Un progetto particolare ha visto un connubio tra il carcere di Sanremo e l'arte. “Nel blu dipinto di blu” ha visto la partecipazione di sei detenuti che, in appena 8 ore, hanno realizzato opere artistiche e sociali, sotto la direzione artistica di Antonella Cotta e l'assistenza di Roberta Bonavera .
La creatività, presente in ogni persona, è stata la vera protagonista di questo progetto che ha accompagnato il gruppo che, seppur in un contesto di disagio, è riuscito a ritagliarsi momenti di serenità e “libertà”, riproponendo sulla tela sia il proprio inconscio, che le proprie paure e speranze.
“Il progetto non era mirato alla tecnica del disegno o al suo insegnamento. Ha voluto essere un punto di forza per aiutarli ad esprimere le loro paure interiori senza essere condizionati. Al gruppo è stata rivolta una semplice domanda: qual è il colore che preferite? Ognuno ha risposto, non senza fatica e dietro ad ogni affermazione si nascondeva una verità personale” commentano le organizzatrici.
Un progetto legato all'arte, ma anche e soprattutto alla condivisone, che ha dato tanto sia al gruppo di ”artisti” quanto alle loro coordinatrici.
“Carcere e sociale anche che grazie alle due insegnanti che sono riuscite ad organizzare un qualcosa che non si poteva nemmeno immaginare e in nemmeno 8 ore. Ammettere questa amalgama di colori ci fa comprendere quali siano le vere esigenze ed i problemi dei singoli, all'interno della struttura. Attraverso l'arte possiamo comprendere quello che a volte non viene detto e non si sa nemmeno di avere dentro” commenta il direttore de carcere di Imperia e Sanremo, Francesco Frontirrè.