Il bilancio del Comune di Imperia si chiuderà. Non entro domani, come previsto dalla legge, visto che deve ancora essere approvato dalla giunta, ma l'amministrazione potrà beneficiare della proroga concessa dalla Prefettura.
A ogni modo sarà, com'è ormai consuetudine, un bilancio da "lacrime e sangue", che prevederà tagli netti a tutti i settori. In tarda mattinata, dopo la riunione di giunta settimanale, il Sindaco Carlo Capacci ha convocato tutti i dirigenti in Comune per fare il punto della situazione.
Nessuno vuole arrivare al dissesto perché sarebbe un danno incalcolabile per la città, ma anche perché a un anno dalle elezioni, il Sindaco non vuole che la sua, nel ricordo degli imperiesi, sia considerata l'amministrazione del default finanziario.
Non sono bastati i due milioni di euro di anticipazioni di cassa derivanti dal cosiddetto "tesoretto", né il lavoro intrapreso dall'ex Assessore al Bilancio Guido Abbo che aveva provato a ridurre drasticamente i mutui.
A pesare sono soprattutto i crediti nei confronti di Amat e le cartelle esattoriali che non sono state incassate. Crediti inesigibili che ora rischiano di mettere seriamente in difficoltà l'amministrazione.
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