“L’incidenza di primi ricoveri stimata nei residenti nell’Area Discarica Taggia e nell’Area di riferimento (Comune di Seborga e frazione Sasso) è inferiore a quella stimata per i Comuni di riferimento (San Remo e Taggia)”. Queste le conclusioni dell’indagine epidemiologica svolta dal direttore dell’epidemiologia dell’IST di Genova Paolo Bruzzi e dall’epidemiologo Marco Merlo sui rischi di maggiore incidenza di tumori, malattie cardiocircolatorie e vascolari tra le popolazioni che abitano nelle zone limitrofe alla discarica di Collette Ozotto gestita dalla Idroedil.
I risultati dell’indagine erano stati anticipati nei mesi scorsi e questa mattina sono stati resi noti in un incontro pubblico in Provincia al quale hanno partecipato Merlo e Bruzzi, oltre che il Presidente della Provincia Fabio Natta, il Prefetto Silvana Tizzano, il Sindaco di Taggia Vincenzo Genduso, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Sanremo Eugenio Nocita, il direttore Generale dell’Asl 1 Imperiese Marco Damonte Prioli e i rappresentanti di Arpal, che aveva condotto in precedenza sulle matrici ambientali relativamente alla qualità di terreno, acqua e aria, e Idroedil.
Nessun rischio particolare è dunque emerso tra le popolazioni per quanto riguarda le malattie in esame. Sulle malattie circolatorie, l’incidenza tra le popolazioni che vivono nell’area discarica è dell’87,2 per mille, del 69 per mille a Seborga e nella frazione di Sasso e del 124 per mille nell’area Taggia e Sanremo. Dati simili, che saranno pubblicati sul sito della Provincia, riguardano tumori e malattie respiratorie.
A rassicurare sul fatto che non vi sia particolare allarme in quella zona è intervenuto il direttore dell’Asl chiarendo che non vi sono incidenze di malattie che necessitano di un ricovero nell’area discarica come in altre. “Siamo in linea con l’andamento regionale e nazionale”, ha chiarito.
E’ bene però chiarire che l’incidenza delle malattie riscontrata nello studio non è strettamente collegata con la qualità della vita delle persone che vivono a ridosso della discarica. Tra i presenti all’incontro vi erano anche i membri del comitato che si oppone a Collette Ozotto tra cui la capogruppo in Consiglio Comunale a Sanremo del Movimento 5 Stelle Paola Arrigoni, che ha posto alcune domande agli autori dello studio invitandoli a un confronto pubblico con un altro epidemiologo nominato dal comitato.
Presente anche la signora Elsa Fava, ottantenne abitante in una casa subito nei pressi del lotto sei. “Io non mi sono mai fatta ricoverare. Siamo contenti che l’indagine abbia dimostrato che i tumori non ci vengano per la discarica, ma per altro. Ma il disagio che viviamo per la puzza, i topi, i fumi che ci fanno lacrimare gli occhi, è reale. Io, se devo invitare qualcuno a pranzo mi vergogno per la puzza che c’è in casa mia”.
Su questo è intervenuto il Sindaco di Taggia Vincenzo Genduso chiarendo di aver condotto, come Comune, un’indagine sulle matrici ambientali, la stessa condotta dall’Arpal sull’area discarica paragonata a una “zona bianca” interna alla vallata dove non sorge l’impianto di Collette Ozotto. “I risultati sono identici a quelli dell’Arpal, ovvero non ci sono situazioni critiche attorno alla discarica per quanto riguarda sostanze velenose e lesive sedimentate”, ha detto.
Genduso ha però riconosciuto il disagio delle popolazioni. “Per questo ci siamo battuti affinché il lotto sei fosse l’ultimo”. Dal 2018 dovrebbe partire infatti il biodigestore di Colli, ma nemmeno questo rassicura abitanti e membri del comitato che chiede di avviare il protocollo rifiuti zero.
Nel corso dell’indagine, Merlo e Bruzzi si sono trovati di fronte ad alcuni ostacoli, tra tutti il fatto che l’ufficio anagrafe del Comune di Sanremo non abbia fornito i dati relativi ai flussi demografici. Questo non sembrerebbe aver inficiato l’indagine, tuttavia come sottolineato da Paola Arrigoni è gravissimo che un Comune non sia stato in grado di fornire dati per uno studio così importante. Sul tema è intervenuto l’Assessore Eugenio Nocita ricordando che “Questi dati sono stati chiesti presumibilmente un anno e mezzo fa e sappiamo tutti che l’ufficio anagrafe è stato tra i più colpiti dal problema che conosciamo tutti”. Il riferimento è allo scandalo dei cosiddetti “Furbetti del cartellino”, ovvero i dipendenti comunali sanremesi coinvolti in un’indagine della procura di Imperia sull’assenteismo.
Il commento sull'indagine di Paolo Bruzzi: