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Attualità | 07 agosto 2016, 07:46

Da Sanremo a Cracovia, i giovani della Diocesi tra migliaia di pellegrini. Don Claudio: "Ecco la nostra GMG"

Emozioni, ricordi e preghiera. L'esperienza dei 27 giovani della nostra Diocesi raccontata attraverso le parole di Don Claudio Fasulo, viceparroco di San Siro a Sanremo.

I giovani della Diocesi e Don Claudio alla Gmg

I giovani della Diocesi e Don Claudio alla Gmg

"Dopo i giorni trascorsi a Cracovia, ogni giovane con cui ho parlato mi ha trasmesso una gioia grandissima, vedendo la GMG come la più grande esperienza della vita a livello emotivo e di crescita spirituale".  Inizia così il racconto di Don Claudio Fasulo, viceparroco di San Siro a Sanremo, rientrato martedì dalla Polonia insieme ai 27 giovani della Diocesi di Ventimiglia Sanremo.

Un'esperienza immensa, ricca di ricordi ed emozioni, vissute in prima linea dai nostri giovani partiti per la terra di Giovanni Paolo II, protagonisti insieme ad oltre 1 milione di coetanei della Giornata Mondiale della Gioventù con Papa Francesco.

"L’accoglienza polacca è stata calorosa e molto premurosa - conferma Don Claudio - Prima dell'inizio della GMG, alcuni nostri giovani hanno infatti trascorso dei giorni di gemellaggio a Radom accolti dalle famiglie polacche per poi unirsi al gruppo ospite nella città di Wawrzenczyce (a circa 35 km da Cracovia) nella settimana condivisa con i ragazzi delle diocesi di Imperia - Albenga, Savona- Noli e Aosta". 

Ma quali sono stati i momenti più belli della Giornata Mondiale della Gioventù? "E’ molto difficile scegliere 3 momenti salienti della GMG perché ogni istante è un grande segno che rimane indelebile nel cuore per la bellezza e profondità - racconta il vice parroco - sicuramente uno di questi momenti è stato l'arrivo del Papa nel parco Jordan accolto con canti e grande gioia, poi la Festa degli italiani avvenuta al Santuario della Divina Misericordia il 27 luglio. In quell'occasione, circa 80 mila giovani italiani si sono ritrovati per vivere la messa presieduta dal presidente dei Vescovi italiani, cardinal Bagnasco e hanno ricevuto una grande sorpresa: una video chiamata di Papa Francesco che ha dialogato con 3 giovani". 

"Infine - prosegue Don Claudio - ricordo la veglia al Campus Misericordiae dove, fin dal mattino del sabato, i giovani hanno trovato posto sul prato con sacco a pelo e necessario per stare fino al mattino successivo in attesa di Papa Francesco: alla sera del sabato per la veglia e alla domenica mattina per la messa"

Un momento di unità, senza confini, particolarmente importante in un periodo di violenza e divisioni. "E’ stato meraviglioso vedere come giovani di tutto il mondo si divertivano insieme senza alcuna remora o pregiudizio - aggiunge in merito il vice parroco - certamente comunicare non era facile ma ogni barriera veniva distrutta davanti a sorrisi e gioia di essere uniti al Gesù, al Vangelo alla fede cristiana". 

Un grande evento segnato alla fine dalla triste notizia della scomparsa per meningite di una 19enne romana al rientro dalla GMG. Nessuna preoccupazione per i nostri giovani, come precisato dall'Asl 1 imperiese, ma non è mancata una certa apprensione: "I giovani hanno appreso la notizia quando erano in viaggio verso casa e hanno subito desiderato pregare per questa ragazza - spiega Don Claudio - La notizia è stata diffusa celermente grazie ad comunicato della Conferenza Episcopale Italiana dove indicava anche una profilassi precauzionale a cui molti giovani si sono sottoposti già nella mattina di martedì. Alcuni partecipanti della GMG erano molto delusi del fatto che, seppur la notizia dovesse essere diffusa e portata a conoscenza dai media, questi ultimi l’hanno amplificata in modo esagerato così da coprire la bellezza dei giorni di Cracovia. Certamente - conclude il vice parroco - l’attenzione e la diffusione della notizia è importante in questi casi, ma senza creare una psicosi o allarmismi inutili". 

"Al termine di questi giorni, dopo aver vissuto una settimana con questi giovani adolescenti, ascoltato e riflettuto sulle parole di Papa Francesco e aver pregato ringraziando Dio per quanto ha operato nei cuori di tante persone, ho una forte convinzione nel cuore: i giovani non sono solo il futuro della Chiesa ma il presente della Chiesa e della società; non a caso 'presente' è sinonimo di regalo e i giovani sono un grande dono per tutti con il loro entusiasmo, i valori e la loro fede così genuina e vera" conclude Don Claudio.

Silvia Iuliano

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