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Attualità | 12 aprile 2017, 07:31

Recupero e studio della cipolla egiziana coltivata nel ponente ligure: ne parlano anche in Russia

L'articolo in questione è stato anche depositato nella Central Scientific Agricultural Library (CSAL) di Mosca, aderente al Food and Agriculture Organization оf the United Nations (FAO).

Recupero e studio della cipolla egiziana coltivata nel ponente ligure: ne parlano anche in Russia

In questi ultimi giorni la principale rivista agronomica russa “Vegetable crops of Russia” ("Ovoshi Rossii") ha trattato con ampio resoconto fotografico e cronologico, l’esperienza di recupero e studio della cipolla egiziana coltivata con successo nel nostro ponente ligure. Il progetto di questa riscoperta della biodiversità partito da Camporosso, è il risultato di oltre 3 anni di ricerca da parte di Marco Damele in collaborazione con Irina Reydes, medical doctor, First Moscow State Medical University e conta oramai migliaia di appassionati in tutta Italia.

L'articolo in questione è stato anche depositato nella Central Scientific Agricultural Library (CSAL) di Mosca, aderente al Food and Agriculture Organization оf the United Nations (FAO). “Questo riconoscimento internazionale è un regalo inaspettato, - spiega Marco Damele, – Inizialmente siamo stati noi ad imparare dai russi, a cercare i diari dei botanici e studiosi dei XIX e XX secolo che coltivavano la cipolla egiziana e non potevamo certamente pensare di poter insegnare qualcosa ai ricercatori russi... ora sembra quasi che i ruoli siano capovolti: la nostra attività promozionale sulla biodiversità, il nostro modo di reintrodurre una pianta sconosciuta e abbandonata attraverso la cucina quotidiana, la sinergia creata nella nostra collaborazione con i botanici, medici e chef di vari paesi - sono diventati per la Russia un modello da seguire”.

L’autrice dell’articolo in questione è la ricercatrice Valentina Kokoreva, PhD in Agricultural sciences, famosa per i suoi tre libri dedicati alle cipolle, ha descritto il progetto di ricupero svolto dai giovani agricoltori italiani aderenti a “Regalo e Baratto in Agricoltura” come un' iniziativa da copiare e moltiplicare sia nelle città russe che all' estero. “In fin dei conti i reali custodi della biodiversità non sono gli istituti scientifici, ma i contadini e gli hobbisti che coltivano quello che amano e lo regalano alle generazione che verranno dopo di noi… - dice la scrittrice, - può suonare patetico, ma e` anche scientificamente dichiarato: sono proprio i coltivatori amatoriali il patrimonio genetico mondiale. Ed è proprio questo progetto di recupero portato avanti da R&B Agricoltura che riesce a trasmettere la passione e l`amore per una semplice cipolla a migliaia di persone in Italia e in Russia”.

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