Politica - 26 novembre 2016, 18:51

Matteo Renzi a incontra i sindaci delle zone alluvionate nelle province di Imperia e Savona. "Lavoriamo perché sulla somma urgenza ci sia il 100%"

Soddisfatto il Sindaco di Imperia Carlo Capacci, presente alla riunione. "Oltre alle ovvie rassicurazioni sulla dichiarazione dello stato di calamità e sull'erogazione di fondi per la ricostruzione ho apprezzato l'apertura per la sburocratizzazione dell'Iter necessario al dragaggio dei fiumi"

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, questo pomeriggio a Savona ha incontrati i sindaci dei comuni del savonese e dell’imperiese colpiti dall’alluvione dei giorni scorsi che ha causato danni quantificati in 100 milioni di euro, che hanno spinto il Presidente della Regione Giovanni Toti a chiedere lo stato di emergenza.

Renzi, nel corso dell’incontro ha ipotizzato lo stanziamento di una somma, invitando i sindaci a fare la conta dei danni per capire quali sono gli interventi più urgenti.

Vediamo se possiamo darvi una mano dal punto di vista legislativo per darvi una copertura – ha detto Renzi – E’ una cosa sulla quale possiamo lavorare insieme. A quel punto vediamo se esiste anche lo spazio, in alcuni settori, per un potenziale cofinanziamento. Taggia spiegava come questa operazione fosse a zero euro per le casse comunali, anzi di solito può portare anche un incremento, ma su questi temi, i riferimenti sono la Regione o il Governo centrale che lavora con la Regione per discutere del merito. La attuale normativa sulla somma urgenza non tocca la ricostruzione, sia i progetti della Provincia di Imperia che la gli eventi del piccolo comune da cui la Sindaca ha sottolineato i rischi di un potenziale cedimento. Allora io la giocherei così: ora lavoriamo da subito perché sulla somma urgenza ci sia il 100% e ci sia lo spazio di azione immediato nelle prossime ore. Potrebbe avere un senso che le priorità del territorio tanto di Savona quanto di Imperia potessero essere individuate dalla Regione, dai rappresentanti delle province, i prefetti naturalmente sono a vostra disposizione per agevolare il lavoro. Su questo liberiamo però Curcio (Fabrizio, capo del dipartimento della Protezione civile ndr) che non può essere dentro lo stato di emergenza, e ragioniamo di che cosa può succedere. Se facciamo un patto con la Regione ne possiamo discutere in quella sede per immaginare che ci sia, per la progettazione, per i singoli interventi, per la riorganizzazione della strada,  e per interventi per infrastrutture, una sorta di canale privilegiato”.


Ragionando tra di voi, - ha aggiunto il presidente del Consiglio - capendo quali sono le priorità per la provincia di Imperia e per quella di Savona, a quel punto possiamo immaginare di liberare dei soldi, e questi sono i classici soldi che spendiamo volentieri perché mentre i soldi di spesa corrente si fa una gran fatica a spenderli, i soldi per gli investimenti sono quelli che hanno un ritorno più forte anche sulla crescita del Paese. La disponibilità c’è, però lavorate voi su progettazione, singoli interventi, elenco di iniziative. Permettetemi di dire che il lavoro di Curcio è encomiabile”.

In conclusione Renzi ha lanciato un appello ai sindaci. “Noi ci siamo. Mi interessa però che siamo operativi, e quindi di conseguenza tutto ciò che ci serve, da sindaci, non da rapporto Governo, comuni, quello che manca, email, linea diretta e vediamo se poi riusciamo a fare il salto di qualità subito dopo con un finanziamento ad hoc e a quel punto ve la giocate voi per discutere quali sono le priorità. Farete come succede nelle migliori famiglie, un po’ di sgomitate tra sindaci per capire quali sono le priorità. L’importante è però che alla fine le cose si facciano”.

Dopo l’incontro, il Sindaco di Imperia Carlo Capacci, ha commentato su Facebook le parole di Renzi. “Oggi ho partecipato all'incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Regione Liguria, i Sigg.ri Prefetti delle Province di Imperia e Savona ed il Capo della Protezione Civile nel quale si è discusso delle recenti calamità che hanno colpito i nostri territori. Oltre alle ovvie rassicurazioni sulla dichiarazione dello stato di calamità e sull'erogazione di fondi per la ricostruzione ho apprezzato l'apertura per la sburocratizzazione dell'Iter necessario al dragaggio dei fiumi (è ora infatti di tornare a fare come si faceva in passato: i fiumi devono essere dragati ed il materiale lapideo macinato e trasformato in ghiaia in questo modo si fa prevenzione e c'è un ritorno economico). Occorre maggior apertura sulla sburocratizzazione degli iter autorizzativi necessari ai privati per ricostruire. E’ infatti illogico dover richiedere permessi e autorizzazioni per ricostruire in maniera uguale qualcosa che era già stato autorizzato, un’autocertificazione del Progettista credo sia abbastanza in un momento di calamità”.

Francesco Li Noce