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Politica | 27 aprile 2017, 08:50

Triora: Alberti replica a Baggioli sull'ospitalità ai migranti "Anche da noi ci sono turisti nazionali ed internazionali"

Una riflessione seria imporrebbe invece che tutti i comuni si facessero carico di ospitarne un certo numero in rapporto al numero di abitanti, ciò comporterebbe meno impatto sulla comunità e meno problemi gestionali

Triora: Alberti replica a Baggioli sull'ospitalità ai migranti "Anche da noi ci sono turisti nazionali ed internazionali"

“Leggo con stupore (ma neanche troppo) le dichiarazioni del Consigliere sanremese di Forza Italia Simone Baggioli, il quale sostiene che i migranti richiedenti asilo dovrebbero essere indirizzati nei piccoli paesi dell'entroterra. Il collega evidentemente non conosce le realtà di cui parla e pertanto forse farebbe buona cosa a tenere per se i suoi punti di vista personali che se detti pubblicamente potrebbero anche apparire come superficiali”.

Interviene in questo modo Cristian Alberti, Consigliere Comunale del Comune di Triora e consigliere dell'Unione dei Comuni Valli Argentina ed Armea, in risposta alle affermazioni di ieri del Consigliere di Sanremo, Simone Baggioli, sul problema dei migranti. “Vorrei osservare – prosegue Alberti - che, anche se magari il consigliere non ne è a conoscenza, spesso i paesi dell'entroterra sono località turistiche importanti tanto quanto la città di Sanremo. Triora, che è il mio paese ad esempio, è ormai meta di turismo nazionale ed internazionale. Da oltre trent'anni tutte le amministrazioni, associazioni, attività commerciali  hanno lavorato sulla promozione turistica e anche se con fatica ne hanno fatto un punto di forza ed ogni anno il paese (che conta poco più di 300 abitanti) è meta di migliaia di turisti ed importanti eventi oltre a far parte di importanti circuiti turistici quali ‘Borghi più belli d'Italia’, bandiere arancioni, ‘Città del Pane’ ecc. come molti altri borghi ( Per esempio Apricale, Dolceacqua, Seborga, ecc.). Pertanto lo stesso ragionamento che fa lui per Sanremo dovrebbe valere (se fatto egoisticamente) anche per tali realtà”.

“Per il mio modo di vedere invece – termina Alberti – visto che si parla comunque di esseri umani, il ragionamento andrebbe fatto in modo più approfondito. Non entro nel merito della problematica internazionale dell'immigrazione che spetta ai governi ed è tema troppo complesso per essere affrontato qui, purtroppo che ci piaccia o meno dobbiamo ognuno per quanto di nostra competenza affrontare il problema. Trenta richiedenti asilo in una comunità di poco più di 300 abitanti creano lo stesso impatto di 230 persone in una città di 50.000 abitanti. Una riflessione seria imporrebbe invece che tutti i comuni si facessero carico di ospitarne un certo numero in rapporto al numero di abitanti, ciò comporterebbe meno impatto sulla comunità e meno problemi gestionali ma finché ci saranno amministratori che cercano di ‘scaricare sul vicino di casa’, senza cercare soluzioni alternative rimarrà un'utopia, e ne parlo con cognizione di causa essendo amministratore di un comune che due anni fa ha ospitato al meglio delle proporre possibilità trenta richiedenti asilo a Verdeggia con sei abitanti in inverno e però centinaia di turisti in estate? Questa sarebbe accoglienza, integrazione o fare turismo? Direi che forse la ricetta auspicata dal consigliere Baggioli non è quella giusta”.

Carlo Alessi

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