Ventimiglia Vallecrosia Bordighera - 13 marzo 2017, 07:11

Seborga pronta a scegliere il suo Principe: intervista a Marcello I “A volte ho pensato di fare un passo indietro, ma è giusto andare avanti puntando alla nostra indipendenza” (Video)

"Punteremo fortemente all'indipendenza, un punto su cui metterò a disposizione un po' di persone alla ricerca di documenti e da lì inizieremo a farci avanti anche con lo stato italiano."

Il 23 aprile prossimo il Principato di Seborga sarà chiamato a scegliere il suo Principe dopo la fine del settennato di Marcello I. E' stato emesso un decreto con cui sono state indette le elezioni per il regnante. Marcello I, al secolo Marcello Menegatto, dopo alcune opere realizzate nel centro storico di Seborga, nel 2005 gli viene conferita, oltre a quella italiana, la nazionalità seborghina, acquistando un ranch con molteplici specie di animali, tra cui quindici cavalli purosangue, dei quali è appassionato insieme alla moglie.

In seguito alla morte del Principe Giorgio I, il 20 febbraio 2010, Marcello Menegatto si candida per diventare il successore e sarà eletto nell'aprile dello stesso anno. Durante la sua reggenza ha cercato di proseguire l'opera di Giorgio I, promuovendo il Principato anche a livello internazionale ed agevolando lo sviluppo economico e turistico del paese.

Il 23 aprile ci sarà la nuova chiamata al voto per scegliere fra Marcello I e l'altro candidato Ermes Fogliarino. Questa la nostra intervista al Principe a pochi giorni da questo importante appuntamento per Seborga.

Com'è cambiata la sua vita da quando è stato eletto Principe di Seborga? “Abbastanza, anche perché pesavo 160 kg adesso ne peso 85. A parte gli scherzi in questo settennato ci siamo fatti conoscere fortemente in tutto il mondo, abbiamo sottolineato e consolidato tutti gli sforzi fatti da Giorgio I nel passato; siamo riconosciuti come micronazione però ricevuti come nazione e abbiamo rappresentanze in tutto il mondo che potrebbero far invidia a qualche stato più importante di una micronazione.”

Che cosa rappresenta per lei il Principato di Seborga? “Adesso è diventato come una famiglia, sicuramente un posto importante in cui ho passato tanti anni, ormai sette, a fare il principe e a combattere con tanta gente, compresi i colpi di stato. Sono stato attaccato tante volte però ultimamente mi sono reso conto che avendo fatto un lavoro diplomatico molto forte in tutto il mondo, conviene continuare, quindi mi rimetto in moto e mi ricandido un'altra volta.”

Ci sono stati momenti così difficili da farle pensare di fare un passo indietro? “Ci sono stati tanti momenti, però poi riflettendo bene, ci siamo fatti conoscere e mi sembra giusto andare avanti e provare sempre a riattivare l'indipendenza del Principato, avendo aiuti da nazioni stranieri.”

Intervista a Marcello I 

L'indipendenza è un obiettivo del suo prossimo settennato, se ci sarà? “Sì, punteremo fortemente all'indipendenza, un punto su cui metterò a disposizione un po' di persone alla ricerca di documenti e da lì inizieremo a farci avanti anche con lo stato italiano. L'esperienza ci ha fatto capire tante cose, ci ha fatto valutare anche tutte le persone che girano attorno al Principato. E' stata una bella esperienza, anche dura, con tante pugnalate inaspettate, però alla fine si vede che è nostro destino continuare e vedremo se saremo rieletti dal popolo.”

Com'è il suo rapporto con gli abitanti di Seborga, sia residenti che turisti? “Tutti svolgono il loro lavoro quotidiano, ovviamente aspettano tutti giugno, luglio, agosto quando inizia ad arrivare il turismo. Le duemila persone che hanno delle proprietà nel territorio di Seborga, vengono qua a passare l'estate e le loro vacanze. Il Principato si anima e da lì in poi vediamo tanta gente in giro, l'inverno è normale che essendo un territorio dell'entroterra ligure, sia poco popolato.”

Perché gli stranieri amano il Principato? “Tanti stranieri amano la nostra storia, è una curiosità per loro il nostro tentativo di riattivare l'indipendenza, esser chiamati come micronazione. E' molto curiosa la storia del Principato di Seborga, tanti la prendono a ridere, tanti no però attira molta gente. Noi siamo un punto strategico, è sicuramente un posto da visitare.”

A quelli che non prendono sul serio la storia di Seborga cosa risponde? “Li lasciamo ridere, poi un giorno magari si vedrà che non c'era tanto da ridere.”  

Simona Della Croce