La festa della Spal sembra non avere fine mai. La Società Polisportiva Ars et Labor è tornata in Serie A dopo 49 anni di assenza. Ci sono tifosi che hanno vissuto la Spal in Serie A solo nei racconti dei nonni, è un momento storico.
Sabato sera Ferrara si è colorata di biancoazzurro per accogliere i suoi eroi di ritorno da Terni, dopo la sconfitta più dolce di sempre.
Tra loro c’era anche Federico Carion, 50 anni, gestore del distributore di carburanti nautici di Porto Sole e, soprattutto, consigliere comunale di Sanremo. Ma oggi lo conosceremo come ultrà della Spal. Ha 50 anni, e la Spal mancava dalla Serie A da 49 e l’entusiasmo è più che comprensibile.
Già una settimana fa lo avevamo seguito a distanza, vivendo attimo dopo attimo le tensioni di una Spal – Pro Vercelli che non era finita come si sperava. Ma la festa è stata solo rinviata di una settimana, ora la Serie A è una realtà. Lui era in curva, era riuscito a trovare un biglietto mentre molti sono stati costretti a rimanere fuori dallo stadio.
“Avevo un biglietto per la tribuna, ma sono voluto andare in curva perché lì si canta e si sostiene la squadra” ci racconta. E da questo già si capisce il suo modo di intendere il tifo per la squadra della propria città.
“È stato estenuante, ho vissuto una settimana di ansia fino al 94’ quando il Benevento ha fatto gol contro il Frosinone…l’attesa è stata vissuta come qualcosa che si aspetta da 49 anni – racconta a SanremoNews Federico Carion reduce dai grandi festeggiamenti di Ferrara – ho visto Ternana-Spal in famiglia a Ferrara, poi siamo andati in centro per i festeggiamenti aspettando la squadra e i duemila tifosi che erano andati a Terni. È stato commovente. Sono uscito con una maglietta bianca e me la sono fatta autografare da tutta la squadra”.
Nelle foto che pubblichiamo si vede tutto l’entusiasmo, la gioia, la felicità e la soddisfazione di chi attendeva questo momento da anni. La Spal in Serie A è un ritorno al calcio del passato, all’epopea del football che non c’è più.
“Per i ferraresi la Spal è sempre stata qualcosa più che la squadra di calcio della città – prosegue – è un sentimento che c’è da quando nasci. La Spal è la Spal anche se molti tifano anche le grandi squadre”.
E la vera partita, ovviamente, la si vive in curva: “Stamattina ero senza voce. La Curva Ovest è sempre stato il dodicesimo uomo in campo, la curva è quello. A Ferrara il tifoso va in curva perché si canta e si incita la squadra. Infatti temo che l’anno prossimo non sarà facile trovare biglietti…”.
Ora la Spal è in Serie A e il pensiero va alle sfide del prossimo anno: “Il ricordo più bello che mi lega alla Spal è il derby vinto 2-1 contro il Bologna, proprio nei giorni in cui mi stavo laureando a Bologna. Sarà bello giocare all’Olimpico, o contro la Juventus, o a San Siro, ma la partita più attesa è il derby con il Bologna”.
La voce è bassa, c’è la stanchezza dei festeggiamenti, ma nel cuore vive la gioia per il momento storico della sua Ferrara. E, anche se vive a chilometri di distanza, Federico Carion non sarà mai lontano dalla sua Spal.