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Al Direttore | 10 febbraio 2017, 08:44

Sanremo: anche Pierluigi Casalino commenta la 67a edizione del Festival della Canzone Italiana

“Sanremo monopolizza l'attenzione, trasformandosi in fenomeno di costume, ben oltre il suo stesso significato".

Sanremo: anche Pierluigi Casalino commenta la 67a edizione del Festival della Canzone Italiana

“Hanno scritto che anche senza canzoni Sanremo fa audience. E ciò è vero soprattutto perché il Festival è da sempre una manifestazione nazional-popolare di livello globale, confermandosi evento di richiamo nella pluralità dei mondi. E questo perché, aldilà della sua specifica proposta artistica e musicale, aldilà della sua cifra suggestiva”.

Interviene così Pierluigi Casalino, che parla di Festival e che prosegue: “Sanremo monopolizza l'attenzione, trasformandosi in fenomeno di costume, ben oltre il suo stesso significato (considerazioni che riprendo dal mio eBook ‘Sanremo, capitale della canzone italiana’). Sanremo diventa uno spettacolo nello spettacolo anche quando lo share è al 50% o forse meno. Una vetrina, insomma, di quello che passa al momento nella nostra storia quotidiana. Sicuramente Sanremo non è più lo strappalacrime di una volta in ossequio ad un sentimento che si stenta a ritrovare nell'età della moderna comunicazione  e neppure è ripetibile il dramma del povero Luigi Tenco, ricordato con accenti struggenti da Tiziano Ferro nella prima serata. Il mondo cambia e con esso cambia Sanremo, pur rimanendo. per certi versi, sempre se stesso. Un microcosmo nel macrocosmo è dunque Sanremo, pur essendo bersaglio di critiche anche al vetriolo da parte di molti. Ma se tutto fa spettacolo, a Sanremo anche il non spettacolo è uno spettacolo, che contribuisce ad evocare le immagini di un business in forte espansione che fattura diritti e interessi da numeri stratosferici che altrimenti non riuscirebbe a fare, ridando linfa ad un turismo locale anemico e rivitalizzando l'anima un po' depressa di quella che un tempo si chiamava con orgoglio la Riviera dei Fiori”.

“Se, per concludere – termina Casalino - il messaggio (e soprattutto la lezione) dell'Ariston è quello di grande onestà che abbiamo ereditato dal poeta latino Virgilio e cioè che la felicità è esile come una ragnatela e fragile come il vetro, è anche vero, peraltro, che le canzoni del Festival ci insegnano che, dietro le promesse d'amore eterno, lo stare insieme alla persona amata dura un istante e che un'ora di insonnia sembra infinita”.  

Redazione

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