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Politica | 07 ottobre 2016, 11:31

Sanremo: guerra al 'Punteruolo Rosso', la 'Benza Srl' lamenta lo stop del Comune ad un trattamento che aveva funzionato

Secondo l'azienda matuziana il 90% delle palme sono state salvate. Un dato parzialmente confermato dal Comune, che ha sospeso il trattamento per mancanza di finanziamenti. L'ufficio giardini risponde anche ad una proposta fatta dal Consigliere Antonelli.

Sanremo: guerra al 'Punteruolo Rosso', la 'Benza Srl' lamenta lo stop del Comune ad un trattamento che aveva funzionato

La guerra al ‘punteruolo rosso’, il noto parassita che distrugge le palme, continua su più fronti. “Le palme della nostra provincia, in particolare quelle di Sanremo, si possono salvare con trattamenti biologici a basso costo” lo afferma la ditta ‘Benza srl’, storica azienda che ha salvato nel corso dell'ultimo anno, grazie al brevettato ‘PDM System’, il 90% delle palme che il Comune di Sanremo le aveva commissionato.

Dal 1° aprile 2015 al 31 marzo scorso il Comune di Sanremo aveva affidato alla ditta Benza 50 esemplari di palme dislocate in varie zone, tra cui corso Imperatrice, corso Mombello, palazzo Bellevue, corso Trento Trieste e via Anselmi. Mensilmente la ditta ha sempre redatto un planning, nel quale venivano riportati tutti i trattamenti eseguiti, sempre con prodotti biologici, i Nematodi). Su 50 piante trattate, ben 45 risultano sane alla fine dei trattamenti eseguiti attraverso il ‘PDM System’ e con la somministrazione di prodotti biologici.

"Il lavoro eseguito al Comune di Sanremo – dichiara l'amministratore delegato Pasquale di Muccio al nostro giornale – è solo una parte del lavoro che svolgiamo quotidianamente con privati, che ci hanno affidato anche 150 esemplari di piante, trattate sia con prodotti chimici che biologici. I risultati raggiunti sono eccellenti perché abbiamo salvato più del 90% delle piante trattate. Il Comune di Sanremo ha ricevuto dalla nostra azienda il planning di tutti i trattamenti eseguiti costantemente e in alcuni casi vi è stato anche il sopralluogo con l'ex assessore Anna Asseretto, la quale ha sempre dimostrato soddisfazione per i trattamenti eseguiti. Prima del termine del contratto abbiamo riformulato il progetto alle stesse condizioni economiche dell'anno precedente e abbiamo inviato il tutto al sindaco Alberto Bianchieri per trattare di nuovo le 50 piante per continuare l'opera iniziata perché è con la continuità che c'è più successo di salvare le piante. La cifra proposta è esigua rispetto al planning realizzato, i trattamenti biologici e la supervisione di un agronomo, 268 euro a palma, non gli oltre mille citati da altre fonti. A tutt’oggi, visto il successo ottenuto dalla ditta Benza, l'unica azienda al mondo ad avere un brevetto del genere riconosciuto in ambito internazionale tanto da essere citata su testate giornalistiche asiatiche, non si capisce come mai la richiesta preventivata non abbia ricevuto alcun riscontro da parte di nessuno, nemmeno dall'assessore al verde Barbara Biale: nessuna risposta nè scritta né verbale, né, tantomeno, è stata fonte di discussione e approfondimento visto e considerato il successo”.

“Non avendo ricevuto più alcun trattamento – prosegue Di Muccio - molte piante che avevamo salvato sono state intaccate e ora dovranno essere abbattute. Tra queste anche la storica palma di Corso Mombello, simbolo della città. Non si capisce come mai i soldi vengono spesi per gli abbattimenti e si continua a dibattere su un problema quando esiste una soluzione economica, appena 268 euro a pianta. Non è assolutamente vero quanto detto in Consiglio comunale (cliccando QUI). Benza è un'azienda storica, sempre vicino all'innovazione e vincitrice del premio San Romolo come azienda dell'anno. Benza esiste dal 1932 ed è da anni nel settore del giardinaggio, ha un brevetto internazionale nella lotta al punteruolo rosso riconosciuto in ambito mondiale e da tempo si occupa alla sua lotta. Non si capisce come mai dopo una sperimentazione con trattamenti biologici su 50 palme e con un successo su 45 palme, quindi oltre il 90%, a un costo di 268 euro a pianta, compreso di planning mensile, costantemente trasmesso alle autorità comunali, con la supervisione dei nostri tecnici agronomi che ogni volta segnalavano eventuali problemi sanitari della pianta, non si capisce come mai non è stato rinnovato il contratto alle condizioni precedenti. L'azienda Benza continua a essere impegnata in questo settore, riconosciuta anche in altri paesi dove abbiamo successi simili, sempre al 90% 95%, quando qualcuno parla di costi di oltre 1000 euro a pianta quando ciò non è assolutamente vero”.

La ditta ha inviato una lettera al Sindaco Alberto Bianchieri alla fine dei trattamenti, alla quale non ha ricevuto alcuna risposta: “Si preferisce abbattere gli alberi – termina Di Muccio - sostituirli, cercare altre soluzioni costose, ma non si ricorre la strada finora fatta per cercare di risolvere la situazione".

L’ufficio giardini del Comune di Sanremo ha confermato, almeno per il momento, lo stop al trattamento delle piante. Si tratta, purtroppo, come capita spesso di una mancanza di fondi (sarebbe uno stanziamento da 16mila euro), anche se palazzo Bellevue e l’Amministrazione Biancheri si sta attivando per accedere a procedure diverse, in modo da finanziare il progetto. Lo stesso ufficio ha confermato quanto evidenziato dalla Benza Srl, ovvero che il costo per il trattamento di una singola pianta è di 268 euro e non mille.

Per quanto riguarda il prodotto sintetico proposto dal Consigliere di ‘Sanremo Attiva’, Francesca Antonelli, nell’ultimo Consiglio comunale, l’ufficio giardini ha confermato che il prodotto conterrebbe un additivo, sul quale Ministero della Salute francese ha prodotto delle riserve ed ha consentito una autorizzazione sperimentale solo per 6 mesi. Al momento, anche in Francia la somministrazione sarebbe stata sospesa.

Carlo Alessi

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