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Attualità | 21 dicembre 2016, 07:25

Il Vescovo Suetta traccia un bilancio del 2016 per la Diocesi: immigrati, ma anche positività come il Seminario ed il 'Tribunale diocesano' (Video)

“E’ sempre difficile fare bilanci che, dal punto di vista religioso, sono un po’ il ‘peccato di Davide’. L’aspetto prevalente, anche se no sempre è nella consapevolezza di tutti, l’avventura della fede è soprattutto il mistero della Fede".

Il Vescovo Suetta traccia un bilancio del 2016 per la Diocesi: immigrati, ma anche positività come il Seminario ed il 'Tribunale diocesano' (Video)

Sta per terminare il 2016 e tra i molti bilanci c’è anche quello della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo. Lo abbiamo fatto con il Vescovo, Mons. Antonio Suetta: “E’ sempre difficile fare bilanci che, dal punto di vista religioso, sono un po’ il ‘peccato di Davide’. L’aspetto prevalente, anche se no sempre è nella consapevolezza di tutti, l’avventura della fede è soprattutto il mistero della Fede. Ed anche il mistero del cuore dell’uomo che si apre alla grazia del Signore. Il bilancio si esprime essenzialmente in un rendimento di grazie, che faremo l’ultima sera dell’anno cantando in ‘Te Deum’ di ringraziamento”.

La Diocesi ponentina è sicuramente stata toccata anche quest’anno dal fenomeno migratorio: “Certamente la nostra Diocesi è stata non solo interessata ma anche segnata dalla nostra esperienza dei rifugiati. Quest’estate si è ripresentata in proporzioni maggiori e, da una parte cogliamo aspetti di emergenza, criticità e difficoltà per loro che vivono una vicenda umana travagliata e complicata. Ma anche per noi perché, nel tentativo di accoglierli ha una ricaduta di fatica. Al di là di questo sono rimasto positivamente colpito ed anche sorpreso, per la straordinaria capacità della città di Ventimiglia in particolare e della gente in generale di comprendere il problema e di rendersi solidale. E di vedere come, la vicinanza vista inizialmente con un po’ di pregiudizio e sospetto, in realtà favorisce la conoscenza e promuove dialogo e solidarietà. Si tratta di un aspetto che, visti gli scenari internazionali, non ci abbandonerà presto”.

Un aspetto molto positivo riguarda il Seminario di Bordighera, che vede al suo interno 14 tra giovani ed adulti, che si stanno preparando al sacerdozio: “Guardo agli aspetti che sono per me una grazia del Signore. In primo luogo penso al nostro Seminario, che è il cuore pulsante della Diocesi, non solo perché si preparano colori che domani saranno i ‘pastori’ del popolo, ma anche perché guardiamo ad un punto di riferimento. In Seminario abbiamo 14 giovani ma anche più adulti, che si preparano al sacerdozio. Recentemente ho ordinato due Diaconi che, all’inizio dell’estate diventeranno sacerdoti. E ci sono altri che sono pronti ad essere introdotti al Ministero. Chiedo a tutta la nostra Diocesi di accompagnare e sostenere questo cammino con la preghiera”.

C’è anche un nuovo aspetto positivo, quello del ‘tribunale diocesano’, che dà la possibilità ai fedeli di fare un cammino di fede anche dopo il fallimento del proprio matrimonio: “Un altro aspetto di quest’anno si colloca nel quadro generale della chiesa universale. Mi riferisco al fatto che, negli anni scorsi sono stati celebrati due importanti Sinodi della famiglia ed il Papa che ha voluto raccoglierne il frutto, con un suo documento importante. Si tratta di ‘Amoris Laetitiae’ che tratta della famiglia e del matrimonio negli aspetti che oggi maggiormente interessano l’attività della chiesa. Ovvero la preparazione dei fidanzati al matrimonio, l’accompagnamento delle coppie sposate in un cammino di fede e naturalmente un’adeguata, discernimento ed accompagnamento di quelle situazioni ‘ferite’. In quest’ultimo caso parliamo di quelle persone che, dopo il fallimento di un primo matrimonio, bussano alla porta della chiesa, chiedono di essere accompagnati in un nuovo cammino di fede. Nella nostra Diocesi sono in corso due modalità di accoglienza: i sacerdoti ed i laici lavorano per coordinare e programmare iniziative che tocchino questi tre ambiti. Dal settembre soccorso funziona il ‘tribunale diocesano’, che ha la competenza sulle cause di ‘nullità matrimoniale’. Un segno di vicinanza di questo organismo della chiesa e le persone in modo agevole potranno essere accolte in Curia, prima da un servizio giuridico-pastorale, che li orienti nelle varie tappe del cammino”.

Carlo Alessi

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