Attualità - 16 ottobre 2016, 18:15

Torna il pesce fresco: da domani in mare anche nella nostra provincia i pescherecci dopo il blocco dell'attività

Secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat, le importazioni di pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici sono aumentate del 3% nel primo semestre del 2016 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Complessivamente le importazioni nell'intero 2015 sono state di 769 milioni di chili, dei quali ben il 40% viene da paesi extracomunitari.

Tornano finalmente in mare i pescherecci anche nella nostra provincia, per rifornire di pesce fresco dall'inizio della settimana i mercati, la filiera e la ristorazione, con la fine del fermo pesca anche nell’imperiese, ultimo tratto di mare ad essere interessato dal provvedimento di blocco delle attività.

Lo rende noto ‘Impresa Pesca Coldiretti’ auspicando che questo sia l'ultimo anno di fermo pesca realizzato con l'attuale format che ha dimostrato di essere inadeguato poichè non tiene conto del fatto che solo alcune specie ittiche si riproducono in questo periodo. La fine del fermo pesca porta peraltro sul mercato una grande quantità di prodotto proprio nel momento in cui, con il termine del periodo estivo, i consumi calano con l'effetto di far crollare i prezzi a livelli insostenibili. Basti pensare al caso delle triglie, le cui quotazioni sono crollate anche fino a 0,1 euro al chilo, mentre le gallinelle vengono pagate anche a 0,5 euro al chilo. Lo stop del fermo pesca è dunque un'ottima occasione per acquistare pesce locale, che presenta meno rischi di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, prodotto congelato o straniero delle stessa specie del nazionale se non addirittura esotico e spacciato per nostrano.

Secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat, le importazioni di pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici sono aumentate del 3% nel primo semestre del 2016 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Complessivamente le importazioni nell'intero 2015 sono state di 769 milioni di chili, dei quali ben il 40% viene da paesi extracomunitari.

“Il ritorno in mare - continua la Coldiretti - è importante per le marinerie, che negli ultimi 30 anni hanno perso in Italia il 35 per cento delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro. Ma sulla ripresa delle attività pesa il mancato arrivo dei fondi per il fermo 2015, il cui sblocco era stato annunciato nel luglio scorso, con i pagamenti che sarebbero dovuti scattare da settembre”.

Redazione