Ventimiglia, mercato del venerdì: gli ambulanti non apprezzano la chiusura alle 14, Benassi “Chiederemo un'ora in più in altre occasioni”

Non è stata accolta con piacere dagli ambulanti la chiusura del mercato del venerdì alle 14, come da disposizioni arrivate dalla Questura in occasione dei festeggiamenti di San Secondo che si terranno questa sera nella città di confine.

La festa cade oggi, di venerdì, una giornata particolare per la città e, come è avvenuto per Sanremo in occasione dei fuochi artificiali del 14 agosto, anche al Comune di Ventimiglia, sono arrivate disposizioni da parte della Questura in materia di sicurezza.

Disposizioni che non sono affatto piaciute agli ambulanti: alcuni questa mattina non hanno allestito nemmeno i loro banchi “gente che arriva dal Piemonte – spiega Roberto Benassi, Presidente ambulanti Anva – non è scesa, per mezza giornata non sarebbe valsa la pena. In realtà la chiusura anticipata del mercato quando San Secondo cade di venerdì è sempre avvenuta, non è una decisione che ci entusiasma, ma dobbiamo accettarla.”

Amareggiati i molti ambulanti presenti, soprattutto a pochi giorni dalla scadenza del canone per il mercato di Ventimiglia, che sarà mercoledì. Quel che è più incompreso è il fatto che alle 17 dovrebbero essere comunque allestite le bancarelle per il mercatino dell'artigianato: “Perché loro sì e noi no?” chiedono alcuni ambulanti.

“Capisco che l'ingombro del mercato del venerdì – prosegue Benassi – sia un'altra cosa rispetto al mercato dell'artigianato, ma la chiusura anticipata non ci ha certamente entusiasmati. Chiederemo sicuramente il prolungamento del mercato di un'ora in giornate come l'11 novembre, in corrispondenza di una festa francese, o il 30 dicembre, giornata in cui il mercato è sempre andato bene. Per quanto riguarda le bancarelle sul mare, l'ufficio commercio ci ha assicurato che avrebbe posticipato il loro allestimento alle 18 anziché alle 17.”

Il problema, comunque, per gli ambulanti rimane quello dell'abusivismo: “Loro restano tranquillamente qui a vendere – conclude Benassi – mentre noi alle 15, abbiamo dismesso i nostri banchi come da disposizioni.”