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Attualità | 07 agosto 2016, 14:40

Ventimiglia: scontri fra Polizia, migranti e "no borders", il pensiero del Libero Sindacato di Polizia

"Ci si aspetta che chi asserisce di scappare da una guerra, quantomeno sia grato al Paese che li accoglie e fa ogni sforzo per assicurare una vita dignitosa".

Ventimiglia: scontri fra Polizia, migranti e "no borders", il pensiero del Libero Sindacato di Polizia

A seguito dei recenti eventi che hanno visto coinvolti Polizia, migranti, e attivisti No borders e il decesso di un agente, il Libero Sindacato di Polizia esprime la sua opinione attarverso le parole del Presidente Nazionale, Antonio de Lieto.

Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO./S.E.L.P.) esprime doloro per la morte di un operatore di Polizia che è morto, nel corso dell’attività di servizio: una notizia passata quasi sotto silenzio e nell’indifferenza di alcuni. Il nostro Paese, oltre ai tanti problemi economici e sociali che l’affliggono, deve confrontarsi con un problema epocale, quello di una immigrazione a valanga, alla quale si risponde in maniera debole, sconclusionata e pasticciona” ha  dichiarato il Presidente Nazionale Antonio de Lieto.

Masse di persone, la stragrande maggioranza delle quali giovani e tutt’altro che smunte e sofferenti, giungono in Italia, spessissimo grazie al servizio taxi delle navi militari europee che operano nel mediterraneo e che raccolti i presunti profughi, la stragrande maggioranza dei quali sono uomini ed in età giovanile, presumibilmente clandestini. Questi vengono sbarcati in uno dei porti italiani. Un arrivo massiccio e quotidiano, che sta diventando ingestibile e sta creando veri e propri problemi di convivenza fra cittadini italiani e migranti che, spesso, vengono assegnati in numero eccessivo, rispetto alle possibilità di accoglienza di piccole realtà locali” ha rimarcato il leader del LI.SI.PO./S.E.L.P.

Tutto questo accade mentre il pericolo terrorismo, sta diventando una realtà sempre più concreta, sempre più minacciosa. Troppi migranti conoscono molto bene la parola diritti ed esprimono, anche platealmente e con violenza, la loro protesta per l’alloggio, il vestiario, il vitto eccetera. Ci si aspetta che chi asserisce di scappare da una guerra, quantomeno sia grato al Paese che li accoglie e fa ogni sforzo per assicurare una vita dignitosa, ma così, in troppi casi, purtroppo, non è. Nei confronti dei violenti, il LI.SI.PO./S.E.L.P auspica il pugno duro. Se vi sono migranti che non si trovano a loro agio in Italia, tornino nel loro Paese e si battano per migliorarlo” conclude il Presidente De Lieto.

C.S.

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