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Politica | 19 ottobre 2016, 09:53

Cervo: il Sindaco Gian Paolo Giordano si esprime sul referendum costituzionale del 4 dicembre

Abbiamo chiesto al Sindaco di Cervo Gian Paolo Giordano di spiegarci i motivi della sua scelta

Cervo: il Sindaco Gian Paolo Giordano si esprime sul referendum costituzionale del 4 dicembre

Votare Sì o No al Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016 non dovrebbe implicare una simpatia o antipatia nei confronti del Premier Renzi anche perché stiamo parlando di riforma costituzionale e non di tifoserie da stadio. Questo è un referendum confermativo e non abrogativo, pertanto chiamerà gli italiani alle urne, ad esprimere il proprio SI' o NO alla riforma Costituzionale 2016. Per decretare la vittoria del SI' o del NO, non servirà raggiungere il 50% dei voti più uno, ma basterà verificare la maggioranza dei voti ottenuti.

Abbiamo chiesto al Sindaco di Cervo Gian Paolo Giordano di spiegarci i motivi della sua scelta.

Perché ha deciso di votare SI’ al referendum costituzionale?

"Ritengo che votare SI’ al referendum comporti una svolta decisiva per il nostro Paese e soprattutto consenta di voltare pagina nella nostra Costituzione, dicendo addio alla pesante burocrazia, al bicameralismo paritario, ormai divenuto anacronistico e soprattutto tagliando i costi della politica".

In che modo pensa che si possa voltare pagina votando SI’?

"Pensi ad esempio al bicameralismo perfetto, che conferisce ugual potere alle due camere che costituiscono il Parlamento, dove Senato e Camera dei deputati, devono obbligatoriamente approvare i disegni di legge tramite un iter legislativo ben preciso. In quasi nessun governo straniero vige un sistema come il nostro, dove convivono due Camere con le stesse funzioni che si rimbalzano i testi di legge dall'una all'altra solo per qualche virgola di troppo. Quanta burocrazia è tempo sprecato. Una volta che il Senato si trovasse privo di molte mansioni burocratiche, potrebbe sicuramente essere sfoltito apportando una riduzione dei costi. Per non parlare poi dello smantellamento del Cnel (Consiglio Nazionale per l'Economia ed il Lavoro), un organo preposto alla legislazione economica e sociale, che porterebbe un notevole risparmio per le casse dello Stato, si parla di circa 20 milioni all'anno. Un ultimo modo per voltare pagina e non meno importante sarebbe quello della limitazione dei decreti legge. Abbiamo bisogno di creare una democrazia più semplice e più efficiente ma soprattutto capace di prendere decisioni".

Maurizio Losorgio

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