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Attualità | 26 ottobre 2016, 10:09

Ventimiglia: cooperativa inizia i colloqui ma i sindacati chiamano i Carabinieri alla Fondazione Chiappori

I militari sono intervenuti subito, la dirigenza ha evidenziato che si è trattato di un malinteso, e spostato i colloqui presso gli uffici del loro commercialista. “Siamo davvero preoccupati dall’inizio di quesrti colloqui – hanno detto alcuni dipendenti della Fondazione – ed abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine”.

Ventimiglia: cooperativa inizia i colloqui ma i sindacati chiamano i Carabinieri alla Fondazione Chiappori

Sono stati chiamati anche i Carabinieri, questa mattina alla casa di riposo ‘Fondazione Chiappori’ di Latte, frazione di Ventimiglia, da parte di alcuni dipendenti della stessa e su consiglio delle organizzazioni sindacali.

Stamane, infatti, la nuova cooperativa ha iniziato una serie di colloqui di lavoro. Cosa che non è consentita, dal momento che la trattativa sindacale, dopo l'invio delle lettere di licenziamento da parte dell'azienda ai 36 dipendenti, è ancora in corso. I militari sono intervenuti subito, la dirigenza ha evidenziato che si è trattato di un malinteso, e spostato i colloqui presso gli uffici del loro commercialista. “Siamo davvero preoccupati dall’inizio di questi colloqui – hanno detto alcuni dipendenti della Fondazione – ed abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine”.

In ballo c’è il futuro dei 38 dipendenti, dopo l'invio delle lettere di licenziamento collettivo ed il conseguente passaggio alla cooperativa. Nei giorni scorsi il Presidente della Fondazione, Claudio Berlengiero, aveva confermato: “Siamo sull'orlo del commissariamento, o risaniamo il bilancio o arriverà il commissario a rimettere a posto i conti della struttura. Questa è l'unica via per avviare questo risanamento: passando a questa cooperativa potremo attuare delle economie di scala e risanare. L'impegno che ci siamo presi è sicuramente quello di non lasciare nessuno a casa, tutti dovranno passare in capo a loro. In questo momento chiediamo un sacrificio ai lavoratori. Non si è creato un buco di bilancio, fino a ieri si è riusciti a tamponare con dei lasciti e quant'altro, ma oggi questo non è più possibile”.

Secondo Giacomo Vernazza, Segretario Territoriale Uil: “Il debito della casa di riposo è strutturale e nasce da lavori di rimessa in sicurezza dell'edificio dei quali la Fondazione deve rientrare, ma questi non dipendono certo dai dipendenti, non è un debito causato dal costo del personale”.

Simona Della Croce

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