenza dei bambini che vanno a scuola, e una partecipazione attiva nelle attività fisiche che possono sicuramente aiutare ad affrontare il periodo dell’anzianità della persona, e devo dire che nel nostro territorio ci sono grandi e importanti iniziative che devono essere meglio rapportate e anche comunicate ai cittadini in modo tale che possano partecipare.
Abbiamo appena finito di approvare le tre parti della riforma sanitaria della Regione Liguria, si apre la quarta parte della riforma che non riguarderà solo la sanità, ma anche l’integrazione socio-sanitaria con la sanità e il sociale, quindi possiamo diventare un laboratorio di idee rispetto a quelle che sono le esigenze che vedono una popolazione fragile, anziana e quindi come tale deve essere supportata”.