Politica - 19 ottobre 2016, 18:03

Imperia: collegamenti alle stazioni di Imperia e Diano per il raddoppio ferroviario, mancano i fondi per i bus e la Regione chiede la rimodulazione del servizio (Foto e Video)

Contrari gli amministratori locali, tra cui il presidente della Provincia Fabio Natta: “Non mi prendo la responsabilità della rimodulazione ulteriore del servizio perché è già al limite”. Critici anche l’Assessore di Imperia Guido Abbo ed il Sindaco di Diano Giacomo Chiappori.

Mancano i fondi e la Regione chiede una ‘rimodulazione’ delle corse di bus in tutta la provincia, per garantire il servizio di trasporto per collegare le stazioni di Imperia e Diano Marina, quando verrà attivato il raddoppio ferroviario San Lorenzo-Andora.

La riunione che si è svolta oggi pomeriggio in Prefettura, alla presenza del Prefetto Silvana Tizzano, ha visto la partecipare: il presidente della Provincia Fabio Natta, il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori, l'assessore ai lavori pubblici del comune di Imperia Guido Abbo, i vertici Rt Gianfranco Benzo e Sandro Corrado, l'ispettore Capo della Polizia Provinciale Giuseppe Carrega, l'Assessore regionale Giovanni Berrino ed i rappresentanti della Regione.

Nel corso dell’incontro il nodo è stato quello di capire chi paga i pullman che serviranno per collegare le stazioni, soprattutto per studenti e pendolari. Ovviamente i fondi scarseggiano e la Regione, a parità di budget ha proposto di rimodulare i chilometri di altre corse che servono per garantire il servizio.

Gli enti locali – ha detto Berrino - non hanno soldi ulteriori da mettere, come la Regione non può. L’8% che rappresenta la provincia di Imperia porterebbe a un ulteriore finanziamento di circa 4 milioni di euro che non è assolutamente possibile viste le ristrettezze della nuova Finanziaria. Posto che c’è un budget chilometrico assegnato alla provincia di Imperia, la Riviera Trasporti si è impegnata a rivedere, per ricavare quei circa 200mila chilometri che servono per assicurare il trasporto alle stazioni di Diano Marina e Imperia. Ci ritroveremo qua il 3 novembre con uno studio tecnico fatto in modo da potere decidere il da farsi e sottoporlo alla Provincia che è organo che gestisce il trasporto e verificare come risolvere il problema in modo da essere pronti l’11 dicembre".

In altre parole una rimodulazione del servizio. "A risorse invariate è l’unica soluzione possibile”, spiega l'Assessore.

Contrari gli amministratori locali, tra cui il presidente della Provincia Fabio Natta: “Non mi prendo la responsabilità della rimodulazione ulteriore del servizio perché è già al limite”. Critici anche l’Assessore di Imperia Guido Abbo ed il Sindaco di Diano Giacomo Chiappori.

Secondo me ci sono criticità in un atteggiamento così rigido – commenta Abbo – ma non si può parlare di quattrini finché non avremo capito di cosa si sta parlando. La legge regionale definisce il servizio minimo che comprende l’intermodalità, quindi il collegamento ferro gomma e comprende i servizi ai pendolari. Questo servizio minimo comunque va garantito. Se l’infrastruttura sul territorio cambia, cambiano le esigenze del servizio minimo che il territorio esprime, quindi non si può adottare una tattica di immobilismo dal punto di vista finanziario”.

Ognuno – continua l’Assessore comunale - deve fare la sua parte dal punto di vista economico e questo lo vedremo quando avremo capito esattamente di cosa si sta parlando. Ci saranno sicuramente spostamenti e un tempo lungo per capire come si sposteranno i flussi perché la gente si dovrà riabituare. Avremo dei tempi più brevi sul ferro, ci sarà un treno in più ogni due ore sui regionali. Le criticità per Imperia saranno il pendolarismo studentesco e lavorativo soprattutto al mattino e in uscita un po’ meno. In arrivo avremo dei problemi su Castelvecchio per quanto riguarda gli arrivi contemporanei nella nuova stazione di tutti coloro che dovranno andare soprattutto a Porto Maurizio ma anche a Oneglia, e avremo dei problemi anche per tutti coloro che decideranno di viaggiare su gomma. Questi flussi sono centinaia di persone. Avremo per fortuna settimana o poco più prima di Natale per cercare di parare il colpo e assestare il servizio e questa sarà la prima emergenza, e poi dovremo anche parlare chiaramente di quattrini perché ogni ente deve fare la sua parte. Non dico che Imperia non ha soldi perché non li ha nessuno, ma ripeto: ognuno deve fare la sua parte, ma finché non avremo capito come deve essere dimensionato il servizio è impossibile stare a raccontarcela perché non abbiamo capito quante corse devono essere implementate sull’extra urbano, quante sull’urbano, Diano Marina ha le sue particolarità, noi abbiamo il problema del pendolarismo. Secondo me Imperia col suo attuale servizio urbano, con tutte le fasce intermedie non ha nessun problema perché abbiamo tante corse di tutti i tipi, dall’ospedale, da Castelvecchio, dalle valli. Sono tutte corse che possono andare a dare un servizio alla nuova stazione senza incremento di corse e quindi a costo zero per la città di Imperia. Qui ci sarà un miglioramento del servizio complessivo. Per quanto riguarda invece i picchi orari, finché non avremo capito di cosa stiamo parlando è inutile litigare sulle responsabilità".

Se fossimo in un consiglio comunale, all’interrogazione fatta direi che non sono soddisfatto della risposta – replica Chiappori – Questa volta tuttavia mi riservo perché ci sarà un no comment da parte mia perché ho fatto tre domande a cui aspetto una risposta che verrà data entro il 3 novembre. Se in quella data alle domande fatte ci saranno risposte esaurienti potrò dire che va bene, anche se lo spostamento della ferrovia nella nuova sede, per adesso comporterà dei seri problemi a livello locale e turistico. Non è una risoluzione o qualche cosa di bello, come avevamo pensato, perché nel passato chi ha preventivato questo spostamento si è dimenticato migliaia di cose. Si è dimenticato che c’erano delle cittadine distanti dalle stazioni, che c’erano dei golfi come quello Dianese che fa un milione e mezzo di persone che andava trattato direttamente e diversamente di come è stato trattato, con delle strade di collegamento. Ci siamo dimenticati mille cose e oggi questo lo subiamo perché non possiamo cambiarlo. Se questo è quello che si presenta oggi forse era meglio lasciare le stazioni e il sedime dove lo abbiamo adesso, facendo magari, per evitare il passaggio a livello, dei sottopassi”.

Le tre domande che Chiappori ha presentato alla Regione quali sono?
Le domande sono precise – spiega il Sindaco – come sarà il collegamento, come viene effettuato, chi dovrà pensare a quello che io ritengo un collegamento minimo, quindi non di competenza dei comuni ma della Provincia, della Regione o dell’Rt, non mi interessa perché credo che noi abbiamo pagato più che in maniera sufficiente il conto per dimenticanze altrui e non possiamo anche pagare questo conto per collegare una stazione che è già un’oasi nel deserto, pensata male e gestita peggio. Forse fatta a San Bartolomeo, vicino all’autostrada sarebbe stato meglio”.

Sulla proposta di rimodulazione del servizio di trasporto pubblico a parità di budget.

Io ho proposto a Berrino di chiedere al presidente Toti se può aggiungere da qualche altro capitolo dei soldi su questo, perché il ponente ligure è una risorsa per la Liguria. Noi siamo ancora una realtà che produce ricchezza e se diamo delle continue bastonate, abbiamo già il problema dell’autostrada intasata, del turismo mordi e fuggi, abbiamo una ferrovia che comunque, anche quando sarà terminata non sarà all’altezza della situazione perché l’imbuto si è allungato ma rimaniamo a binario unico da Andora fino a Finale, quindi quando mi dicono che risparmieremo nove minuti per andare a Genova, ma se ci fosse l’altro pezzo io credo che altro che nove minuti. Il problema però, ed è drammaticamente vero, è quello dei soldi. Lupi era venuto qua e aveva promesso 150 milioni e poi il resto, ma adesso non c’è più niente”.

La Regione è rimasta rigida sulle proprie posizioni ed ha confermato che presenterà ai tecnici della Provincia un piano di rimodulazione il 3 novembre prossimo.

Carlo Alessi e Francesco Li Noce